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Nuove speranze per i tumori solidi: efficacia della Car-T contro glioblastoma e glioma

Perché ne stiamo parlando
Due studi recenti hanno dimostrato l’efficacia delle terapie CAR-T contro tumori cerebrali aggressivi come il glioblastoma e il glioma diffuso della linea mediana, confermando il potenziale di espansione oltre i tumori ematologici. Una sperimentazione italiana lo aveva già evidenziato.

Nuove speranze per i tumori solidi: efficacia della Car-T contro glioblastoma e glioma

Due recenti studi, uno in fase preclinica e uno in fase clinica, hanno dimostrato che le terapie Car-T sono efficaci su due tumori cerebrali, il glioblastoma e il glioma diffuso della linea mediana, entrambi altamente aggressivi e solitamente letali. I risultati arrivano dall’università di dall’Università di Basilea e dall’Università di Stanford negli Stati Uniti.

I limiti delle Car-T sono stati superati

Che le Car-T funzionino sui tumori solidi, e in particolari quelli cerebrali, è un traguardo estremamente importante che giunge dopo anni di sforzi in questa direzione.

I successi ora delle Car-T contro i tumori cerebrali confermano che per queste terapie si stanno aprendo nuovi scenari nella cura di tumori solidi. Una notizia che arriva nel dodicesimo anniversario del primo paziente pediatrico trattato con successo per leucemia linfoblastica acuta delle cellule B con cellule Car-T. Nel nostro continente sono attualmente disponibili sei terapie a base di Car-T approvate per adulti e una per la popolazione pediatrica.

Come ricorda Franco Locatelli dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma, «rispetto alle malignità ematologiche per cui ad oggi sono state approvate diverse terapie Car-T, per i tumori solidi i principali ostacoli sono rappresentati dalla necessità delle CAR T-cell di penetrare una massa solida e dalla presenza di un microambiente tumorale ostile dove sono presenti diversi fattori che possono potenzialmente compromettere l’efficacia delle CAR T». Locatelli con il suo team ha già dimostrato, in una fase clinica iniziale, che le Car-T possono essere efficaci contro il neuroblastoma, che è il tumore solido extracranico più frequente, che ha una prognosi insoddisfacente considerando i risultati ottenuti.

La sperimentazione clinica con Car-T contro il glioblastoma: un paziente libero dal tumore

La sperimentazione condotta a Stanford ha prodotto risultati significativi nella riduzione dei tumori cerebrali in bambini affetti da glioma diffuso della linea mediana. Lo studio, pubblicato su Nature, ha coinvolto 13 pazienti, dei quali 11 hanno ricevuto infusione di cellule CAR-T mirate all’antigene GD2, una proteina espressa in modo caratteristico su queste cellule tumorali. Tra i risultati principali, il caso di un paziente che ha mostrato una risposta completa, con la scomparsa totale delle tracce tumorali nelle scansioni cerebrali e un miglioramento duraturo delle funzioni neurologiche, che si è mantenuto oltre i 30 mesi dal trattamento. Dei pazienti che hanno ricevuto la terapia, nove hanno manifestato miglioramenti significativi, tra cui una riduzione di oltre il 50% del volume tumorale in quattro casi. Lo studio ha anche documentato che la terapia provoca reazioni neuro infiammatorie, ma queste sono state gestite attraverso un monitoraggio intensivo e cure specializzate.

Un aspetto innovativo della sperimentazione è stato il metodo di somministrazione, che ha combinato infusioni sia endovenose che intracerebroventricolari. Questa combinazione ha aumentato la possibilità delle cellule CAR-T di raggiungere e attaccare efficacemente il tumore, riducendo il rischio di crescita ulteriore del tumore.

L’FDA ha recentemente concesso a questa terapia la designazione di terapia avanzata, accelerando così il percorso di approvazione.  La combinazione di efficacia e la possibilità di gestire le complicazioni ha reso questo studio un punto di riferimento nella comunità scientifica.

Nello studio con Car-T su modelli animali il glioblastoma scompare

Il secondo studio con la terapia a base di Car-T è stato condotto sui topi dai ricercatori dell’Università di Basilea, e riguarda il glioblastoma, il tumore cerebrale maligno più comune negli adulti, la cui eterogeneità cellulare e il microambiente favorevole al tumore ne complicano ulteriormente la cura. Il team del professor Gregor Hutter ha ideato una strategia per aggirare queste barriere. Dopo la rimozione chirurgica del tumore, il tempo guadagnato è utilizzato per riprogrammare le CAR T-cells del paziente, che vengono poi iniettate direttamente nel tumore in ricrescita. Questo metodo non solo consente alle CAR T- di attaccare le cellule tumorali, ma include una funzione aggiuntiva: la produzione di una molecola capace di bloccare i segnali con cui il tumore trasforma le cellule immunitarie circostanti, come macrofagi e microglia, in alleati del cancro. Queste cellule tornano così a supportare le CAR T-cells nell’attacco, migliorando l’efficacia del trattamento anche contro cellule tumorali prive del target riconosciuto.

Gli esperimenti su topi impiantati con cellule di glioblastoma umano hanno mostrato risultati promettenti: il trattamento ha eliminato completamente il tumore. Lo stesso approccio, testato su linfomi, ha dato esiti incoraggianti. I risultati sono stati resi pubblici i risultati pochi giorni fa, e l’Università ha annunciato che il prossimo passo sarà l’avvio di studi clinici per verificare efficacia e sicurezza nei pazienti. Poiché il trattamento è somministrato localmente, gli effetti collaterali sistemici dovrebbero essere limitati, ma sarà necessario monitorare attentamente eventuali effetti sul sistema nervoso, già osservati con altre terapie Car-T.

Keypoints

  • Due studi recenti hanno dimostrato l’efficacia delle terapie CAR-T contro tumori cerebrali aggressivi come il glioblastoma e il glioma diffuso della linea mediana
  • Nel trial clinico su 13 pazienti con glioma, la terapia ha prodotto una riduzione significativa del volume tumorale e, in un caso, una remissione completa duratura oltre i 30 mesi
  • La combinazione di somministrazione endovenosa e intracerebroventricolare ha migliorato l’efficacia della terapia, superando le difficoltà di penetrazione nei tumori cerebrali solidi
  • Il trattamento ha comportato effetti collaterali neuroinfiammatori gestiti con successo, e FDA ha concesso la designazione di terapia avanzata, accelerandone l’approvazione
  • Negli esperimenti preclinici, le CAR-T hanno eliminato completamente il glioblastoma nei topi, grazie a una strategia che include la modifica del microambiente tumorale
  • Entrambi gli studi aprono nuovi scenari per le terapie CAR-T nei tumori solidi, mostrando il potenziale di espansione oltre i tumori ematologici

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