La Food and Drug Administration (FDA) ha approvato Yeztugo (lenacapavir) per la profilassi pre-esposizione (PrEP) dell’HIV. L’annuncio arriva da Gilead Sciences, la società biofarmaceutica che lo produce, che definisce questa approvazione una svolta storica nella lotta globale contro l’HIV: il farmaco, oltre a essere efficace nel controllo del virus, offre con una singola iniezione protezione per sei mesi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) accoglie con favore la notizia e anticipa che il prossimo 14 luglio, durante la Conferenza internazionale sull’AIDS a Kigali, saranno rilasciate le linee guida dell’OMS per il lenacapavir iniettabile, che offriranno un quadro normativo di riferimento per l’implementazione del farmaco nelle strategie di prevenzione dell’HIV.
Lenacapavir: Breakthrough of the Year
La rivista Science, nel numero di fine anno che celebra le scoperte più significative e dirompenti, aveva definito lenacapavir scoperta Breakthrough of the Year (del 2024) perché questo farmaco, iniettabile, a lunga durata d’azione può contribuire in modo decisivo alla riduzione globale delle infezioni. Oltre a proteggere il singolo, riduce la circolazione del virus.
«Offre un’opportunità concreta per porre fine all’epidemia di HIV» ha dichiarato Daniel O’Day, presidente e ceo di Gilead Sciences.
Yeztugo: un’iniezione ogni sei mesi per prevenire l’HIV
Yeztugo è un inibitore del capside di HIV-1, l’involucro proteico che avvolge il materiale genetico del virus. Il farmaco è innovativo perché progettato per inibire l’HIV in più fasi del suo ciclo di vita, inibisce le funzioni del capside durante la replicazione virale e inibisce l’assemblaggio e il rilascio del virus. Da somministrare per via sottocutanea due volte all’anno, è indicato per adulti e adolescenti di almeno 35 kg a rischio di infezione da HIV sessualmente trasmessa.
I risultati degli studi clinici di Fase 3 PURPOSE 1 e PURPOSE 2 pubblicati sul New England Journal of Medicine hanno dimostrato la sicurezza del farmaco e un’efficacia straordinaria: in pratica, i partecipanti sono rimasti HIV negativi durante il trattamento con Yeztugo.
In particolare, il trial PURPOSE 1 è stato condotto in Africa sub-sahariana su oltre 5.000 donne, mentre il trial PURPOSE 2 è stato condotto su uomini cisgender, donne e uomini transgender e persone non binarie in Sud America, Asia, Africa e Stati Uniti. In entrambi i casi nessuna infezione da HIV si è verificata nei gruppi Yeztugo.
«Yeztugo potrebbe essere l’opzione PrEP trasformativa che stavamo aspettando» ha dichiarato Carlos del Rio, professore all’Emory University School of Medicine e e condirettore dell’Emory Center for AIDS Research di Atlanta. La somministrazione semestrale può favorire infatti una maggiore aderenza alla terapia.
Perché Yeztugo è una rivoluzione nella prevenzione dell’HIV
Per profilassi pre-esposizione o “PrEP” si intende appunto l’uso di un farmaco antiretrovirale da parte di persone sieronegative per ridurre il rischio di contagio. L’Organizzazione mondiale della sanità punta su un ampio accesso alla PrEP per mettere un freno all’HIV quale emergenza sanitaria pubblica: finora si stima abbia causato oltre 40 milioni di morti a livello globale. Non esiste ancora una cura, tuttavia, l’accesso alla prevenzione, la diagnosi precoce, e le terapie che bloccano la replicazione virale hanno reso l’infezione da HIV una condizione di salute cronica gestibile.
L’introduzione di Yeztugo potrebbe fare la differenza nel superare i limiti delle attuali terapie profilattiche.
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), per esempio, solo un terzo delle persone negli Stati Uniti che potrebbero beneficiare della PrEP effettivamente si sottopone al trattamento. La scarsa aderenza alla terapia giornaliera è tra le barriere principali.
«La PrEP è uno degli strumenti più importanti che abbiamo per porre fine all’epidemia di HIV. Poter contare su un’iniezione da fare due volte l’anno, anziché dover fare affidamento su una pillola giornaliera, faciliterà l’aderenza a lungo termine alla PrEP» ha ribadito l’amministratore delegato della Foundation for AIDS Research (amfAR), Kevin Robert Frost, sottolineando però che «questo straordinario farmaco sarà efficace solo quando sarà effettivamente accessibile».
Yeztugo: sicurezza, accessibilità e approvazione accelerata
Yeztugo, che ha ricevuto l’approvazione dalla FDA nell’ambito della revisione prioritaria e la designazione di Breakthrough Therapy (che ha lo scopo di accelerare lo sviluppo e la revisione di nuovi farmaci che possono dimostrare un miglioramento sostanziale rispetto a terapie disponibili), ha dimostrato una buona tollerabilità: gli eventi avversi più comuni sono state reazioni nel sito di iniezione, mal di testa e nausea.
La sfida ora è riuscire a garantirne la massima accessibilità. È della massima importanza infatti, comunica in una nota amfAR, che lenacapavir abbia un prezzo e una distribuzione equa, in modo che possa essere reso disponibile a tutti coloro che ne hanno bisogno. Su questo fronte Gilead ha annunciato che sta lavorando a stretto contatto con assicurazioni e sistemi sanitari per rendere Yeztugo accessibile con e senza assicurazione sanitaria, tramite il programma di assistenza medica Advancing Access.
Prospettive globali: Yeztugo in arrivo anche in altri Paesi
Già approvato in più Paesi (Italia compresa) per il trattamento, in combinazione con altri antiretrovirali, dell’HIV multiresistente negli adulti, attualmente Yeztugo è approvato solo negli Stati Uniti per la prevenzione dell’infezione. Ma Gilead ha già inoltrato richieste alle agenzie regolatorie in Europa, Australia, Brasile, Canada e Sudafrica. E prossimamente sarà il turno di Argentina, Messico e Perù.