Si chiama Med4Cure il primo Importante Progetto di Comune Interesse Europeo (IPCEI) nella catena del valore della Salute approvato dalla Commissione europea.
L’Italia è tra i 6 Stati coinvolti, insieme a Belgio, Francia, Slovacchia, Spagna e Ungheria, che erogheranno fino a 1 miliardo di euro in finanziamenti pubblici a favore di 13 aziende (circa il 70% sono PMI), impegnate in progetti di ricerca e sviluppo in ambito Life Science.
Med4Cure: progetti diversi per migliorare la salvaguardia della salute
Med4Cure si prefigge di accelerare i progressi in campo medico e di rafforzare il ruolo dell’industria sanitaria europea potenziando la capacità di Drug Discovery e lo sviluppo di processi di produzione di farmaci innovativi e più sostenibili, in particolare per riuscire a soddisfare esigenze mediche ancora insoddisfatte. Si pensi per esempio alle malattie rare: nonostante l’innovazione nel campo della salute abbia fatto dei progressi enormi negli ultimi 20 anni, c’è ancora tanto da fare a beneficio dei pazienti.
Lo scopo finale di Med4Cure è migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria. Obiettivo che verrà perseguito supportando la ricerca per migliorare, in particolare, la diagnosi e la terapia di tumori e malattie rare, e affrontare l’antibiotico-resistenza. Come? Med4Cure supporta con aiuti di Stato 14 progetti di ricerca e sviluppo che coprono tutte le fasi chiave della catena del valore farmaceutica, dalla raccolta allo studio di cellule, tessuti e altri campioni, dalle tecnologie di produzione di terapie pionieristiche all’applicazione di tecnologie digitali avanzate. Progetti diversi che ambiscono a migliorare la salvaguardia della nostra salute.
Il completamento del progetto IPCEI è previsto per il 2036, e secondo gli Stati membri favorirà la creazione, diretta e indiretta, di circa 6000 posti di lavoro.
L’Italia partecipa a Med4Cure con 5 imprese: Fagoterapia Lab, Holostem, Nurex, Sanofi e Takis, rispetto alle quali è stata autorizzata dalla Commissione a erogare un valore massimo di aiuti di Stato di circa 194 milioni di euro.
Fagoterapia Lab e la sfida dell’antibiotico-resistenza
Fagoterapia Lab è una startup nata nel 2021 con l’obiettivo di contrastare la diffusione e l’azione dei super batteri resistenti agli antibiotici.
«Stiamo lavorando allo sviluppo di una terapia antibatterica a base di batteriofagi, i virus naturali dei batteri, per contrastare la difficoltà di eradicare le infezioni batteriche usando gli antibiotici convenzionali» spiega Mariagrazia Di Luca, CEO di Fagoterapia Lab.
Oggi il fenomeno dell’antibiotico-resistenza rappresenta uno dei principali problemi di sanità pubblica a livello mondiale, con importanti implicazioni sia dal punto di vista clinico sia economico. E, come sottolinea l’Organizzazione Mondiale della Sanità, c’è un urgente bisogno di nuovi e innovativi antibatterici per contrastare la minaccia sempre crescente della resistenza antimicrobica.
«È una sfida globale – continua Di Luca – e per affrontarla noi proponiamo un cambio di paradigma: l’impiego dei batteriofagi, virus che infettano esclusivamente i batteri e sono innocui per noi essere umani, e non una molecola di sintesi. In altre parole, un controllo biologico dell’infezione».
Phages4All
Fondata dalla microbiologa Mariagrazia Di Luca, l’infettivologa Novella Cesta, Giuseppe Maccari, virologo bioinformatico, e Stefano Cheli, dal background economico e finanziario, Fagoterapia grazie a Med4Cure svilupperà il progetto Phages4All per portare terapie a base di batteriofagi ai pazienti con infezioni batteriche difficili da trattare. «Siamo in fase early stage – puntualizza Di Luca – e il nostro approccio si basa su una collezione di centinaia di fagi, in grado di infettare e distruggere i patogeni batterici resistenti agli antibiotici convenzionali, e un algoritmo di intelligenza artificiale che permette di selezionare per ogni determinato batterio i migliori fagi tra quelli a disposizione, e creare quindi formulazioni terapeutiche mirate».
Grazie a Med4Cure, «progetto che mette sotto lo stesso cappello aziende diverse che hanno l’ambizione di sviluppare trattamenti innovativi e hanno bisogno di aiuti di stato per mettere a terra i loro progetti ambiziosi, Fagoterapia potrà avere un rimborso di circa 40 milioni di euro, dei 194 milioni messi a disposizione dal Governo italiano nell’ambito del progetto IPCEI» conclude Di Luca, impegnata ora con il suo team nella ricerca di investitori interessati a finanziare le prime fasi della loro attività di ricerca e sviluppo, «a fronte di un ritorno in revenue e dei rimborsi che arriveranno con gli aiuti di stato».