Nel 2050 un giovane su tre sarà obeso, The Lancet: intervenire subito

Nel 2050 un giovane su tre sarà obeso, The Lancet: intervenire subito

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Michela Moretti

Perché ne stiamo parlando
Nella Giornata Mondiale contro l’obesità l’allarme di The Lancet: è un’epidemia fuori controllo, nel 2050 un terzo dei bambini saranno obesi e un quarto degli adulti obesi saranno over 65, con ricadute drammatiche sui sistemi sanitari.

Alla vigilia della Giornata Mondiale contro l’Obesità che ricorre oggi 4 marzo, un nuovo studio pubblicato su The Lancet lancia un allarme senza precedenti. L’obesità, già oggi considerata una delle principali sfide sanitarie globali, è destinata a colpire un numero sempre maggiore di persone nei prossimi decenni: entro il 2050 circa un terzo dei giovani e il 60% degli adulti nel mondo vivranno con sovrappeso o obesità. Tra gli adulti, un dato preoccupa più di tutti: quasi un quarto di coloro che soffriranno di obesità avranno più di 65 anni, aumentando in modo insostenibile il peso sui sistemi sanitari già in difficoltà.

Numeri allarmanti: l’obesità infantile supera il sovrappeso

Lo studio, condotto dal Global Burden of Disease Study BMI Collaborators e pubblicato su The Lancet, fornisce la più completa analisi finora realizzata sulla diffusione dell’obesità a livello globale. Secondo le stime, il numero di adulti con sovrappeso o obesità è triplicato, passando da 731 milioni nel 1990 a 2,11 miliardi nel 2021, mentre quello di bambini e adolescenti è aumentato da 198 milioni a 493 milioni nello stesso periodo.

L’aspetto più inquietante riguarda i giovani: la crescita dell’obesità sta superando quella del sovrappeso, con un’accelerazione prevista tra il 2022 e il 2030. I bambini maschi di età compresa tra i 5 e i 14 anni saranno i più colpiti: entro il 2050, il 16,5% sarà obeso, una percentuale superiore a quella di coloro che saranno in sovrappeso (12,9%).

«Stiamo assistendo a un’inversione storica: i bambini stanno passando direttamente da un peso normale all’obesità, saltando la fase del sovrappeso», ha dichiarato la dottoressa Jessica Kerr del Murdoch Children’s Research Institute, co-autrice dello studio.

L’impatto sugli anziani e i sistemi sanitari

Il peso dell’epidemia di obesità non colpirà solo i giovani. Entro il 2050, un quarto degli adulti obesi avrà più di 65 anni. Questo dato è particolarmente preoccupante per i sistemi sanitari, già sotto pressione a causa dell’invecchiamento della popolazione.

«Gli anziani con obesità affronteranno un carico sproporzionato di malattie croniche, mettendo sotto pressione i sistemi sanitari già fragili», ha dichiarato il professor Simon I. Hay, dell’Institute for Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington.

Un problema globale, ma con focolai ben definiti

Nel complesso, nei paesi ad alto reddito, inclusa l’Europa occidentale, la prevalenza dell’obesità tra gli uomini è più che raddoppiata, passando dall’11,8% nel 1990 al 26% nel 2021, e tra le donne è aumentata dal 14,7% al 29,8%​. Il nostro paese segue il trend osservato in Europa occidentale, con un aumento costante dei casi di obesità. E in Europa centrale e orientale, la crescita è stata altrettanto marcata. Secondo le proiezioni, entro il 2050 la percentuale di adulti con sovrappeso o obesità nei paesi europei continuerà a crescere, avvicinandosi a livelli preoccupanti.

Oltre la metà della popolazione adulta con sovrappeso o obesità nel 2021 viveva in soli otto paesi: Cina (402 milioni), India (180 milioni), Stati Uniti (172 milioni), Brasile (88 milioni), Russia (71 milioni), Messico (58 milioni), Indonesia (52 milioni) ed Egitto (41 milioni). Entro il 2050, un terzo di tutti i giovani con obesità sarà concentrato in due sole regioni: Nord Africa e Medio Oriente e America Latina e Caraibi, con conseguenze sanitarie ed economiche devastanti. Allo stesso modo, la Nigeria si prevede diventerà il quarto paese al mondo per numero di adulti con sovrappeso o obesità, con un incremento del 250% rispetto a oggi.

Soluzioni: la prevenzione come unica via d’uscita

Nonostante il quadro allarmante, gli esperti insistono sul fatto che il destino non è segnato. Politiche efficaci possono invertire la tendenza. Gli autori dello studio propongono una strategia a più livelli, che includa innanzitutto una regolamentazione della pubblicità degli alimenti ultra-processati: «Le multinazionali del cibo stanno sfruttando mercati meno regolamentati, promuovendo prodotti che contribuiscono all’obesità», ha sottolineato Temesgen. Si dovrà investire nel potenziamento delle infrastrutture per l’attività fisica: «Parchi pubblici, piste ciclabili e spazi verdi sono essenziali per contrastare la sedentarietà», ha aggiunto Kerr, mentre Hay sottolinea che «le politiche devono puntare sulla nutrizione materna e infantile, promuovendo l’allattamento al seno e diete equilibrate fin dall’infanzia».

Il tempo sta scadendo

Se non si interviene ora, dicono gli autori dell’articolo su The Lancet, la crisi dell’obesità rischia di trasformarsi in una catastrofe sanitaria ed economica globale. «Obesità, cambiamenti climatici e disuguaglianze sanitarie sono interconnessi. Senza un’azione immediata e coordinata, queste crisi si rafforzeranno a vicenda», ha avvertito Gakidou.

La Giornata Mondiale contro l’Obesità dovrebbe servire come un campanello d’allarme per governi, istituzioni sanitarie e cittadini: il messaggio è che il tempo per agire sta rapidamente scadendo.

Keypoints

  • The Lancet lancia l’allarme: nel 2050 un terzo dei bambini sarà obeso e un quarto degli adulti obesi avrà più di 65 anni
  • L’obesità è già oggi una delle principali sfide sanitarie globali, ma senza interventi urgenti il numero di persone colpite continuerà a crescere
  • In trent’anni, i casi di sovrappeso e obesità sono triplicati a livello globale, mentre in Europa e Italia sono più che raddoppiati
  • La crescita dell’obesità infantile sta superando quella del sovrappeso, con i bambini maschi tra 5 e 14 anni particolarmente a rischio
  • Gli autori dello studio propongono regolamentazioni più severe sui cibi ultra-processati e investimenti in infrastrutture per l’attività fisica
  • Senza un’azione immediata, la crisi dell’obesità avrà conseguenze sanitarie ed economiche devastanti a livello globale

 

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