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Maria Cristina Porta (ENEA Tech e Biomedical): la produzione di terapie avanzate è un asset strategico per la competitività del Paese nel settore Life science

Perché ne stiamo parlando
A seguito dell’acquisizione di Holostem Terapie Avanzate da parte di ENEA Tech e Biomedical, abbiamo chiesto alla Direttrice Generale della Fondazione di illustrarci le iniziative messe in campo a supporto della crescita delle startup del settore e per favorire la creazione di valore dalla ricerca accademica.

Maria Cristina Porta (ENEA Tech e Biomedical): la produzione di terapie avanzate è un asset strategico per la competitività del Paese nel settore Life science
Maria Cristina Porta, Direttrice Generale, ENEA Tech e Biomedical

“L’acquisizione di Holostem ha lo scopo di sviluppare un polo di innovazione di alta specializzazione mantenendo in Italia un asset dal valore strategico, finalizzato alla ricerca e allo sviluppo di terapie geniche e cellulari per la cura di malattie rare, con conseguente notevole impatto sui pazienti, le loro famiglie e l’intero sistema sanitario italiano”. Così Maria Cristina Porta, Direttrice Generale di ENEA Tech e Biomedical commenta a Innlifes l’operazione che ha salvato dalla liquidazione un fiore all’occhiello della ricerca biomedica italiana. Si deve infatti a Holostem Terapie Avanzate, società biotech nata nel 2008 come spin-off dell’Università di Modena e Reggio Emilia dalla ricerca di Michele De Luca e Graziella Pellegrini, la prima terapia basata su cellule staminali approvata al mondo – Holoclar, per la rigenerazione della cornea – e lo sviluppo di una terapia genica, in fase avanzata di sperimentazione, per l’epidermolisi bollosa.

Un’acquisizione che dà concretezza all’obiettivo di ENEA Tech e Biomedical, fondazione vigilata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di sostenere l’innovazione italiana nel settore Life science.

Con questa operazione, spiega Porta, “Il nostro obiettivo è valorizzare un centro di eccellenza nazionale che opera all’avanguardia mondiale delle terapie cellulari e geniche, posizionando il nostro Paese come leader anche nel segmento di riferimento. Inoltre questa operazione ci dà modo di divenire un player di peso al fine di sviluppare una rete nazionale di siti manifatturieri innovativi per la produzione di farmaci e servizi per le terapie avanzate: un asset fondamentale per la competitività del Paese nel campo della medicina di precisione”.

Quale la strategia della Fondazione al fine di supportare in questo senso il settore biomedicale italiano?

La Fondazione interviene in progetti di supporto alla valorizzazione della ricerca delle imprese, in progetti di diversificazione, crescita e nuovo consolidamento purché siano evidenti i benefici che tali interventi possono apportare al sistema-paese.

Tutto ciò avviene attraverso il sostegno fornito a spin-off e PMI innovative che operano nel settore biomedico con investimenti in equity o quasi-equity, fondi grants e prestiti convertibili, fino a quando i progetti d’impresa raggiungano la redditività di mercato. Le iniziative, sia nell’ambito del Fondo di Trasferimento Tecnologico che in quello del Fondo biomedico, saranno valutate secondo i criteri di innovazione, sostenibilità e aderenza agli obiettivi strategici della Fondazione.

La Fondazione gestisce per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy il Fondo per il Trasferimento Tecnologico e il Fondo per la ricerca e lo sviluppo industriale biomedico. A cosa sono destinati questi fondi?

Tramite il Fondo per il Trasferimento Tecnologico, la Fondazione promuove iniziative e investimenti per la valorizzazione e l’utilizzo dei risultati della ricerca tecnologica presso le imprese operanti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alle startup e alle PMI anche innovative che operano in ambiti tecnologici di interesse strategico nazionale, con priorità per l’information technology, il settore della green economy, dell’agri tech e il deep tech (additive manufacturing, nanotecnologie, nuovi materiali, robotica, intelligenza artificiale).

Inoltre il Fondo per il Trasferimento Tecnologico promuove la collaborazione di soggetti pubblici e privati nella realizzazione di progetti di innovazione e spin-off che prevedano attività di progettazione, promozione e sviluppo di processi o prodotti innovativi, tecnologie avanzate e diffusione dei risultati della ricerca. In funzione delle caratteristiche e dell’ambito tecnologico in cui opera l’impresa beneficiaria, questo fondo interviene, per ciascuna impresa, in misura non superiore a 15.000.000 di euro, secondo la disciplina normativa applicabile.

Tramite il Fondo biomedico, invece, la Fondazione promuove la ricerca e riconversione industriale del settore biomedicale per la produzione di nuovi farmaci e vaccini, per favorire lo sviluppo di un’industria farmaceutica avanzata e innovativa sul territorio nazionale e per rafforzare il sistema nazionale nella produzione di apparecchiature e dispositivi biomedicali.

Lo stesso fondo può sostenere la produzione di prodotti per la diagnostica e di dispositivi biomedicali e di telemedicina, anche attraverso la realizzazione di poli di alta specializzazione con la partecipazione di altre istituzioni e società private, anche estere, al fine di collegare la ricerca accademica, di base e pre-clinica, alle fasi successive, fino alla produzione industriale.

Direttrice, il trasferimento tecnologico però ancora stenta a decollare in Italia: quale il ruolo di ENEA Tech e Biomedical per favorire la creazione di valore dalla ricerca scientifica accademica?

Tra gli obiettivi principali della Fondazione vi è la creazione di poli di nuova concezione, costituiti da una rete di laboratori di ricerca e sperimentazione, università, aziende biotecnologiche, imprese e infrastrutture di supporto. Lo scopo principale dell’infrastruttura di rete così realizzata sarà quello di favorire l’innovazione e la collaborazione scientifica, mediante la condivisione delle risorse e competenze, agendo quale ponte tra la ricerca accademica e l’industria. Questa rete avrà lo scopo di potenziare le capacità del sistema italiano in termini di ricerca biomedica e sviluppo di nuovi farmaci, anche attraverso la realizzazione di partnership e collaborazioni con centri di ricerca, ospedali e imprese farmaceutiche.

Sia nell’ambito degli interventi a favore dei programmi di trasferimento tecnologico che nell’ambito dei progetti a sostegno all’innovazione in campo biomedicale, ENEA Tech e Biomedical può intervenire a favore dell’impresa/ente promotore del progetto sia in modo autonomo, quale unico investitore, sia in coinvestimento con fondi istituzionali o imprese private, organismi e enti pubblici, inclusi quelli territoriali, nonché attraverso l’utilizzo di risorse dell’Unione Europea, nel pieno rispetto delle condizioni di ammissibilità previste dalla disciplina europea in materia di Aiuti di Stato.

Parlando in particolare di Digital Health e medicina di precisione, come ENEA Tech e Biomedical si prefigge di supportare le startup?

Lo scorso aprile abbiamo pubblicato una prima manifestazione di interesse su Medicina di Precisione e Digital Health, rivolta a startup, piccole imprese e spin-off universitari per lo sviluppo e il potenziamento di progetti innovativi, significativi per il radicamento e la valorizzazione della ricerca, delle competenze e delle imprese emergenti in Italia. Gli ambiti della manifestazione sono stati selezionati considerando l’elevato potenziale di impatto della ricerca e del trasferimento tecnologico. Al mese di giugno sono stati 151 i progetti presentati e lo scorso novembre si è chiusa la fase di analisi nel corso della quale sono stati verificati i requisiti di ammissibilità delle proposte e sono stati incontrati singolarmente i candidati per un’analisi più approfondita delle stesse. È stato individuato un primo batch di iniziative sulle quali si sta procedendo ad analizzare attraverso due diligence tecnico-scientifiche, economico finanziarie, legali, ogni aspetto necessario per procedere alla decisione di finalizzare l’investimento.

Keypoints

  • Maria Cristina Porta è la Direttrice Generale di ENEA Tech e Biomedical
  • ENEA Tech e Biomedical è una Fondazione di diritto privato vigilata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy
  • A dicembre la Fondazione ha acquisito Holostem Terapie Avanzate salvandola dalla liquidazione
  • L’acquisizione di Holostem ha lo scopo di sviluppare un polo di innovazione di alta specializzazione mantenendo in Italia un asset dal valore strategico
  • La produzione di farmaci e servizi per le terapie avanzate è un asset fondamentale per la competitività del Paese nel campo della medicina di precisione
  • La Fondazione gestisce per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy il Fondo per il Trasferimento Tecnologico e il Fondo per la ricerca e lo sviluppo industriale biomedico

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