Un vaccino a mRNA per combattere il tumore al polmone. BNT116, questo il nome del vaccino creato dalla tedesca BioNTech, è stato progettato per trattare il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), un tipo comune di tumore polmonare che rappresenta l’85% di tutti i casi di tumore ai polmoni.
Gli studi clinici di fase I e fase II sono partiti in diversi Paesi, dagli Stati Uniti all’Europa (in numerosi centri in Spagna e Germania, e in centri in Polonia e Ungheria), al Regno Unito e Turchia. Nella Fase I, l’obiettivo principale è capire quale sia la dose sicura ed efficace del vaccino, facendo anche una prima valutazione della sua efficacia sia come monoterapia sia in combinazione con altri trattamenti in pazienti con NSCLC avanzato o metastatico e NSCLC non resecabile dopo chemioradioterapia.
La fase II sta esplorando il vaccino in combinazione con cemiplimab (un anticorpo monoclonale che inibisce il checkpoint immunitario PD-1, permettendo così l’attivazione delle cellule T che colpiscono le cellule tumorali, “togliendo il freno” al sistema immunitario), come trattamento di prima linea per i pazienti con NSCLC avanzato.
I risultati preliminari
I risultati preliminari della sperimentazione di Fase I sono promettenti, mostrando alcuni effetti positivi in pazienti che hanno già subito diversi altri trattamenti. Secondo i dati presentati al Congresso Annuale della Società per l’Immunoterapia del cancro alla fine dello scorso anno, dei 18 pazienti, 10 erano valutabili per l’attività clinica: 6 hanno mostrato una malattia stabile e 4 una progressione della malattia. Il vaccino ha anche mostrato un profilo di sicurezza tollerabile. La durata mediana del controllo della malattia è stata di 1,53 mesi.
Tumore a polmone: tumore più frequente in entrambi i sessi e prima causa di morte per cancro
Nonostante i progressi nel trattamento del NSCLC, che hanno migliorato la sopravvivenza dei pazienti e contribuito ad un calo complessivo della mortalità per cancro ai polmoni, secondo il rapporto del Global Cancer Observatory, il cancro ai polmoni è stato ancora il tumore più frequentemente diagnosticato nel 2022 sia negli uomini che nelle donne, responsabile di quasi 2,5 milioni di nuovi casi, pari a un caso su otto a livello mondiale (12,4% di tutti i tumori a livello globale). È stato anche la principale causa di morte per cancro, con circa 1,8 milioni di decessi (18,7%), il doppio del cancro del colon-retto (9,3%).
Necessarie terapie innovative per migliorare tassi di sopravvivenza
La sopravvivenza dei pazienti con NSCLC dipende in gran parte dalla diagnosi in fase precoce, ma quasi la metà dei casi viene diagnosticata quando sono già presenti metastasi a distanza, sottolineando non solo la necessità di sviluppare programmi di screening ma anche l’urgente necessità di integrare tempestivamente nuove terapie nella pratica clinica per migliorare i tassi di sopravvivenza. Il vaccino innovativo di BioNTech va in questa direzione.
Le caratteristica del vaccino a mRNA con un potenziatore della risposta immunitaria
Il vaccino a mRNA funziona mirando a sei proteine che si trovano comunemente nelle cellule tumorali, con l’obiettivo di stimolare una risposta immunitaria forte e precisa per combattere il tumore. BNT116 utilizza infatti la tecnologia dell’mRNA per insegnare al sistema immunitario a riconoscere e attaccare specificamente le cellule tumorali del NSCLC. In particolare, l’mRNA utilizzato è progettato per includere uridina ottimizzata (uRNA), un nucleotide naturale che potenzia la risposta immunitaria e l’efficacia farmacologica dell’mRNA: l’uRNA è ottimizzato per migliorare la stabilità, l’efficienza nella produzione di proteine e la durata nel corpo.
La scienza può progredire solo le persone accettano di partecipare alle sperimentazioni
Attorno a questo vaccino si stanno raccogliendo molte aspettative. Recentemente la stampa inglese (poi ripresa da quella italiana) ha riportato le parole di uno scienziato londinese di 67 anni, il primo partecipante nel Regno Unito a ricevere il nuovo vaccino sperimentale. «Penso che la mia partecipazione a questa ricerca potrebbe aiutare altre persone in futuro e contribuire a rendere questa terapia più ampiamente disponibile. Come scienziato, so che la scienza può progredire solo se le persone accettano di partecipare a programmi come questo. Lavoro nel campo dell’Intelligenza Artificiale e sono aperto a sperimentare cose nuove. Anche la mia famiglia si è informata sulla sperimentazione e mi ha sostenuto nella partecipazione», ha detto.