Secondo l’ADHD Insistute, la sindrome da deficit di attenzione/iperattività è presente tra lo 0,1% e l’8,1% dei bambini e adolescenti in tutto il mondo e nel 2,8% degli adulti in Asia, Europa, Nord America e MEA (Medio Oriente e Africa). È il più comune disturbo dell’età dello sviluppo e il numero di persone con ADHD è destinato a crescere nei prossimi anni. Il mercato a livello mondiale che ruota attorno alla sindrome nel 2022 valeva 13,21 miliardi di dollari, quest’anno sfiorerà i 14 miliardi e nei prossimi anni si prevedono numeri da capogiro. Entro il 2030 raggiungerà 19 miliardi con un CAGR (Tasso composto di crescita annuale) del 4,2%. I dati sono emersi dal rapporto Attention Deficit Hyperactivity Disorder di Grand View Research. In base al tipo di farmaco, il segmento degli stimolanti ricopre la fetta più grossa del mercato (con una quota del 71,91% nel 2022). Le cause sono da ricercare nell’elevato tasso di prescrizione e utilizzo di farmaci stimolanti grazie alla buona efficacia e al risultato immediato.
Il mercato più prolifico in Nord America
Nel 2022 il Nord America ha dominato il mercato del disturbo da deficit di attenzione e iperattività in termini di quota di fatturato: 74,53%. Il lancio e la rapida adozione di numerosi farmaci sono stati i fattori determinanti. In futuro, politiche di rimborso favorevoli, migliore accessibilità per i pazienti e una maggiore consapevolezza sulle terapie possono stimolare ulteriormente la crescita del settore. Basti considerare che secondo il Center for ADHD Awareness Canada (CADDAC), più di 1,5 milioni di persone sono affette da ADHD nel Paese guidato attualmente da Justin Trudeau. L’Asia Pacifico, invece, sarà l’area che registrerà il tasso di crescita maggiore (6,2%). Un fattore chiave è rappresentato dalla presenza di attori strategici nel mercato e iniziative intraprese per lo sviluppo e il commercio di nuovi prodotti per la cura dei pazienti. Nel febbraio 2022, infatti, Siemens Healthcare GmbH e HMI Group hanno stretto una partnership con l’obiettivo di supportare lo sviluppo di un centro di eccellenza per migliorare la diagnosi, il trattamento e l’assistenza nel sud-est asiatico.
Aziende chiave
Tra i farmaci psicostimolanti commercializzati in Italia per il trattamento dell’ADHD rientrano: il Ritalin, l’Equasym e il Medikinet, farmaci a base del principio attivo metilfenidato cloridrato (MPH), appartenente alla classe degli psicostimolanti e brevettato nel 1954 dalla Ciba Pharmaceutical Company, successivamente diventata Novartis International AG. La multinazionale svizzera, per fatturato 2021, si è classificata quinta, tra le aziende farmaceutiche, con 51,63 miliardi di dollari. È quotata al New York Stock Exchange e allo Swiss Market Index. Sono quattro, invece, i farmaci non psicostimolanti: atomoxetina, prodotto e commercializzato dalla società farmacologica Eli Lilly and Company, con il nome di Strattera; modafinil (commercializzato col nome di Provigil) prodotto dall’azienda biofarmaceutica americana Cephalon; il buproprione, commercializzato con il nome di Zyban dall’italiana GlaxoSmithKline; il valproato, commercializzato nel Belpaese con il nome di Depakin da Sanofi.
La spartizione delle quote di mercato
I grandi player mondiali sono impegnati nello sviluppo di nuovi prodotti, nelle fusioni e acquisizioni e negli accordi di licenza per guadagnare quote di mercato. Recentemente, la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato diversi generici di capsule e compresse masticabili di Vyvanse (lisdexamfetamina dimesylate) per trattare l’ADHD in pazienti di età pari o superiore a sei anni e il disturbo da alimentazione incontrollata (BED) da moderato a grave negli adulti. Adesso, quattordici aziende possono produrre e vendere versioni generiche di capsule e compresse masticabili di Vyvanse, perché il brevetto statunitense della Takeda Pharmaceuticals è scaduto il 24 agosto. La pharma giapponese prevede nel 2023 un fatturato di 3.840 miliardi di yen (circa 28,5 miliardi di dollari), con un calo del 4,7% rispetto a quanto conseguito nel 2022. Nel 2021, KemPharma (oggi Zevra Therapeutics), con sede centrale in Florida (Stati Uniti) e quotata al NASDAQ, ha annunciato il lancio di AZSTRAYS, un prodotto da assumere una volta al giorno, approvato dalla FDA, che può aiutare ad aumentare l’attenzione e diminuire l’impulsività e l’iperattività in pazienti di età pari o superiore a sei anni. Il farmaco è costituito da SDX serdexmetilfenidato e dexmetilfenidato.
Canale di distribuzione: primo posto per le farmacie
Le farmacie occupano il gradino più alto del podio per quanto riguarda il tipo di canale di distribuzione (con una quota di fatturato del 73,76% nel 2022) e i numeri sono destinati a crescere entro il 2030. L’aumento della spesa sanitaria, la crescente consapevolezza del disturbo e un volume crescente di prescrizioni di farmaci per l’ADHD sono fattori determinanti che spingeranno il mercato nei prossimi anni.
Più della metà del mercato riguarda gli adulti
Gli over18 dominano il mercato del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (con una quota di entrate del 58,80% nel 2022). Entro il 2030, però, il segmento che riguarda i bambini e le bambine sarà quello che crescerà di più.
Il mercato è pronto a decollare. Nei prossimi anni pioveranno miliardi. Però, bisognerà stare attenti: l’ADHD è un disturbo cognitivo e le sue corrette diagnosi e terapia non possono non passare dal fondamentale appoggio della psichiatria istituzionale.