Maria Cristina Porta: investire in Life Science richiede un investimento paziente

ENEA Tech e Biomedical: la call to action su Digital Health e Precision Medicine, un acceleratore di innovazione

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Simona Regina

Perché ne stiamo parlando
La medicina di precisione rappresenta un processo virtuoso ma, anche in questo ambito, occorre sviluppare regolamenti e linee guida per un’implementazione sicura ed efficace. Ne parliamo con Maria Cristina Porta, Direttore Generale di ENEA Tech e Biomedical, alla luce della selezione dei progetti ammessi alla fase C della call to action su Digital Health e Precision Medicine.

Dallo sviluppo di farmaci allo sviluppo di soluzioni diagnostiche avanzate, dalla terapia genica allo sviluppo di dispositivi medici impiantabili per diversi ambiti di applicazione. Sono ventisei i progetti ammessi alla fase C della call to action su Digital Health e Precision Medicine, la prima Manifestazione di interesse promossa dalla Fondazione ENEA Tech e Biomedical.

«Le scorse settimane è stato pubblicato l’elenco delle ventisei iniziative – fra 151 ricevute e oggetto di due fasi di analisi preliminari documentali e in presenza – ammesse alla fase C. Le proposte progettuali sono ora oggetto di accurato approfondimento anche grazie al supporto di advisor identificati in ambito tecnico scientifico, economico finanziario, legale. In esito, ogni proposta sarà declinata in un investment memorandum e valutata dal Consiglio Direttivo che delibererà in merito agli investimenti».

Così Maria Cristina Porta, Direttore Generale di ENEA Tech e Biomedical, spiega a INNLIFES le attività in corso per la fase di valutazione. In merito alle startup e PMI selezionate, Porta puntualizza: «Geograficamente, nel complesso le proposte sono state espresse da tutto il territorio nazionale, con una composizione bilanciata fra startup e PMI, mentre una percentuale davvero piccola è rappresentata dagli spin off universitari».

Nella Fase C la call to action su Digital Health e Precision Medicine vede dunque per lo più PMI, a seguire startup e spin-off universitari. «Ciò riflette come in questo ambito biomedico il ciclo di maturazione dalla ricerca all’impresa sia complesso, e dunque come il tempo necessario a sviluppare le soluzioni scientifiche, tecniche e tecnologiche corrisponda a un grado di maturazione aziendale altrettanto importante e altresì porti a riflettere su come accompagnare chi conduce la ricerca a valorizzarne i risultati in termini di modelli di business a essa correlabili».

Direttore, in che modo le iniziative selezionate possono potenzialmente accelerare l’innovazione del settore?

«L’introduzione di tecnologie emergenti o mutuate da altri settori costituisce naturalmente un acceleratore di innovazione. Nel nostro caso basti pensare alle soluzioni proposte in cui Intelligenza Artificiale, realtà aumentata, realtà virtuale, strumenti per la simulazione, ma anche IoT e Big Data sono ingredienti che non confinano in una innovazione di settore, ma portano a una innovazione nella prevenzione, terapia, cura del paziente, o meglio, della persona.

Infatti, fra le iniziative in fase di valutazione troviamo soluzioni di Digital Health e Precision Medicine per la diagnosi e la cura di neoplasie, malattie neurodegenerative, oncologiche, autoimmuni, oculari, cutanee, anche attraverso lo studio applicativo delle terapie geniche, le cure per la riabilitazione cognitiva e la telemedicina. Ma tra di esse vi sono anche soluzioni di Digital Health per affrontare le sfide della sicurezza informatica nel trattamento dei dati sanitari, algoritmi e applicativi per il tracciamento dei dati clinici e del real world nonché applicativi e soluzioni per l’utilizzo dei Big Data nel settore dell’healthcare».

A proposito della medicina di precisione: come sta evolvendo questo ambito nel nostro Paese e quali i maggiori vantaggi per i pazienti e il SSN?

«La medicina di precisione rappresenta un processo virtuoso in quanto si propone cure specifiche pensate ad hoc, per ogni singolo paziente, a partire dall’analisi delle informazioni genetiche di ciascun individuo. Un concetto di servizio “tailor made” che trova sempre più diffusione anche in ambito medico e che va oltre la medicina personalizzata: si tratta infatti di un vero e proprio approccio di precisione, mai visto in precedenza, che evita gli sprechi focalizzandosi unicamente solo su ciò che occorre realmente al benessere del singolo, che diventa inevitabilmente benessere della comunità. Attraverso l’utilizzo di informazioni genetiche, molecolari e ambientali è infatti possibile ora personalizzare la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle malattie.

In Italia questo approccio sta facendo progressi significativi, anche se potrebbe richiedere del tempo prima che diventi ampiamente disponibile e integrato nella pratica clinica quotidiana. Tuttavia, l’interesse e gli investimenti nel settore indicano un forte potenziale.

Gli istituti di ricerca e le università italiane stanno conducendo studi per comprendere meglio la genetica delle malattie e sviluppare trattamenti mirati. Ci sono numerosi progetti di ricerca in corso che mirano a identificare biomarcatori per la diagnosi precoce e il trattamento personalizzato di varie condizioni, come il cancro e le malattie rare. D’altro canto, anche i centri ospedalieri e le strutture sanitarie stanno integrando sempre più approcci di medicina di precisione nella pratica clinica. Ma occorre, anche in questo ambito, sviluppare regolamenti e linee guida per l’implementazione sicura ed efficace della medicina di precisione e tutto questo include la regolamentazione dei test genetici e l’assicurazione della privacy e della protezione dei dati dei pazienti».

Digital Health: quali le maggiori sfide per una sua capillare diffusione?

«La Digital Health si sta caratterizzando come un ambito di riferimento che coniuga l’efficienza, l’efficacia e la capillarità di prevenzione, diagnosi e cura.

Nel nostro Paese le tecnologie a disposizione ci sono e sono molto avanzate, le competenze necessarie sono presenti e forti dalla ricerca e sviluppo di soluzioni innovative sino alla loro realizzazione, messa a disposizione e uso da parte degli operatori sanitari. Dal punto di vista della persona fruitrice la digitalizzazione ha reso di uso comune (o comunque di facile apprendimento) strumenti e processi che ben si coniugano con la Digital Health. Certo, una attenzione ai piccoli e ai meno giovani è dovuta e il coinvolgimento dei caregiver è fondamentale. Le sfide sono nel tempo di adozione delle soluzioni, nella loro inclusione nel sistema sanitario, nella educazione al loro uso».

Mancano investimenti nel settore?

«Più che di investimenti parlerei di risorse: il tema è così ampio che le risorse non mancano. Soprattutto se consideriamo questo non un settore, ma un contesto tecnologico ad ampissima funzione d’uso. Ecco perché le risorse pubbliche e private – potenziali investimenti o sostegni finanziari di altra natura – possono essere identificate per la ricerca (istituti e università, ricerca pre-clinica, clinica, sperimentale e industriale), per le imprese (dagli spinoff universitari alle startup e PMI, alle imprese di maggiori dimensioni), per il sistema sanitario pubblico e privato che si innova per poter accogliere e proporre i modelli digitali. La pervasività della Digital Health è davvero potente, efficace e dedicata alla persona, al singolo individuo per cui è nata».

Keypoints

  • Sono ventisei le iniziative, fra le 151 ricevute, ammesse alla Fase C e ora in fase di valutazione della prima Manifestazione di interesse promossa dalla Fondazione ENEA Tech e Biomedical
  • La Fase C della call to action su Digital Health e Precision Medicine vede per lo più PMI, a seguire startup e spin-off universitari
  • AI, realtà aumentata, realtà virtuale, strumenti per la simulazione, IoT e Big Data portano a innovare prevenzione, terapia e cura della persona
  • In Italia, riferisce Maria Cristina Porta, DG di Enea Tech e Biomedical, la medicina di precisione sta facendo progressi significativi
  • Occorre sviluppare regolamenti e linee guida per l’implementazione sicura ed efficace della medicina di precisione

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