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Gli investimenti ESG sono cresciuti in modo esponenziale: ora servono parametri condivisi

Perché ne stiamo parlando
Uno studio realizzato da Deloitte e The Fletcher School of Tufts University dimostra che gli investimenti ESG sono cresciuti negli ultimi 5 anni. Il 79% degli investitori ha adottato politiche ESG, ma permangono ancora alcune barriere dovute soprattutto alla chiarezza delle informazioni e all’affidabilità delle fonti.

Gli investimenti ESG sono cresciuti in modo esponenziale: ora servono parametri condivisi

Il 79% degli investitori globali ha adottato politiche ESG, facendo registrare una crescita netta in questo ambito e segnando una vera e propria inversione di rotta, considerando che solo cinque anni fa la percentuale si attestava al 20%. Non solo, perché a questa percentuale va aggiunto un 14% di investitori che ha già almeno vagamente definito una politica ESG e un 6% che intende farlo a breve. Solo l’1% degli investitori in tutto il mondo, ad oggi, afferma di non voler prendere in considerazione i parametri della sostenibilità per le proprie scelte finanziarie. È quanto emerge dalla ricerca “Investor trust in sustainability data”, realizzata da Deloitte in collaborazione con The Fletcher School at Tufts University e pubblicata a marzo 2024. Lo studio dimostra chiaramente che i temi legati alla responsabilità ambientale, sociale e di governance orientano in modo decisivo le scelte finanziarie: siamo già pienamente dentro l’era degli investimenti sostenibili, che riguardano il presente, non il futuro. Nonostante ciò, permangono ancora alcune barriere, legate da un lato alla necessità di riferimenti normativi uniformi, dall’altro al bisogno di chiarezza e autenticità (e fiducia) delle informazioni e dei dati di sostenibilità pubblicati dalle aziende.

La crescita esponenziale degli investimenti ESG

Deloitte e The Fletcher School at Tufts University hanno realizzato uno studio globale, eseguito tra gennaio e dicembre 2023 e pubblicato a marzo 2024, per capire come le aziende possono migliorare la fiducia degli investitori nelle loro informazioni sulla sostenibilità. La ricerca si basa su un’indagine condotta su oltre 1.000 investitori, tra cui proprietari di patrimoni, gestori patrimoniali e consulenti di investimento in Nord America, Europa e Asia. Il primo risultato che giunge subito all’occhio è quello che riguarda la crescita esponenziale degli investimenti ESG negli ultimi cinque anni: se nel 2018 solo il 20% degli investitori affermava di aver adottato politiche ESG nelle loro scelte finanziarie, oggi questa percentuale è salita vertiginosamente, arrivando al 79%. Solo l’1% degli intervistati dichiara di non avere in programma di sviluppare politiche di investimento sostenibile in futuro e, come si legge all’interno della ricerca, questi risultati sono coerenti a livello globale e tra i vari tipi di investitori.

La crescita degli investimenti ESG negli ultimi 5 anni. Fonte: Deloitte.

 

I fattori decisivi

La crescita esponenziale degli investimenti ESG negli ultimi cinque anni non è di certo casuale, ma è stata spinta da alcuni fattori decisivi per gli attori del sistema. L’aspetto più influente è stato quello normativo, che ha inciso per il 39% degli intervistati nelle scelte finanziarie, a dimostrazione di come un framework regolatorio chiaro e stringente sia necessario per accompagnare il sistema nella rivoluzione sostenibile. A seguire, appena sotto, per il 37% dei rispondenti è stato il miglioramento delle prestazioni finanziarie stesse a convincerli al cambiamento, a riprova di come investire in sostenibilità non sia solo etico, ma anche vantaggioso. Sul terzo gradino del podio si trovano i fattori conseguenti ai primi due appena citati. Se, infatti, la normativa spinge gli investitori a considerare gli ESG e, allo stesso tempo, le performance finanziarie migliorano, è ovvio che si crei un sistema virtuoso all’interno del quale la maggior parte degli stakeholder risulta attento a questi temi; allo stesso tempo, inoltre, migliorano i risultati ambientali e gli effetti sociali degli investimenti.

I fattori che influenzano gli investimenti ESG. Fonte: Deloitte.

Le barriere

Nonostante la costante crescita degli investimenti in ESG e i vantaggi che scaturiscono da queste scelte sia in termini di business sia per quanto riguarda l’impatto sociale e ambientale siano evidenti, gli intervistati evidenziano ancora alcune barriere esistenti che limitano il definitivo successo degli ESG. Gli investitori soprattutto segnalano ostacoli significativi in termini di chiarezza, coerenza e affidabilità dei dati grazie ai quali operare le scelte di investimento. I dati più affidabili, infatti, risultano essere quelli forniti da fornitori terzi o agenzie di rating, che vengono utilizzati per orientarsi nell’ambito degli investimenti. Anche i dati forniti dalle aziende stesse vengono valutati, a patto che possano essere certificati e validati secondo parametri standard di riferimento. Per questo motivo gli investitori chiedono più chiarezza nei report di sostenibilità affinché questi possano essere parametrati su criteri uniformi e condivisi e, allo stesso tempo, rientrino all’interno di una strategia aziendale coerente. I limiti principali, dunque, riguardano la difficoltà a misurare il reale impatto dei fattori ESG in un investimento e, allo stesso tempo, la mancanza di integrazione della sostenibilità all’interno della strategia di business.

Le barriere agli investimenti ESG. Fonte: Deloitte.

L’importanza della normativa per la fiducia delle fonti

La fiducia nelle fonti che elaborano i report di sostenibilità è dunque il primo aspetto sul quale lavorare per sviluppare ancora di più il modello degli investimenti ESG. A questo proposito, è ancora l’aspetto normativo quello indicato come il più adatto a fare la differenza in questo campo. Come si legge nel report, per aumentare la fiducia nelle fonti è necessario che la normativa sviluppi un sistema fondato su parametri standard, universali e validi per tutti. Ciò che manca, ad oggi, nelle informazioni sulla sostenibilità condivise dalle aziende, è una coerenza di fondo rispetto alla quale si possano operare confronti e paragoni prima di scegliere dove investire. Questa coerenza può essere garantita da una normativa ancora più completa e globale, che definisca criteri standard ai quali riferirsi nell’ambito dei report di sostenibilità. Nell’attesa di questo ulteriore progresso normativo, le aziende possono però già contribuire ad aumentare la fiducia nelle fonti al fine di attrarre più investitori, attraverso quattro azioni principali: rafforzare le capacità di governance sostenibile attraverso un maggiore coordinamento tra i vertici aziendali; investire in sistemi di misurazione e reporting della sostenibilità; verificare le proprie informazioni di sostenibilità grazie al giudizio e l’analisi di parti terze; coinvolgere sempre di più gli investitori nel racconto delle proprie attività.

Poiché gli investimenti in sostenibilità crescono sempre di più e i fattori ESG risultano essere decisivi per aziende e investitori, risulta necessario affidarsi a fonti affidabili per quanto riguarda l’elaborazione dei report. In attesa della definizione di criteri standard e validi per tutti a livello normativo, è utile per le aziende coinvolgere sempre di più gli stakeholder nei propri processi e attività, in modo che le informazioni risultino familiari e più facilmente verificabili.  Le aziende che adottano un approccio “attendista” allo sviluppo di nuove normative possono rimanere indietro rispetto ai concorrenti che adottano, invece, un approccio proattivo con le azioni definite pocanzi. Nel breve termine, dare priorità alle informazioni e alle azioni informate sulla sostenibilità può consentire un impegno efficace da parte degli investitori.

Keypoints

  • Gli investimenti ESG hanno avuto una crescita netta negli ultimi anni: oggi il 79% degli investitori considera questi fattori nelle proprie scelte finanziarie, ma cinque anni fa erano solo il 20%
  • Solo l’1% degli investitori non considera la sostenibilità come un fattore determinante
  • I principali motivi di questa scelta sono: le richieste della normativa, i vantaggi finanziari che ne derivano e le influenze degli stakeholder
  • La barriera principale è invece rappresentata dalla difficoltà nel reperire informazioni di sostenibilità chiare, univoche e certificate
  • Ci si aspetta che la normativa nei prossimi anni definisca criteri standard sulla sostenibilità ai quali riferirsi
  • Nel frattempo le aziende possono già mettere in campo azioni concrete per aumentare la fiducia degli investitori rispetto alle proprie informazioni di sostenibilità, soprattutto coinvolgendoli sempre di più nei propri processi

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