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New life for the Life Sciences: le tecnologie digitali spalancano nuovi orizzonti

Perché ne stiamo parlando
È tempo di profonde trasformazioni. Il futuro delle scienze della vita parla tech. Intelligenza artificiale, metaverso, realtà virtuale e aumentata. Sono queste le chiavi della sanità dei prossimi anni. Oggi il settore vale 2,83 trilioni di dollari e i numeri sono destinati ad aumentare nel prossimo decennio

New live for the Life Sciences: le tecnologie digitali spalancano nuovi orizzonti
Immagine generata utilizzando l'intelligenza artificiale

La quarta rivoluzione industriale è in atto. Il vento del cambiamento non lascia fuori nemmeno la sanità. Tutt’altro. Il futuro hi-tech nella medicina non è un miraggio, è il presente. Intelligenza artificiale (IA), realtà aumentata (AR) e virtuale (VR), metaverso, dispositivi IoT e robot. Il settore sta cambiando pelle. Nel frattempo, crescono i fatturati. Il giro d’affari delle Life Sciences – farmaceutico, biotecnologico e medico – ha raggiunto 2,83 trilioni di dollari. La pandemia ha dato un impulso importante. Dal 2020, infatti, la domanda è aumentata notevolmente. Nel frattempo, il boom dell’IA, l’inflazione alle stelle e la guerra tra Russia e Ucraina, hanno spinto le aziende a cambiare strategie di portafoglio e puntando, soprattutto, sul digitale. Si prevede che il mercato dei software per le scienze della vita raggiungerà i 18 miliardi di dollari entro il 2025. Questi i numeri contenuti nel report “2023 Global Life Sciences Outlook Innovating and collaborating for tomorrow“. Una delle sfide, nei prossimi mesi, è mantenere il trend positivo. Tre i fattori strategici: il ruolo sempre più centrale delle nuove tecnologie (con maggiori investimenti sulle terapie geniche e cellulari), la digitalizzazione (adottando diverse soluzioni, tra cui: l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things, la Blockchain, i Data lake, i dispositivi Wearable, la realtà aumentata, la realtà virtuale e le terapie digitali) e la collaborazione con altri attori del mondo salute (intercettando al meglio le esigenze di operatori sanitari e pazienti). I medici italiani stanno accogliendo con entusiasmo le innovazioni. Secondo quanto emerso dall’indagine di MioDottore, l’86% è favorevole all’uso della tecnologia in ambito sanitario.

Vaccini mRNA nuova frontiera della medicina

Aziende sempre più digital per ottimizzare il lavoro e la catena di valore per avere processi più veloci e meno costosi. Questa la ricetta giusta per il futuro. Secondo un sondaggio del Deloitte US Center for Health Solutions, condotto su 60 dirigenti di alto livello aziendale delle Life Sciences, il 95% dichiara di voler puntare sullo sviluppo di prodotti innovativi, il 91% vuole investire in ricerca e sviluppo e innovazione e l’87% afferma di voler investire nell’innovazione digitale. La crescita delle new technologies ha aperto grandi praterie nello sviluppo della tecnologia mRNA. Nel 2021 sono stati firmati 49 accordi che hanno coinvolto società o asset mRNA, per un valore di 5,37 miliardi di dollari. Uno di questi, l’impegno della società francese Sanofi a investire 476 milioni di dollari all’anno per sviluppare vaccini a mRNA contro una vasta gamma di malattie infettive.

Vola il mercato delle terapie digitali

Si chiama Software-as-a-Service (acronimo Saas), significa letteralmente “software come servizio” e consente agli utenti di connettersi ad app basate sul cloud tramite internet e iniziare ad usarle. Esempi comuni sono la posta elettronica e i calendari. Nello sviluppo clinico, per esempio, le aziende utilizzano piattaforme Saas per semplificare la gestione delle entrate e dei fornitori e tenere traccia dei dati sui partecipanti a una sperimentazione clinica. Il software è applicato soprattutto nella scoperta di nuovi farmaci. Questo permette alle aziende biofarmaceutiche si ridurre i costi di ricerca, accorciare i tempi e ottenre una migliore trasparenza. Si prevede che il mercato dei software per le Life Sciences raggiungerà i 18 miliardi di dollari entro il 2025. Futuro roseo anche per le terapie digitali. Negli Usa il mercato delle terapie digitali nel 2022 ha superato i 2 miliardi di dollari  e le previsioni sono molto positive. Si tratta di applicazioni sul web che aiutano i pazienti affetti da alcune patologie, come il diabete, a migliorare la propria salute e il proprio benessere. In questi anni, il segmento delle digital therapies fa gola a molti big della tecnologia, pronti a investire milioni di dollari.

Intelligenza artificiale sempre più centrale nelle Life Sciences

La disponibilità di dati nel settore medico è cresciuta enormemente, così come le fonti da cui essi provengono. Accanto ai dati tradizionali “strutturati”, oggi sono sempre più disponibili dati non strutturati (come testi, immagini, suoni, sensori, dispositivi indossabili come magliette, braccialetti, orologi intelligenti, conversazioni provenienti dai social media). Qui entrano in gioco gli algoritmi di intelligenza artificiale. In ambito medico sono usati per interpretare l’enorme mole di dati e identificare possibili relazioni di causa-effetto tra i dati stessi e le patologie di cui un paziente soffre. Nei primi sei mesi dell’anno, la componente tecnologica legata all’intelligenza artificiale ha trainato i listini azionari. Oggi l’IA è applicata soprattutto nella diagnostica: l’area oncologica, respiratoria o cardiologica le più interessate.

IoMT: più benefici per la cura degli anziani

Il mercato dell’IoMT (Internet of medical Things) raggiungerà 172,4 miliardi di dollari entro il 2030 secondo il Precedence Research. Quando si parla IoMT si fa riferimento a tutti i dispositivi medici collegati a una struttura o a un operatore sanitario tramite internet, in grado di generare, raccogliere, analizzare e trasmettere dati sanitari. Tra i dispositivi indossabili: letti ospedalieri, pompe di infusione, sistemi di tracciamento dei farmaci e strumenti per il monitoraggio delle scorte mediche e delle apparecchiature. Una delle riflessioni che più frequentemente si ritrova nelle analisi dedicate a questo tema riguarda la cura degli anziani. Nell’anno pandemico, il monitoraggio remoto dei pazienti (Sistema RPM) è stato utilizzato da 23,4 milioni di persone e, secondo un report di Kantar, l’Italia è il primo Paese in Europa per adozioni dei dispositivi. Preceduto a livello mondiale solo da Stati Uniti e Australia.

Promuovere la sostenibilità con la blockchain

Non è ancora ampiamente utilizzata nel Life Sciences. Grazie ai “blocchi concatenati” si ottiene una gestione più sicura dei pazienti, delle cartelle cliniche e dei dati sanitari. Una parte del database, condivisibile e immutabile, infatti, può essere consultata dal personale medico, nel rispetto della privacy dei pazienti. Non solo. Tramite la blockchain viene facilitata l’adozione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), evitando di creare più file per lo stesso paziente, scollegati e spesso difficili da aggiornare, tra studi medici, ospedali e poliambulatori.

Cure per il paziente “cucite su misura”

Sono la frontiera della medicina del futuro. Grazie alle “masse di dati”, i cosiddetti Big Data, si può ottenere uno scambio di informazioni più veloce ed efficace. Un enorme spazio virtuale che supporterà i medici nella scoperta e interpretazione di nuove terapie. Ma non finiscono qui i vantaggi. Avere a disposizione la storia clinica del paziente, permetterebbe di sviluppare “cure personalizzate”. Il mercato globale dei Big Data nell’healtcare, secondo un rapporto di Mordor Intelligence, raggiungerà i 58,4 miliardi di dollari entro il 2026.

Realtà virtuale: una risorsa terapeutica

Il web 4.0 è pronto a rivoluzionare la relazione tra l’universo virtuale e colui che, da oltre tre decenni, ne usufruisce ogni giorno. Ci sono ampi margini di crescita in questo segmento tecnologico applicato nel settore medico. Alcuni centri utilizzano terapie basate sulla realtà virtuale per la riabilitazione motoria o cognitivo/comportamentale di pazienti che hanno subito un trauma o un ictus o che soffrono di dolore cronico. Viene usata con successo anche per la diagnosi e il trattamento del disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) nei bambini o della sindrome da stress post traumatico (PTSD) negli adulti.

Panorama normativo in continua evoluzione

La pandemia ha avuto un forte impatto sulle Life Sciences. Prima della diffusione del covid19, le aziende erano indietro rispetto ad altro settori in tema di innovazione digitale. La tecnologia, che nel 2020 era ancora in fase di pianificazione, è ora parte integrante di molte società della filiera. La strada ancora è lunga, ma un dato è certo. In un mercato sempre più competitivo e con un panorama normativo in continua evoluzione, sarà determinante per le aziende del Pharma, Biotech, Medical e device l’adozione delle nuove tecnologie digitali. Questo permettà di ridurre i costi di sviluppo e produzione, dando uno slancio alla ricerca e sviluppo.

Keypoints

  • Il giro d’affari delle Life Sciences ha raggiunto 2,83 trilioni di dollari
  • Si prevede che il mercato dei software per le scienze della vita raggiungerà i 18 miliardi di dollari entro il 2025
  • Secondo un sondaggio del Deloitte US Center for Health Solutions, condotto su 60 dirigenti di alto livello aziendale delle Life Sciences, il 95% dichiara di voler puntare sullo sviluppo di prodotti innovativi
  • Alcuni centri utilizzano terapie basate sulla realtà virtuale per la riabilitazione motoria o cognitivo/comportamentale di pazienti che hanno subito un trauma o un ictus o che soffrono di dolore cronico. Viene usata anche per la diagnosi e il trattamento del disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) nei bambini o della sindrome da stress post traumatico (PTSD) negli adulti
  • La tecnologia blockchain permette di facilitare l’adozione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), evitando di creare più file per lo stesso paziente, scollegati e spesso difficili da aggiornare, tra studi medici, ospedali e poliambulatori
  • Il mercato globale dei Big Data nell’healtcare, secondo un rapporto di Mordor Intelligence, raggiungerà i 58,4 miliardi di dollari entro il 2026

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