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Scientifica Venture Capital: scienza, driver di progresso economico e sociale

Perché l’abbiamo scelta
Carmen Cabrera è la nostra investitrice del mese. Head of Marketing & Communication di Scientifica Venture Capital, racconta a INNLIFES come sostengono i team di ricerca per farli arrivare al mercato.

Scientifica Venture Capital: scienza, driver di progresso economico e sociale
Carmen Cabrera, Head of Marketing and Communication, Scientifica Venture Capital

«La scienza è un potente driver di progresso sia economico che sociale». Con queste parole Carmen Cabrera sintetizza la vision della holding d’investimento che ha sede a Roma e a Londra e investe sulla ricerca di frontiera. Head of Marketing & Communication di Scientifica Venture Capital, Carmen Cabrera è la nostra investitrice del mese.

«Dal punto di vista economico – puntualizza – la ricerca scientifica promuove il progresso tecnologico, che a sua volta accresce la competitività delle imprese e dei prodotti a livello globale. Sul piano sociale, le scoperte scientifiche portano a nuovi trattamenti e terapie, contribuendo a risolvere sfide cruciali e a migliorare le condizioni di vita e il benessere delle persone».

Perché Scientifica è il Venture Capital della scienza?

«Scientifica Venture Capital nasce come realtà pensata dagli scienziati per gli scienziati, con l’obiettivo di invertire e contenere il Brain Drain, la fuga dei cervelli. Di fatto proprio dai bisogni della comunità scientifica è nata Scientifica, che non solo ha l’obiettivo di selezionare progetti e startup a elevata intensità tecnologica nelle fasi più rischiose di vita (pre-seed, seed ed early stage), ma anche di mettere al servizio del mondo scientifico e accademico un ecosistema articolato di professionisti, asset e competenze».

In che modo Scientifica accompagna i team di ricerca nel processo di tech transfer?

«Il processo di tech transfer è estremamente complesso, per questo il nostro obiettivo è accompagnare le startup e i team di ricerca in tutto l’iter, partendo dalla validazione dell’idea, passando per la realizzazione del prototipo, fino al supporto nelle attività di scale-up commerciale.
Il tratto distintivo di Scientifica Venture Capital è racchiuso nella tipologia di supporto offerto: ogni startup su cui investiamo, infatti, non viene sostenuta solo finanziariamente ma, entrando a far parte del nostro portfolio, può usufruire di laboratori di ultima generazione e dedicarsi allo sviluppo del suo progetto».

Si riferisce agli Scientifica Lab?

«Sì. Sono infrastrutture di assoluta avanguardia, dotate non solo di macchinari di ultima generazione, ma anche di un team R&D, appositamente selezionato, che mettiamo a disposizione delle giovani imprese proprio per accompagnarle nelle delicatissime fasi legate alla trasformazione di un’idea in fase embrionale in un prototipo».

Si trovano nel cuore dell’Abruzzo: quando sono nati e con quale obiettivo?

«Gli Scientifica Lab sono nati nel novembre del 2021 e rappresentano il tratto distintivo di Scientifica. Sono degli spazi, che a breve passeranno da 1400 m2 a 3.000 m2, dotati di macchinari di ultima generazione per la ricerca negli ambiti della chimica, delle biotecnologie, della meccatronica e della stampa 3D. Ai 3000 m² degli Scientifica Lab, che si trovano a L’Aquila all’interno del tecnopolo d’Abruzzo, si aggiungono le strutture di Scientifica Lab Approved, ovvero una rete di oltre 70 Centri di ricerca che abbiamo messo in connessione per creare un hub tecnologico diffuso in tutto il nostro paese e pronto ad accogliere i founders».

Qual è la sfida maggiore che una startup deve vincere per portare l’idea sul mercato?

«Le sfide che un founder si trova ad affrontare quando decide di trasformare la sua idea in una startup sono diverse, ma probabilmente la principale è superare quella che viene definita la “Death Valley”, il periodo in cui molte startup falliscono.
Si tratta di una metafora utilizzata per descrivere il periodo critico che ogni startup deve necessariamente attraversare per giungere alla fase adulta, dimostrando che la sua tecnologia non solo funziona in laboratorio, ma è anche sicura, commerciabile e scalabile.
Le difficoltà in questa fase includono la mancanza di finanziamenti adeguati per sostenere la prototipazione, le sperimentazioni ed eventuali regolamentazioni necessarie. Inoltre, la startup deve poter contare sulle forti competenze di un team resiliente ed equilibrato, capace di affrontare l’incertezza legata al product market -fit e alla capacità di generare entrate sostenibili, misurate in termini di traction. Affrontare tutte queste sfide è estremamente impegnativo.
Questo richiede non solo un’idea innovativa, ma anche una strategia ben pianificata, risorse adeguate, competenze multidisciplinari e una rete di supporto che possa aiutare la startup a navigare attraverso le complessità del mercato».

È qui che entra in gioco Scientifica come partner?

«Sì, perché non solo forniamo capitale, ma offriamo esperienza, mentorship e una rete di contatti per sostenere le startup in ogni fase del loro sviluppo».

Quali fattori vi portano a investire su una determinata startup?

«I nostri criteri di selezione si fondano su una combinazione di fattori tecnologici, impatto sociale e potenziale economico.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnologico, cerchiamo idee e progetti che siano all’avanguardia in 3 verticali di riferimento: manifattura avanzata, materiali avanzati e Intelligenza Artificiale.
Valutiamo la novità delle soluzioni proposte, la loro rilevanza e la capacità di risolvere problemi tecnici significativi e migliorare la qualità della vita delle persone.
Tuttavia, la nostra attenzione si rivolge anche al team della startup. Ci interessa che i founders abbiano un mindset imprenditoriale, che non solo possiedano una profonda expertise tecnica, ma siano anche in grado di applicare questa conoscenza in modo innovativo e orientato al mercato. Trovare talenti che uniscano competenze scientifiche avanzate e una visione imprenditoriale strategica è una sfida notevole, ma essenziale per il successo dei progetti che sosteniamo. La nostra ricerca si concentra su coloro che possono coniugare il rigore scientifico con una mentalità orientata alla creazione e alla crescita di soluzioni pratiche e sostenibili».

Nel vostro portfolio, ci sono anche ExoLab, Recornea e Libera Biotech: questo vuol dire che investite anche in Life Science.

«Nel nostro portfolio al momento contiamo 14 startup e tutte sono caratterizzate da un’elevata intensità scientifica e tecnologica.
Le Life Sciences offrono opportunità significative di innovazione, giocando un ruolo cruciale nel miglioramento della salute e del benessere umano. Investire in questo settore significa sostenere iniziative che possono rivoluzionare le terapie, sviluppare tecnologie all’avanguardia e introdurre soluzioni che potenziano la qualità della vita.
Aziende come ExoLab, Libera Biotech e Recornea, uno dei nostri più recenti investimenti, sono esempi concreti di come questa visione si traduca in risultati tangibili».

Dall’Adventure Program al WhiteLabel, sono diversi gli strumenti di investimento che mettete a disposizione e gli interlocutori con cui interagite per rafforzare l’ecosistema dell’innovazione in Italia: facciamo una panoramica su quali sono?

«Il successo di un’impresa non dipende solo dalle sue capacità intrinseche, ma anche dalla sua capacità di creare e sfruttare sinergie con altri attori del settore, collaborando per raggiungere obiettivi comuni e crescere insieme. Per questo abbiamo strutturato diversi “percorsi” specifici per creare un ambiente favorevole che stimoli l’innovazione e di conseguenza la nascita di nuove imprese. Tra questi ci sono quelli dedicati alle studentesse e agli studenti universitari come Thesis – che assegna alle migliori tesi in campo stem un premio da 3mila euro – o l’AdVenture Program, un percorso formativo concepito per diffondere una forma mentis business-oriented già tra i banchi universitari.
Con Scientifica Fellowship, invece, valorizziamo il ruolo di chi fa ricerca. Senza contare i contest, le startup competition che lanciamo periodicamente per selezionare nuovi progetti su cui investire.
Siamo particolarmente orgogliosi del successo dei nostri contest che ci permettono di generare un dealflow significativo con oltre 1000 iniziative analizzate ogni anno. Grazie a questi risultati siamo stati selezionati dall’Istituto per le Relazioni Economiche Francia-Italia (Irefi) per organizzare una startup competition italo-francese. Attualmente stiamo lavorando alla creazione di un ecosistema congiunto, un asse Roma-Parigi, con l’obiettivo di trasformare l’Italia in una startup nation al pari dei cugini d’Oltralpe».

Keypoints

  • Scientifica Venture Capital vede nella scienza un driver cruciale per il progresso economico, tecnologico e sociale
  • Scientifica VC, creata dagli scienziati per gli scienziati, si impegna a invertire la fuga dei cervelli e sostenere startup tecnologiche nelle fasi iniziali
  • Oltre al finanziamento, Scientifica offre infrastrutture avanzate e supporto tecnico, come gli Scientifica Lab, per facilitare la transizione dall’idea al prototipo
  • Le startup devono superare il periodo critico della “Death Valley”, sostenute da finanziamenti adeguati e da un team resiliente, per dimostrare la commerciabilità e scalabilità della loro tecnologia
  • Scientifica investe in settori ad alta intensità scientifica, come le Life Sciences, promuovendo l’innovazione per migliorare la salute e il benessere umano

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