La vita media continua ad aumentare, collocando l’Italia tra i Paesi più longevi d’Europa.
In Italia la mortalità è diminuita del 28% in 20 anni (del 40% per le patologie croniche) e negli ultimi due anni la vita media è cresciuta di 6 mesi. In altre parole, sostiene Farmindustria, grazie alla ricerca farmaceutica si vive di più e meglio.
Ma una popolazione che invecchia pone nuove sfide ai sistemi sanitari e l’Italia è il Paese dell’Unione Europea con il più alto numero di anziani. Lo rivela Eurostat. L’età media nel nostro Paese è 48,4 anni, a fronte dei 44,5 anni, età media della popolazione europea.
Con l’invecchiamento demografico diminuisce la percentuale di persone in età lavorativa e aumenta il numero relativo di pensionati. Ma non solo: aumentano i bisogni assistenziali. Infatti, l’invecchiamento della popolazione è tipicamente accompagnato da un aumento del carico delle malattie non trasmissibili, come diabete, Alzheimer e altre patologie neurodegenerative, malattie cardiovascolari, tumori, malattie polmonari croniche ostruttive e problemi muscoloscheletrici.
Nel 2050 nel mondo 2,1 miliardi over 60
Se nel 2000, a livello globale, c’erano circa 600 milioni di persone con più di 60 anni, la popolazione anziana ha raggiunto 1 miliardo nel 2020 e si stima che arriverà a 1,4 miliardi entro il 2030, per superare i 2 miliardi entro il 2050, quando 426 milioni saranno le persone di età pari o superiore a 80 anni.
Ecco perché l’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che invecchiare sia un privilegio, una meta, ma anche una sfida con impatti su tutti gli aspetti della società del XXI secolo. Definire allora la domanda di salute della popolazione anziana è un tema cruciale. E per questo l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2021-2030 The United Nations Decade of Healthy Ageing, il “Decennio delle Nazioni Unite dell’invecchiamento in buona salute”. Il testo della risoluzione si legge qui.
Invecchiare in un mondo digitale
Per fortuna stiamo invecchiando in un mondo digitale. Lo sottolinea Roxana Widmer-Iliescu, Senior Coordinator for Digital Inclusion, International Telecommunication Union, per evidenziare il ruolo strategico delle tecnologie digitali nel promuovere un’esperienza di invecchiamento sana e attiva. E a tal proposito ribadisce l’importanza di costruire ambienti digitali inclusivi, di sviluppare tecnologie accessibili e capaci di rispondere alle esigenze delle persone anziane. Perché se sviluppate pensando ai requisiti di accessibilità e design universale, le tecnologie possono fare la differenza in termini di inclusione sociale, autonomia, ecc. Possono aiutare per esempio a superare molte barriere legate all’età, alla perdita della vista, dell’udito, e, pensando alle app di e-health, possono consentire alle persone anziane di gestire la salute con maggiore autonomia.
Colmare dunque il divario digitale e creare ambienti digitali age-friendly per ridurre la vulnerabilità delle persone anziane è una delle sfide dell’International Telecommunication Union (ITU), l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Next Age: le startup della Silver Economy
L’innovazione, insomma, gioca un ruolo determinante per affrontare le sfide di una popolazione che invecchia e proprio in questo scenario si colloca Next Age, percorso di accelerazione per le startup della cosiddetta Silver Economy nato dalla collaborazione tra CDP Venture Capital e AC75 Startup Accelerator, l’acceleratore promosso da Fondazione Marche, Fondazione Cariverona e Università Politecnica delle Marche.
La terza edizione del programma di Next Age è pronta a partire: la call sarà aperta fino al 29 febbraio. Poi le startup selezionate (ne verranno selezionate circa 10) saranno accompagnate nel corso di 4 mesi verso la validazione delle proprie soluzioni e del proprio modello di business.
Il programma prevede un investimento iniziale di 126.000 euro per ciascuna delle startup selezionate, ma gli asset in gestione includono oltre 6 milioni di euro per i successivi follow-on post accelerazione destinati alle startup con il più alto potenziale di crescita.
Il programma è gestito da AC75 Startup Accelerator insieme al venture capital internazionale SOSV e un network di partner che consentono di supportare le startup durante il percorso: Intesa Sanpaolo, Amplifon, Istituto Nazionale Ricovero e Cura Anziani, Silver Economy Network, Università Politecnica delle Marche, National Innovation Center for Aging (NICA).
La mission di Next Age è sviluppare un hub dell’innovazione nella Silver Economy attraverso il coinvolgimento e l’attivazione di collaborazioni tra startup, aziende corporate, centri di ricerca e investitori (nazionali e internazionali). “Gli importanti risultati raccolti dalle prime due edizioni ci confermano che le startup innovative sono in grado di realizzare e offrire prodotti e servizi che permettono di vivere meglio individualmente e socialmente la longevità”, afferma Mario Pesaresi, presidente di AC75 SA.
Silver Economy Network
Silver Economy Network è la rete italiana dedicata alle imprese che sviluppano soluzioni innovative e servizi per la filiera della Silver Economy. Tra gli obiettivi del network promuovere lo sviluppo dell’innovazione in grado di soddisfare le esigenze dell’evoluzione demografica, sostenendo i processi di ricerca e sviluppo, attraverso la condivisione di opportunità di finanziamento e favorendo l’attivazione di nuove partnership. A tal proposito sul proprio sito, Silver Economy Network segnala il bando a cascata dello SPOKE 5 “Care sustainability in an ageing society” di Age-It (Ageing well in an ageing society), progetto finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del PNRR per un totale di 114.700.000 di euro.