Energia green e nuove tecnologie, gli ingredienti giusti per la supply chain farmaceutica del futuro

Energia green e nuove tecnologie, gli ingredienti giusti per la supply chain farmaceutica del futuro

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Mario Catalano

Perché ne stiamo parlando
Il covid19, il conflitto tra Zelensky e Putin e l’inflazione alle stelle hanno provocato un corto circuito nelle catene di approvvigionamento. Bisogna pensare a nuove strategie e, nel frattempo, affrontare la grande sfida globale dell’equo accesso ai farmaci. Serve delineare una nuova governance per attrarre nuovi investitori e ridefinire il concetto di innovatività

Il sistema della supply chain globale è andato in tilt. Pandemia, guerra tra Mosca e Kiev e inflazione hanno “rotto” le catene di fornitura. Le sanzioni contro la Russia, i disastri naturali e i sistemi di produzione e di trasporto, messi fuori uso dall’invasione dell’Ucraina, hanno allargato le crepe. Fattori negativi che incidono anche sull’equo accesso ai farmaci. Adesso non bisogna deglobalizzare, ma “rimpastare”. Servono catene di approvvigionamento più robuste aggiungendo più fabbriche, più fornitori e più fonti di materiali. L’obiettivo è avere maggiore flessibilità e processi produttivi più snelli. La supply chain in questi mesi è in tempesta, ma il mercato per la consegna dei farmaci, nei prossimi anni, non conoscerà crisi. Il giro d’affari, entro il 2028, raggiungerà 1,45 milioni di dollari, con un tasso di crescita del 3,6%. Queste le cifre contenute nel report “2023 Global Life Sciences Outlook. Innovating and collaborating for tomorrow” di Deloitte. Nel frattempo, anche le big del settore Life Sciences dovranno affrontare la sfida del riscaldamento globale. La parola d’ordine è sostenibilità: spostare grandi quantità di merci a basse emissioni di carbonio. La corsa è già partita. Tra le iniziative messe in campo, la SBTi (Science Based Targets initiative), una partnership tra CDP (ex-Carbon Disclosure Project), Global Compact delle Nazioni Unite, WRI (World Resources Institute) e WWF (World Wide Fund for Nature). L’obiettivo è supportare le aziende nell’adozione di obiettivi ambiziosi di mitigazione e guidarle nel processo di transizione a un’economia a basso tenore di CO2.

Puntare sugli spostamenti via mare

 Gli eventi dell’ultimo triennio, dalla pandemia alla guerra tra Mosca e Kiev fino all’inflazione galoppante, hanno spinto le aziende del comparto a cambiare strategie sulle catene di fornitura. Si fa sempre più spazio il passaggio dal trasporto aereo ai viaggi marittimi. Secondo uno studio del Mit (Massachusetts institute of technology), sulla base delle emissioni generate dallo spostamento di una tonnellata di merci per miglio, il trasporto aereo a lungo raggio ne genera 47 volte in più rispetto a quello marittimo. L’obiettivo di Merck KGaA, una delle più antiche case farmaceutiche al mondo quotata alla Borsa di Francoforte, è spostare il 90% delle spedizioni dal trasporto aereo a quello marittimo. Un percorso già iniziato quattro anni fa che ha permesso, alla società tedesca, di ridurre 5mila tonnellate di anidride carbonica.

Energia green arma segreta per un sustainable business

Rimanendo in tema sostenibilità nella catena di approvvigionamento, un gruppo di società farmaceutiche e sanitarie ha dato vita nel 2006 alla PSCI (Pharmaceutical Supply Chain Initiative) per una visione aziendale responsabile su etica, lavoro, salute e sicurezza, ambiente e sistemi di gestione. L’iniziativa è partner di Energize, una collaborazione unica nel suo genere tra 19 aziende farmaceutiche, con lo scopo di incrementare l’uso di energia rinnovabile nella supply chain. Negli ultimi 18 mesi si sono registrati al programma 472 fornitori leader. È stato già formato il primo gruppo di nove acquirenti con il PPA (Power Purchase Agreement), per l’acquisto collettivo di elettricità rinnovabile. Si tratta di un contratto di acquisto dell’energia a medio e lungo termine che ne regola la somministrazione tra un soggetto produttore – che possiede l’impianto – e un soggetto acquirente, chiamato off-taker. Il potenziale aggregato sarà di 2 terawattora di domanda di elettricità in Europa e Nord America.

Evitare prodotti contraffatti con la blockchain

Applicare le nuove tecnologie per combattere la contraffazione sta diventando una soluzione sempre più utilizzata dalle aziende delle Life Sciences. Le “perturbazioni” globali dell’ultimo triennio hanno reso la supply chain più complessa. In risposta a questi eventi, molte aziende del settore hanno puntato sulla blockchain, un registro condiviso e immutabile che permette di tracciare e verificare transazioni, dati e processi. La multinazionale svizzera Novartis International AG e la tedesca Merck KGaA, vorrebbero sfruttare i “blocchi concatenati” per migliorare la sicurezza della catena di approvvigionamento e la comunicazione, garantendo ai pazienti informazioni più precise e aggiornate, sostituendo in questo modo la carta con il digitale. La serializzazione è un tema crescente nella filiera. Con la nuova tecnologia è possibile tracciare i farmaci attraverso lo spazio e il tempo, “osservando” il prodotto nel suo intero ciclo di vita.

Le soluzioni di Biden contro l’inflazione

L’inflazione galoppante dell’ultimo triennio sta devastando l’economia. La crescita dei Paesi procede a ritmi sostenuti. Bisogna arginare il problema e anche nel settore delle scienze della vita si adottano nuove strategie commerciali. Negli Stati Uniti, leader del comparto, è stato approvato l’IRA (Inflation Reduction Act), un’ampia serie di misure volte principalmente a incentivare gli investimenti sulle energie rinnovabili, ma non solo. Il programma approvato lo scorso agosto, conferisce a Medicare (l’assicurazione sanitaria federale che riguarda le persone dai 65 anni in su o che soddisfano altri criteri particolari), il potere di negoziare direttamente con le aziende farmaceutiche. Inoltre, obbliga le società a pagare uno sconto a Medicare se i prezzi dei farmaci dovessero aumentare più velocemente dell’inflazione. Il CBO (Congressional Budget Office) stima che le disposizioni di legge sui prezzi dei farmaci ridurranno nel biennio 2022-2023 il deficit federale di 237 miliardi di dollari. Buone notizie, quindi, per i cittadini. Le aziende, invece, considerata la riduzione dei loro ricavi, potrebbero cercare altre fonti di entrate, come le assicurazioni private o ridurre la spesa in ricerca e sviluppo. E in un mercato sempre più competitivo, sarà difficile assicurare un equo accesso ai farmaci.

Segnali positivi da Bruxelles

Nel 2022, in Cina, 83 medicine non tradizionali sono entrati nel National Reimbursement Drug List (NRDL), la lista nazionale dei farmaci rimborsabili. Un aumento superiore al 20% rispetto alle 66 nuove medicine non tradizionali elencate nel 2020 e alle 67 nel 2021. Rimanendo dentro i confini UE, dopo quasi due decenni senza riforme, il 26 aprile la Commissione europea ha presentato una proposta di modifica alla normativa farmaceutica. L’obiettivo è rendere i prodotti più accessibili e disponibili riducendo il periodo di esclusiva di mercato per quelli nuovi. Con il pacchetto legislativo si avrà un lancio più rapido e un accesso migliore.

Serve una nuova governance e ridefinire il concetto di innovatività

Con la pandemia e le interruzioni della produzione e della catena di fornitura, è cresciuto il bisogno di garantire a tutti un equo accesso ai farmaci. Secondo quanto riportato da Access to Medicines Foundation, a livello globale aumenta la necessità di rendere i prodotti più accessibili, soprattutto nell’area sub-sahariana. Soltanto nel 2019, nel mondo, si sono registrati 4,95 milioni di decessi associati alla resistenza antimicrobica. Numeri che nei prossimi anni sono destinati a crescere. I Paesi più poveri non solo registrano i tassi più elevati di malattie infettive e i più alti livelli di resistenza agli antibiotici, ma sono anche quelli che soffrono le maggiori criticità per quanto riguarda l’accesso alle cure adeguate. Queste sono le grandi sfide che le aziende del settore dovranno affrontare in futuro per garantire un equo accesso ai prodotti. La strada è ancora in salita. Delineare una nuova governance farmaceutica per attrarre nuovi investitori e ridefinire il concetto di innovatività potrebbero essere gli ingredienti giusti per vincere la sfida globale contro la disuguaglianza.

Keypoints

  • Il mercato per la consegna dei farmaci entro il 2028 raggiungerà 1,45 milioni di dollari, con un tasso di crescita del 3,6%
  • Stop contraffazione: con la blockchain sarà possibile tracciare i farmaci attraverso lo spazio e il tempo, “osservando” il prodotto nel suo intero ciclo di vita
  • Il 26 aprile la Commissione europea ha presentato una proposta di modifica alla normativa farmaceutica: l’obiettivo è rendere i prodotti più accessibili e disponibili riducendo il periodo di esclusiva di mercato per quelli nuovi
  • USA: il CBO (Congressional Budget Office) stima che le disposizioni di legge sui prezzi dei farmaci, previste nell’Inflation Reduction Act, ridurranno il deficit federale di 237 miliardi di dollari nel biennio 2022-2023
  • Secondo quanto riportato da Access to Medicines Foundation, a livello globale aumenta la necessità di rendere i prodotti più accessibili, soprattutto nell’area sub-sahariana
  • Nel 2019 si sono registrati 4,95 milioni di decessi associati alla resistenza antimicrobica a livello mondiale

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