Largo alle donne. In Europa sono aumentati gli investimenti di Venture Capital nelle startup femminili, in particolare quelle operanti nel settore sanitario. Secondo il portale Dealroom, tra il 2014 e il 2023, la quota d’investimenti del Venture Capital nelle startup “rosa” è passata dal 5,4% al 9,6%, con un incremento del 77% che ha portato quasi a un raddoppio delle cifre investite. Se consideriamo il quadriennio 2019-2023, il primo settore in cui si sono concentrati gli investimenti è quello sanitario: il 19,2% degli investimenti nelle imprese guidate da donne. In totale, secondo i dati di Dealroom, le startup femminili hanno raccolto, a livello europeo, ben 5,8 miliardi di euro di fondi di Venture Capital. Ma ci sono grandi differenze da un paese all’altro. Tra le grandi nazioni UE, la numero uno è la Spagna con il 13,3%, seguita dall’Italia, che con il 10,8% fa meglio di Francia e Regno Unito (10,4%) e della Germania, fanalino di coda con l’8,8%.
Women in Action, il programma di accelerazione al femminile
Tuttavia, il nostro paese sta continuando a pagare il prezzo di un deficit culturale di lungo periodo che frena il pieno sviluppo d’interessanti opportunità di business. Nel 2023, secondo gli ultimi dati disponibili diffusi da Unioncamere e dall’Istat, le aziende al femminile registrate nella Penisola erano oltre 1,3 milioni, un numero in leggero calo (-0,9%) rispetto al 2022, rappresentando quindi una quota pari a quasi un quarto (22%) sul totale del tessuto produttivo nazionale. Per supportare l’incremento e lo sviluppo dell’impresa al femminile innovativa in Italia LifeGate Way, polo di open innovation del gruppo LifeGate che mette in contatto il più grande ecosistema di startup sustainable native italiane con i protagonisti dell’innovazione, ha realizzato, in collaborazione con Ventive, società di investimenti e consulenza per startup e PMI innovative, Women in Action, programma di accelerazione al femminile di cui si è appena conclusa la prima edizione. Obiettivo del percorso: accompagnare imprenditrici e aspiranti founder ad acquisire e allenare strumenti per creare imprese sostenibili che possano crescere generative e alimentare il bene comune. «L’imprenditoria femminile – dichiara Elga Corricelli, Co-founder e supervisor del programma Women in Action – rappresenta un motore di cambiamento cruciale per la sostenibilità e il benessere economico dell’Italia. Women in Action nasce per aiutare la cultura dell’inclusione di genere in ambito imprenditoriale e con LifeGate Way abbiamo creato un ecosistema di valore tra donne di differenti età e professionalità che desiderano costruire o guidare imprese sostenibili».
Quattro delle 7 migliori realtà “rosa” si occupano di Life Science
Delle 118 candidature ricevute, solo 7 sono le imprese al femminile che hanno potuto partecipare direttamente al programma di accelerazione Women in Action. E di queste, 4 possono essere fatte rientrare nella macroarea delle Life Science. Come ad esempio Diamante, che sviluppa innovative soluzioni terapeutiche per le malattie autoimmuni basandosi sull’utilizzo di nanotecnologie e biotecnologie vegetali. Si tratta di un progetto partorito da tre imprenditrici: Linda Avesani, esperta nel campo dell’agricoltura molecolare; la biotecnologa Roberta Zampieri e Valentina Garonzi, oggi CEO dell’azienda ed esperta di analisi finanziaria. Tra le realtà “rosa” selezionate da Women in Action c’è anche AmicoWC, che si basa sul brevetto ideato da Giulia Vaccani, giovane docente di matematica e informatica. L’obiettivo è garantire ai circa 70mila paraplegici italiani una seduta in bagno microbiologicamente pura, pulita e asciutta, senza consumo d’acqua, senza l’utilizzo di disgreganti chimici, senza reflui. Il tutto senza un collegamento fognario e alla rete idrica, ma tutto solo elettrico. Poi c’è GreenEats, che nasce da un’idea dalla founder Simona Rotante, studentessa oltre che consulente e educatrice nutrizionale, per far scoprire mediante un’app i cibi vegetali e i loro benefici in termini di alimentazione e benessere. Sull’app una volta effettuata la registrazione e aver eseguito il successivo checkup nutrizionale con gli esperti, sarà possibile impostare le proprie sfide sulla base del programma nutrizionale stilato dagli esperti e ciò consentirà di guadagnare punti e ottenere dei premi. E poi c’è Geen, una startup femtech che utilizza l’analisi dei dati e l’Intelligenza Artificiale per fornire a donne e persone non binarie un accesso sicuro e veloce ai servizi di salute sessuale e riproduttiva, elaborando informazioni sulla salute e piani di prevenzione altamente personalizzati.