Nel mese di gennaio Ipsos Italia ha condotto una ricerca intitolata “Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo SSN”, uno studio che è arrivato alla sua terza edizione. L’indagine ha coinvolto un campione di 1.000 cittadini, ed ha evidenziato che per la stragrande maggioranza degli italiani il Servizio Sanitario Nazionale è considerato un fattore strategico per il nostro paese.
Con questa ricerca sono state analizzate le opinioni espresse dagli italiani su alcune delle principali tematiche che stanno caratterizzando la sanità italiana in questi ultimi anni. Fra queste vi sono anche gli ambiti della trasformazione digitale e l’uso dell’intelligenza artificiale nel settore sanitario. Un altro capitolo della ricerca, inoltre, ha riguardato i canali di informazione utilizzati dagli italiani in ambito salute e le fake news in sanità.
In diminuzione il grado di utilità percepita della digitalizzazione in sanità
La trasformazione digitale della sanità italiana e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in campo sanitario sono ancora considerati fattori utili da un’ampia maggioranza dei cittadini italiani. Tuttavia, con l’esaurirsi dell’emergenza di Covid-19, tale percentuale di approvazione ha subito una sensibile diminuzione, passando dal 79% del 2022 al 68% del 2023. Un divario che è simile anche anche quando vengono presi in considerazione i giudizi più favorevoli, che sono passati dal 39% del 2022 al 29% del 2023.
Fra gli aspetti della trasformazione digitale in sanità considerati positivi vi è in primo luogo, con il 49% delle indicazioni, quello che vede l’automatizzazione dei compiti ripetitivi come mezzo per ridurre il carico di lavoro del personale sanitario. In seconda battuta, il 42% delle indicazioni, vi è l’utilizzo dell’analisi dei dati sulla salute come strumento vantaggioso per prevenire le malattie ed identificare precocemente i fattori di rischio. La terza segnalazione positiva in ordine di citazione, con il 40% delle opinioni espresse, considera la digitalizzazione della sanità utile per fornire strumenti di diagnosi più accurati attraverso l’uso di algoritmi.
I motivi alla base dello scetticismo che porta, invece, a ritenere inutile il processo di trasformazione digitale sono l’assenza di un contatto umano nell’assistenza e nella cura dei pazienti, la difficoltà nell’accesso e nella capacità di utilizzo degli strumenti digitali, e la convinzione che l’intelligenza artificiale sia incapace di fornire diagnosi e consigli accurati e affidabili quanto quelli di un medico.
Grado di approvazione per la telemedicina in leggera diminuzione
Secondo i dati analizzati da Ipsos, in questo contesto di crescente scetticismo nei confronti della trasformazione digitale in ambito sanitario anche la propensione all’utilizzo di soluzioni di telemedicina da parte dei cittadini risulta essersi stabilizzata, o addirittura entrata in una fase di regressione. Infatti, le opinioni favorevoli ad un uso più ampio della telemedicina in Italia, seppure ancora molto alte poiché espresse dal 71% del campione, sono diminuite di sette punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione. Anche i giudizi più favorevoli sono in diminuzione, seppure in misura minore rispetto rispetto al dato generale (33% contro il 37% della rilevazione precedente).
Una tendenza simile a quella della telemedicina si è registrata anche per le valutazioni espresse sulla diffusione dei servizi digitali in medicina. La propensione ad una maggiore diffusione della trasformazione digitale in sanità è ancora maggioritaria nelle valutazioni espresse dagli italiani: il 60% si è dichiarato favorevole a questa tendenza. Tuttavia, anche in questo caso si è registrata una diminuzione di circa 8 punti percentuali rispetto al dato acquisito nella precedente rilevazione.
I canali di comunicazioni che gli italiani utilizzano per informarsi sulla salute
Un altro aspetto analizzato dalla ricerca di Ipsos è quello relativo ai canali di comunicazione utilizzati dagli italiani per informarsi sui temi della salute e della sanità. A tal riguardo, con il 28% delle indicazioni del campione intervistato,la figura del medico di famiglia si è confermato come il primo canale informativo a cui far ricorso quando si trattano temi legati alla salute, seguito con il 26% dalla tv e con il 17% da internet.
Sempre il medico di famiglia si è confermato ancora una volta come la fonte ritenuta più attendibile, con il 50% degli italiani che ha espresso giudizi elevati sulla sua attendibilità. Seguono le associazioni di pazienti che stanno acquisendo sempre maggiore rilevanza come fonte attendibile e che sono state indicate dal 28% del campione interpellato. In crescita anche la TV che ha raggiunto il 23% di giudizi molto favorevoli contro il 18% ottenuto nella precedente rilevazione, mentre è in calo la fiducia nutrita verso internet che, con il 20% di giudizi positivi, ha perso 8 punti percentuali rispetto alla precedente wave dello studio.
Analisi sulle fake news in sanità
Un ultimo aspetto analizzato dalla ricerca di Ipsos è quello delle fake news, con il 65% degli italiani che ha affermato di essersi imbattuto in notizie false o inaffidabili relative all’ambito della salute. Si tratta di una percentuale ancora alta ma in diminuzione rispetto al 74% registrato nella scorsa rilevazione.
I maggiori canali di diffusione delle fake news si confermano essere i social media (46% delle segnalazioni), la TV (31%) e internet (25%). Infine, per quanto riguarda gli argomenti riportati dalle fake news, sono due i temi principali che vengono trattati in esse: Covid-19 (58% delle segnalazioni) e i vaccini (44%).