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Diabete: Telemonitoraggio tassello importante per una migliore gestione del paziente

Perché ne stiamo parlando
Il telemonitoraggio è importante nella gestione della persona con diabete. Si basa sulla forte centralità del paziente e su un’elevata capacità di gestione della malattia, grazie a un ottimo percorso educativo. Elementi che permettono una migliore gestione e razionalizzazione del periodo tra le visite in presenza.

Diabete: Telemonitoraggio tassello importante per una migliore gestione del paziente

Diabete e Telemedicina: la strada è già tracciata. Grazie all’applicazione delle nuove tecnologie aumentano i benefici per medici e pazienti. Si garantisce la continuità di contatto con il SSN (Servizio Sanitario Nazionale) riducendo la necessità di visite in presenza nella struttura di diabetologia. Non solo. Si riducono i costi di gestione e si può ottenere un positivo controllo metabolico. I pazienti in trattamento con ipoglicemizzanti orali possono ricevere riscontri in real-time.

Questo permette un automonitoraggio efficace e, grazie alla supervisione del medico, sono stimolati ad agire subito adottando stili corretti sull’alimentazione, attività fisica o terapia. Le new technologies rappresentano un’adeguata risposta alle esigenze di una popolazione che registra un forte invecchiamento e un aumento delle malattie croniche. Le loro potenzialità consentono di aumentare l’equità nell’accesso ai servizi sociosanitari per le persone fragili e per coloro che vivono in aree logisticamente svantaggiate.

Trattamento precoce della malattia e dei fattori di rischio fondamentale per contrastare il diabete

Nei servizi di Telemedicina individuati dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sono incluse cinque patologie croniche. Tra queste, il diabete. La malattia coinvolge una maggior quantità di pazienti che, nella quasi totalità dei casi, possiedono nel proprio domicilio gli strumenti di misurazione glicemica necessari per il telemonitoraggio. Elementi cardine del Chronic care model, un modello assistenziale che non porta più il paziente verso l’ospedale, ma il sistema salute verso il cittadino. Forte centralità del paziente ed elevata capacità di gestione della malattia, grazie a un elevato percorso educativo e al supporto della Telemedicina.

Uno dei fattori strategici per contrastare il diabete, oltre alle campagne di prevenzione primaria, è il trattamento precoce e in modo intensivo della malattia e dei fattori di rischio, soprattutto quelli cardio-cerebrovascolari e renali. Elementi che possono avere un peso clinico e sociale importante e un impatto notevole sul consumo di risorse.

Migliorare la qualità di vita delle gestanti grazie alla Telemedicina

L’utilizzo delle nuove tecnologie rappresenta un supporto importante per le donne con Diabete Mellito Gestazionale (GDM) o in gravidanza pre-gestazionale. Anche in questo caso la Telemedicina ha un ruolo strategico, facilitando la trasmissione dei dati e la comunicazione con il medico: un’ottima strategia per migliorare l’assistenza, ottimizzare gli outcome materno-fetali e migliorare la qualità di vita delle gestanti, ottimizzando gli accessi alla struttura diabetologica. Monitorare questa tipologia di pazienti è importante. Le possibili complicanze materno-fetali che l’iperglicemia in gravidanza è in grado di causare sono gravi: dall’aborto alle malformazioni o l’aumento dei rischi per i figli da donne affette da GDM di sviluppare il diabete mellito di tipo 2 nel corso della vita.

Telemonitoraggio personalizzato per gestire la persona con diabete

Il gruppo delegato da AMD (Associazione Medici Diabetologi) e SID (Società Italiana di Diabetologia) ha individuato alcuni “Advice” (avvisi), attendibili per comprovata validità sul piano scientifico e attivabili nelle condizioni ritenute di reale rilevanza clinica, rivolti ai pazienti, con determinate caratteristiche.

Innanzitutto, devono attivarsi quando necessario e non indiscriminatamente; devono essere ben contestualizzati con la storia clinica della persona con diabete, sia al momento dell’arruolamento che durante il telemonitoraggio; devono essere semplici da interpretare ma non banali dal punto di vista clinico; devono riferirsi alla situazione attuale sia per quanto concerne la fonte dei dati (tecnologia a disposizione della persona con diabete) sia per gli aspetti organizzativi del centro. Gli Advice automatici, invece, dovrebbero essere correlati a: eventi legati al profilo clinico descritto in Cartella e quindi in funzione della HbA1c (e indici derivati); eventi legati alla rilevazione dei parametri glucometrici: glicemie con Self Monitoring Blood Glucose (SMBG) o concentrazione di glucosio con Continuous Glucose Monitoring (CGM).

In entrambi i contesti, gli “avvisi” non svolgono una funzione terapeutica diretta ma agiscono come strumenti educativi. L’obiettivo è promuovere il controllo e valorizzare l’assistenza nel periodo intercorrente tra le visite ambulatoriali in presenza, contribuendo così a personalizzare l’intervento medico in base alle necessità della persona con diabete.

Le fasi del percorso

Il primo step da seguire nella gestione della persona con diabete con telemonitoraggio personalizzato è stabilire se il soggetto rientra nei target. Per fare ciò, è importante conoscere le caratteristiche cliniche del paziente: età, sesso, complicanze etc… Questo lavoro permette di razionalizzare il numero di Advice ma anche per offrire rilevanza clinica significativa a ciascuno di essi.

Il miglior target di HbA1c (emoglobina glicata) è quello che viene stabilito e registrato in cartella clinica elettronica per ogni diabetico dal medico che conosce la storia del paziente. In questo caso gli Advice faranno riferimento al valore indicato dal medico. Per quanto riguarda, invece, le persone con qualsiasi forma di diabete in gravidanza, il team diabetologico e la variabilità dei target in funzione del tempo e dell’evoluzione della gravidanza, non è applicabile un protocollo di generazione Advice automatici clinici, ma solo un sistema automatico di reminder delle visite e dell’invio dei dati glicemici a distanza da eseguirsi ogni settimana.

Obiettivo finale “razionalizzare il periodo tra le visite”

Nel momento in cui il diabetologo e l’equipe medica ricevono l’Advice, si passa allo step successivo: scegliere il percorso più adatto al paziente o ai pazienti. I professionisti possono predisporre corsi educativi per singoli o di gruppo, in presenza o a distanza; eseguire una telefonata personale, non programmata, per chiarire e motivare l’Advice; programmare una sessione di televisita col medico a breve scadenza a discrezione del team diabetologico; programmare visita in presenza col medico a breve scadenza a discrezione del team diabetologico. L’obiettivo finale è gestire e razionalizzare il periodo tra le visite, allineandolo agli scopi clinici e garantendone affidabilità.

“Casa come primo luogo di cura e Telemedicina”, questo uno dei principi previsti nel PNRR per la sanità. Un percorso in cui le soluzioni digitali (Telemonitoraggio, Piattaforma Nazionale di Telemedicina e Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0) rivestono un ruolo fondamentale per ottenere un sistema sanitario nazionale più efficace ed efficiente.

Keypoints

  • Il gruppo delegato da AMD e SID ha individuato alcuni “Advice” (avvisi), rivolti ai pazienti con diabete
  • Gli “avvisi” non hanno scopo terapeutico diretto
  • Devono possedere determinate caratteristiche, per esempio, attivarsi quando necessario e non indiscriminatamente
  • Agiscono come strumenti educativi
  • Promuovono il controllo e valorizzano l’assistenza nel periodo tra le visite ambulatoriali in presenza
  • Rappresentano un supporto importante per le donne con Diabete Mellito Gestazionale (GDM) o in gravidanza pre-gestazionale

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