Per la prima volta si è tenuto in Europa il congresso per l’innovazione nel settore Salute “HLTH Europe 2024”. Area esposizioni, conferenze, workshop, startup competition e connection program sono stati il centro del congresso, collegando oltre 3.500 leader del settore sanitario, e riunendo i principali decision-maker, aziende farmaceutiche, startup e investitori del settore Salute.
Oltre 400 relatori sono saliti sul palco accendendo il dibattito, con più di 50 Paesi rappresentati e ogni angolo dell’ecosistema coperto; innovazione, digitalizzazione e futuro le parole chiave che hanno guidato il congresso.
Tra i temi di maggior interesse le terapie digitali, il trattamento dei dati, la salute delle donne, gli ospedali del futuro e l’intelligenza artificiale.
Terapie digitali: il futuro della sanità o una moda passeggera?
Molto diverse dalla conosciute app di benessere o di telemedicine, le terapie digitali (Digital Therapeutics – DTx), sono uno dei temi emergenti e più chiacchierati nell’ecosistema della salute digitale. Si tratta di dispositivi medici digitali che rispondono al Regolamento (UE) 2017/746, utilizzati dai pazienti a fini terapeutici. L’accesso equo a queste tecnologie è già diventato realtà in alcuni paesi europei, primo tra tutti la Germania, in cui ad oggi vengono rimborsate dalle assicurazioni sanitarie 56 DiGA (Digital Health Technologies).
Il futuro delle DTx suscita grandi interrogativi: alcuni le vedono come una chiave di accesso per il rimborso di molti altri dispositivi medici, altri le considerano una tendenza temporanea destinata a svanire.
Di questo si è parlato nella sessione dedicata alle terapie digitali “DTx are dead – long live DTx” tenutasi martedì 18 giugno presso lo “startup stage” del congresso HLTH Europe. Uno scambio ricco di insight con un panel composto dai Key Opinion Leader del settore: Pierre Laurent, Presidente di Aptar Digital Health, Aaron Gani CEO & Founder di RealizedCare, Catherine Boule Managing Partner di Karista e David Benshoof Klein CEO di Click Therapeutics, in una sessione moderata da Tessy Huss, Director of Community Strategy di HealthXL.
La necessità di partire dalla definizione
David Benshoof Klein, CEO di Click Therapuetics, azienda americana che sviluppa e commercializza software terapeutici approvati dall’FDA e accessibili su prescrizione medica, sottolinea la necessità di cominciare dalle definizioni: «Ancora oggi il termine Digital Therapeutics è facilmente misinterpretabile e spesso usato in maniera impropria. Trovare una terminologia che identifichi in tutto il mondo le stesse tecnologie è sicuramente il primo passo da intraprendere».
Efficacia terapeutica evidence based
L’intero panel concorda sul valore indiscusso delle evidenze cliniche. In Germania le terapie digitali vengono inserite nelle liste di rimborso permanente solo se portano solide evidenze cliniche a testimonianza della loro efficacia e del loro valore terapeutico. Gli studi clinici devono essere impostati secondo parametri definiti grazie ai quali è possibile aumentare la credibilità e ridurre il pregiudizio nei confronti di tali tecnologie da parte delle assicurazioni e dei pazienti facilitando l’accesso alle DTx tramite rimborso. È importante quindi che l’evidenza clinica delle DTx sia riconosciuta.
«Questa – sostiene Aaron Gani, founder e CEO di RealizedCare – è la sfida principale che devono affrontare le tecnologie sanitarie al momento».
«Il tema delle evidenze cliniche è strettamente correlato agli investimenti nel settore» spiega Catherine Boule, Managing Partner di Karista, che con il suo intervento porta il punto di vista degli investitori. «Per poter attirare l’attenzione dei Venture Capital è necessario portare evidenza dell’efficacia di queste tecnologie, sia per le terapie digitali che per la Digital Health in generale. Questo non significa che le DTx siamo state un fallimento, ma è l’inizio di un lungo percorso».
In conclusione, qual è il futuro delle DTx?
In questi anni di cambiamenti e digitalizzazione del sistema sanitario, non sono solo le DTx in una situazione sfidante ma l’intero settore della Digital Health. «È necessario iniziare a definire dei criteri specifici per la classificazione di questi device in modo da poterle distinguerle dalla Digital Health, sono entrambi strumenti molto utili ma differenti» commenta Aaron Gani. «È essenziale anche definire un modello di business per le terapie digitali, non necessariamente un modello unico a cui fare afferire tutte queste tecnologie ma si possono sviluppare modelli diversi a seconda della area terapeutica».
In conclusione, sono diverse le sfide da affrontare ma le terapie digitali hanno il potenziale per rivoluzionare il settore sanitario. L’intero panel concorda che per le DTx si presenti un futuro solido e trainato dall’Intelligenza Artificiale. Con il chiarimento della definizione, evidenze cliniche solide e investimenti adeguati, le DTx diventeranno il nuovo standard di cura.