Il Digital Innovation Hub in Campania, PRIDE , punta all’innovazione digitale di Piccole e Medie Imprese e PA attraverso il sostegno di Confindustria e del mondo universitario. Il progetto è finanziato interamente da Commissione Europea e dal Ministero per le Imprese e il Made in Italy. In cantiere già le prime idee, come l’ambulanza 4.0 con l’Università Federico II di Napoli.
PRIDE, il Polo Regionale per l’Innovazione Digitale Evoluta, che da ottobre 2022 è l’European Digital Innovation Hub della Regione Campania, ha già fatto i primi passi per aiutare la Piccola e Media Impresa (PMI) e la Pubblica Amministrazione (PA) locali nella digitalizzazione di processi e servizi e nello sviluppo di nuove idee, con particolare attenzione verso l’Intelligenza Artificiale, il cosiddetto calcolo ad alte prestazioni, e la sicurezza dei dati. Dopo la firma del Grant con la Commissione Europea, l’Hub ha infatti cominciato a costituire una “regional digital transformation community”, che verrà costruita in collaborazione con l’Assessorato all’Innovazione della Regione, dove si stanno riunendo tutte le Università, i distretti tecnologici, i centri di competenza, gli incubatori certificati, e tutti gli attori che possono contribuire a sviluppare l’ecosistema per la digitalizzazione, che è uno degli obiettivi del polo.
Come è costituito l’Hub
Il Polo ha come capofila il Campania Digital Innovation Hub (DIH), uno dei poli italiani costituiti come promotori di tecnologie digitali, di formazione e di assistenza alle imprese nell’elaborazione di progetti di digitalizzazione, sotto la guida del professor Edoardo Imperiale, che porta nell’Hub la sua esperienza come docente di Economia e gestione delle Imprese presso l’Università Federico II di Napoli e come manager nel Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della Regione Campania.
“C’è stata una scelta del governo italiano di concentrare tutte le risorse sugli EDIH”, spiega Imperiale. “Noi abbiamo superato una selezione di due anni, grazie ad un forte partenariato di competenze già consolidate su questi temi.” Questo consorzio vede coinvolti Confindustria e diverse Università della Campania; metteranno inoltre in campo le proprie abilità ed esperienza il Competence Center MedITech, il Centro Regionale di Competenza nell’ICT CeRICT (Centro Regionale Information Communication Technology) e il Centro Nazionale di Ricerca (CNR) con l’Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni.
Punto di partenza: lo studio della maturità digitale di PMI e PA
Imperiale, che è anche amministratore delegato e direttore generale di Campania Digital Innovation Hub, sottolinea che il progetto prevede ora un’analisi della maturità digitale di PMI e PA campane: “A seguito dell’analisi indicheremo una road map, che potrà riguardare sia soluzioni organizzative, sia interventi di carattere tecnologico.” Verranno messi a disposizione delle aziende e degli operatori pubblici attività di testing all’interno di laboratori, e ci sarà un servizio di affiancamento per far accedere i clienti dell’Hub a meccanismi di finanziamento. Essendo un polo all’interno della rete confindustriale”, prosegue Imperiale, “abbiamo già a disposizione una serie di soluzioni fatte da medie e grandi imprese che vendono servizi tecnologici”.
L’Hub è in grado di fornire consulenza gratuita (i servizi sono infatti finanziati per metà dallo Stato italiano e per metà dalla Commissione Europea) in diversi settori, tra cui quello delle scienze della vita: “Abbiamo avviato una collaborazione con uno degli acceleratori di Cassa Depositi e Prestiti di Salerno che si occupa di healthcare, quindi ci aspettiamo aziende di distribuzione farmaceutica e cliniche associate al sistema sanitario e stiamo dialogando con diverse Unità di Policlinici.” Le prime idee stanno già cominciando a prendere forma: si studia il progetto e si offrono gli strumenti digitali, la consulenza e il know-how per poterle realizzare. “Stiamo mettendo in piedi un progetto di ambulanza 4.0 in collaborazione con l’Università Federico II che vorremmo proporre a livello italiano”, spiega Imperiale. “Siamo ancora in una fase molto iniziale, ma sono già coinvolte alcune aziende tecnologiche ad alta specializzazione.”
La proposta del Chief Digital Officer
Tra le soluzioni che l’Hub proporrà c’è l’introduzione della figura manageriale del Chief Digital Officer. Nel campo della sanità si lavorerà attorno all’utilizzo di big data e big data analytics, così come il cloud, la cybersecurity, l’Intelligenza Artificiale, l’Internet of Things (IOT), tecnologie che creano grande valore aggiunto alle aziende.
“Punteremo poi sul fornire molta formazione mirata sulle tecnologie, un nodo centrale perché queste iniziative possano avere successo”.
PRIDE è radicato territorialmente: è collocato sia all’interno della sede del Campania Digital Innovation Hub presso l’Unione dell’Industria di Napoli, sia nel polo tecnologico dell’Università Federico II di San Giovanni insieme a MedITech.
Ci sono poi sedi territoriali, gli spoke, ad Avellino, Benevento, Salerno, Caserta, e presso il Centro Regionale Information Communication Technology e presso il CNR. L’EDIH punta ad essere facilmente accessibile, per limitare ogni barriera all’accesso ai servizi forniti. Rete di relazioni e collaborazioni e ora anche la collocazione fisica capillare sul territorio sono stati realizzati in questo senso.
Ora tocca a PMI e delle PA sapere e voler cogliere l’occasione per stare al passo con la rivoluzione digitale in corso in tutta Europa.