Il metaverso, con tutte le tecnologie innovative che lo caratterizzano, ha certamente alcune potenzialità interessanti per rendere l’ecosistema salute più efficiente, centrato sul paziente e inclusivo. Oltre a ridurre i costi per il sistema sanitario e favorire la gestione delle varie fasi del percorso clinico del paziente, permette di dare forma a uno spazio digitale di confronto tra mondo della ricerca, industria, startup, operatori sanitari, pazienti, caregiver e altri stakeholder del sistema sanitario. Non necessariamente tutti assieme. Una certa proiezione nella direzione del metaverso per il settore salute è evidente da alcuni progetti, non giganteschi ma significativi, che si sono sviluppati negli ultimi mesi. Segno di una tecnologia sicuramente non ancora del tutto matura, ma che offre opportunità per sperimentare e per innovare.
Il caso di Bayer e l’iniziativa per i farmacisti
Uno degli esempi più significativi – ma non altrettanto chiacchierati sui media – di sperimentazione nel metaverso è la creazione, da parte della divisione Consumer Health di Bayer, di una piattaforma dedicata esclusivamente ai farmacisti per formarli su temi scientifici e commerciali, con lo scopo di migliorare la gestione della loro attività. Il nuovo spazio rientra nella più ampia iniziativa Club Bayer, che raccoglie a oggi 12mila farmacisti di 6mila farmacie e propone ogni mese dei contenuti in base alla stagionalità e alle novità di prodotto, anche allo scopo di valorizzare il ruolo del professionista, al di là degli aspetti di marketing. «L’idea innovativa che abbiamo sperimentato consiste nel fare formazione ai farmacisti attraverso il metaverso, aiutandoli a rispondere in maniera efficace ed esaustiva alle domande dei pazienti, nel caso specifico a proposito del farmaco fitoterapico Iberogast Advance, per il trattamento sintomatico dei disturbi gastrici ricorrenti», spiega Aurelie Pavan del Trade Marketing di Bayer Italia.
La piattaforma è stata presentata il 29 febbraio scorso e resa fruibile il 1° marzo in occasione del lancio di Iberogast Advance, «con l’idea di ingaggiare anche grazie a un ambiente interattivo, in 3D, che include la visualizzazione del retro-banco della farmacia e l’ambientazione verosimile del prodotto in farmacia», aggiunge Pavan. «Nel primo mese l’hanno utilizzata 546 farmacisti: pur non essendo tanti in termini assoluti, sono molti di più rispetto a quelli che normalmente possono partecipare a un evento tradizionale di formazione, in cui mediamente si radunano una cinquantina di persone». Il progetto pilota, che è rimasto attivo per alcune settimane, è stato lanciato in vari paesi (tra cui l’Italia come secondo, con tutti i contenuti della piattaforma approvati da AIFA), concretizzando un modello virtuoso che potrebbe dare impulso a ulteriori sviluppi.
Molto positivi anche i dati di gradimento raccolti tramite sondaggio: l’89% dei farmacisti hanno valutato i contenuti come interessanti o molto interessanti, e il 91% ne raccomanderebbe l’utilizzo ai colleghi. «Circa la metà degli accessi alla piattaforma sono stati da computer, mentre l’altra metà è arrivata da altri device, anzitutto smartphone e in misura molto minore tablet», chiarisce Pavan. «Per ora non abbiamo previsto l’accesso al nostro metaverso tramite visori o altri dispositivi per la realtà aumentata, perché troppo ingombranti e ancora poco diffusi». Insomma, il metaverso ha permesso di ottenere una formazione per il farmacista più innovativa e flessibile rispetto alla modalità in presenza, dando valore all’investimento fatto.
Formazione e networking guidati dal metaverso
Una delle principali potenzialità del metaverso riguarda i percorsi formativi, sia in ambito accademico sia professionale. Da un lato la dimensione digitale permette un più facile accesso ai contenuti, dall’altro abilita un livello di inclusività e adattabilità superiore. Per questo motivo gli ambienti virtuali sono anche una soluzione per innovare percorsi formativi, superando ostacoli fisici e non solo. Ne è un esempio Metaversity, il nuovo progetto dell’Università Cattolica che valorizza il potenziale delle tecnologie virtuali per promuovere lo sviluppo della didattica. I risultati della prima fase – sperimentale – sono stati presentati in occasione del seminario Extended, il potenziale delle realtà estese nella didattica e nell’apprendimento: grazie a sistemi di Intelligenza Artificiale addestrati in base al materiale specifico del corso, le esperienze formative sono diventate più immersive e interattive. Inoltre, con il supporto di Magnetic Media Network (MMN), è stato messo a punto l’Augmented Learning Companion (ALeC), un agente virtuale 3D in realtà aumentata che aiuta lo studente nel processo di apprendimento, attraverso conversazioni in linguaggio naturale.
Grazie anche alla collaborazione con il Centro Studi e ricerche di Psicologia della Comunicazione (PsiCom) e con Humane Technology Lab (HTLAB), si cerca di sfruttare appieno le potenzialità dei big data e del machine learning. Il nuovo progetto dell’Università Cattolica, oltre a cogliere le nuove opportunità high tech, mira anche a favorire l’accessibilità dei percorsi formativi per le persone con disabilità fisiche e sensoriali, per trasferire in maniera più rapida le conoscenze dai laboratori alle aule universitarie. All’interno del campus milanese sono già operativi due MetaLabs, in cui il professore viene affiancato durante le sue funzioni didattiche da un Immersive Learning Designer. Nella facoltà di psicologia, per esempio, si sta analizzando questa tecnologia e i suoi possibili benefici per le persone che cercano di migliorare la gestione dello stress.
Cogliere le opportunità del digitale per migliorare le prospettive per la ricerca, la salute e il benessere delle persone è il principale scopo di MetAlisei, il nuovo spazio del Cluster Alisei dedicato al networking. Si tratta della prima volta in cui un soggetto istituzionale crea una piattaforma del metaverso per favorire il dinamismo e lo sviluppo tecnologico nell’ambito delle scienze della vita. Grazie alla presenza di stanze virtuali dedicate al dialogo, e allo scambio di informazioni tra attori provenienti da mondi differenti, l’ambizione è di generare connessioni significative per nuove iniziative nel settore healthcare. MetAlisei offre anche la presenza di spazi dedicati alla ricerca early-stage per l’innovazione di frontiera e uno sguardo al futuro. Con il supporto di avatar automatizzati e digital twin in grado di offrire un supporto tecnologico alle nuove idee, vengono valorizzati progetti e creati punti di contatto con potenziali partner e investitori. Un progetto per certi versi ancora embrionale – come vale peraltro per moltissimi, nello spazio del metaverso – ma senza subbio significativo per modalità e stakeholder coinvolti.