Creare una rete interconnessa con l’obiettivo di creare partnership e scambiare le esperienze. È la mission del MEDITeH Network, non solo un Summit, oggi alla sua prima edizione, ma un progetto continuativo e duraturo che vuole evidenziare l’impegno dell’Italia a trovare ambiti di cooperazione transnazionale. È stato lanciato nelle scorse settimane a Catania, nell’ambito del Summit Internazionale MEDITeH Beyond, una due giorni dedicata a incontri di scienza e diplomazia, promossa da Diplomatia con l’Health Policy Commission (HCP) e la direzione scientifica del Professore Francesco Gabbrielli, Responsabile Ricerca e sviluppo sull’attività clinica in telemedicina di AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali).
L’obiettivo finale è dare vita a un progetto di cooperazione per il futuro dell’ecosistema della sanità digitale e telemedicina e per sancire la nascita di un network collaborativo dedicato a ricerca e sviluppo in questi ambiti, nell’area del Mediterraneo, Africa e del Medio Oriente. «La parola rete ha voluto rappresentare un’opportunità di scambio, interconnessione, collaborazione e partnership – commenta Carola Salvato, Executive Chairwoman di Havas Health Network – È stata sottolineata la posizione strategica del nostro Paese, che ha due fronti: il nord Europa e il fronte Mediterraneo». Per Salvato, questi sono fattori che privilegiano l’Italia nel creare opportunità di interscambio e valorizzazione del potenziale delle eccellenze comuni. «Per quanto riguarda il Made in Italy, dell’innovazione, anche il settore della sanità digitale ci vede protagonisti, soprattutto nel mondo delle startup».
La salute è una priorità globale e l’innovazione lo strumento per rispondere ai bisogni emergenti in modo efficiente, personalizzato e integrato. La salute, il benessere e la vita dei cittadini di tutto il mondo, richiedono infatti un approccio sempre più interconnesso. Affrontare le sfide sanitarie, in un mondo che cambia e si evolve invita alla cooperazione tra Paesi, a individuare insieme processi e strumenti di partnership. Non è un bisogno del singolo, è la sfida che vede coinvolti tutti i governi.
Cooperazione e sviluppo Telemedicina elementi fondamentali per la sanità del futuro
Il primo giorno, oltre ai saluti istituzionali, ha previsto una importante sessione di approfondimento sull’evoluzione delle scienze biomediche e un workshop per condividere lo scenario, presente e futuro prossimo, sulle tecnologie digitali al servizio del settore medico-scientifico, con relazioni frontali di illustri scienziati e professionisti nazionali e internazionali invitati al Summit. Il secondo giorno del Summit è stato dedicato ai lavori di gruppo sulla sanità digitale a cui hanno partecipato i delegati accreditati al Summit. La discussione ha affrontato diverse macro-tematiche, evidenziando le possibilità di cooperazione e sviluppo dei servizi di telemedicina nella realtà attuale e mettendo in luce le prospettive della ricerca applicativa in ambito sanitario future.
Gabbrielli: «MEDITeH Beyond occasione di incontro tra mondo diplomatico e digital healthcare»
La rete collaborativa, il MEDITeH Network, unisce due mondi e crea una opportunità di confronto transnazionale che va oltre i limiti geografici e le convenzioni in un’ottica di reale collaborazione in termini di innovazione digitale. Nella seconda giornata del Summit, dieci gruppi di lavoro hanno lavorato in sinergia sulle sfide presenti e le future prospettive. «MEDITeH Beyond non è stato solo un convengo di tecnici e scienziati ma ha significato l’incontro tra il mondo della digital healthcare e quello diplomatico – ha sottolineato Gabbrielli, Responsabile Ricerca e sviluppo sull’attività clinica in telemedicina di AGENAS – raccogliendo l’interesse di venti paesi tra Mediterraneo, Africa e Medio Oriente, di cui quattordici hanno partecipato attivamente con i propri rappresentanti diplomatici».
“Women’s Vision: Donne & Sanità Digitale”: un tavolo per incoraggiare e favorire la partecipazione di donne provenienti da Paesi diversi
Le aree di lavoro sulle quali i gruppi si sono confrontati sono state cinque: accessibilità al trattamento e alla prevenzione; gestione delle grandi emergenze (quali, ad esempio, pandemie, terremoti e disastri naturali); protezione dei pazienti cronici; cura e riabilitazione nella sanità digitale; cura e ricerca clinica in oncologia. Nel corso della seconda giornata, oltre ai working group, si sono svolte altre due importanti tavole rotonde, “Startup & Innovazione” e “Women’s Vision: Donne & Sanità Digitale” che hanno dato il via a due gruppi di lavoro che vedranno coinvolti referenti da tutti i Paesi. La Community “Women’s Vision” ha una sua particolare rilevanza: incoraggiare e favorire la partecipazione di donne provenienti dai mondi diversi favorendo l’interscambio fra esperienze, cultura, e background.
Salvato su AI Act: «Bisogna capire e comprendere quando siamo pazienti o quando siamo medici»
Parlando di mondo digital non si può fare a meno dell’intelligenza artificiale. A marzo il Parlamento Europeo ha approvato la legge sull’IA che garantisce sicurezza e rispetto dei diritti fondamentali e promuove l’innovazione. I deputati hanno approvato il regolamento, frutto dell’accordo raggiunto con gli Stati membri nel dicembre 2023, con 523 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astensioni. Per l’Executive Chairwoman di Havas Health Network rappresenta un’immensa opportunità e un’occasione unica per poter agire in maniera più integrata e puntuale nella gestione di una serie di necessità che altrimenti non potrebbero essere governate. «Il documento, però, chiama all’etica e a un’assunzione di responsabilità. Ma, soprattutto, chiama a una comprensione più profonda rispetto anche agli effetti possibili non propriamente desiderati».
Secondo Salvato bisogna affrontare con maggiore consapevolezza il tema dell’algoretica, di come e quando l’IA diviene territorio e mappa, uno spazio su cui porsi nuove domande e riflessioni. La strategia migliore è quella di giocare d’anticipo e partire già oggi su dove si vuole arrivare, il fine ultimo e le attese, guardando in modo più consapevole e integrato al tema dell’efficienza e dell’opportunità. «In questo modo possiamo comprendere le sfide più delicate che potrebbero, in qualche modo, rappresentare anche un potenziale rischio verso le ragioni che ci guidano», spiega.
Il percorso non sarà privo di rischi. «Serve tenere a mente un concetto: digitalizzare tutto, applicare piattaforme ogni dove e togliere un momento di interazione umana tra il medico e il paziente, potrebbe significare lasciare sola una persona in momenti cruciali in cui c’è anche un aspetto emotivo-emozionale da tenere in considerazione. Noi siamo fatti di carne e cuore – aggiunge Salvato – Abbiamo bisogno di capire e comprendere quando siamo pazienti o quando siamo medici e quando l’empatia e la prossimità sono altrettanto sinonimi di cura».
Il Summit ha rappresentato l’atto costituente di un progetto continuativo e duraturo che vuole evidenziare l’impegno a trovare ambiti di cooperazione transnazionale. Una tappa importante per l’Italia che ricopre una posizione strategica nell’area del Mediterraneo