Il pioniere della teleterapia Uwill scende in campo per occuparsi della salute mentale degli studenti e delle studentesse della McNeese State University, offrendo un ambiente per la mental health H24, 7 giorni su 7, per 365 giorni. In un paese in cui dilaga l’allarme stress e ansia tra le giovani generazioni, bisogna agire. Subito. La stragrande maggioranza delle persone negli Stati Uniti (nove adulti su dieci) pensa che il paese stia vivendo una crisi di salute mentale. È quanto emerso da un sondaggio dell’emittente televisiva CNN, in collaborazione con la Kaiser Family Foundation (KFF). Alla richiesta di valutare la gravità di sei specifici problemi di salute mentale, gli americani hanno messo l’epidemia di oppioidi in cima alla lista, con più di due terzi delle persone. Più della metà ha identificato i problemi di salute mentale tra i bambini e gli adolescenti come una crisi, così come gravi malattie mentali negli adulti.
Appuntamenti immediati con un terapeuta autorizzato
«Il supporto per la mental health è una componente chiave del modo in cui serviamo i nostri alunni. L’attuale generazione di studenti universitari richiede un approccio diversificato e flessibile alla salute mentale – ha affermato Kedrick Nicholas, decano degli affari studenteschi alla McNeese State University -. È molto vantaggioso avere una partnership con Uwill perché i loro servizi ci consentono di soddisfare le esigenze dei nostri studenti, migliorando e ampliando le opzioni terapeutiche». L’ateneo americano utilizzerà la tecnologia proprietaria di Uwill, che consente agli studenti e alle studentesse di facilitare appuntamenti immediati con un terapeuta autorizzato in base alle loro esigenze e preferenze. Una notizia che arriva in un momento in cui lo stato della Louisiana ha recentemente investito 17 milioni di euro (somma storica nel settore della salute mentale) a favore di studenti e studentesse.
Importante promuovere la cultura di supporto
«Mi congratulo con il team di McNeese State per aver adottato le misure con l’obiettivo di migliorare il supporto alla salute mentale degli studenti, incarnando i valori del nostro sistema universitario», ha dichiarato Rick Gallot, Presidente del sistema dell’Università della Louisiana. Grande soddisfazione è stata espressa anche da Michael London, Fondatore e CEO di Uwill: «I responsabili politici della Louisiana hanno giustamente riconosciuto il profondo impatto della mental health sul successo degli studenti e sul completamento dell’università che, a sua volta, influisce sulla salute, sul benessere delle comunità e sull’economia dello stato». London ha, infine, sottolineato l’importanza della promozione di una cultura di supporto.
Dilagano stress e depressione
I numeri che escono dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie sono sconfortanti: i decessi per overdose hanno raggiunto nel 2021 livelli record e i tassi di suicidio sono tornati vicini ai massimi storici dopo due anni di calo. Non solo. Nel 2020, le visite al pronto soccorso legate alla salute mentale sono aumentate del 31% tra gli adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni. Secondo il sondaggio della CNN e del KFF, circa la metà degli adulti ha avuto una grave crisi di salute mentale nella propria famiglia. Più di uno su cinque descrive la propria salute mentale solo come “discreta” o “scarsa”. Nel corso dell’ultimo anno un terzo ha dichiarato di sentirsi ansioso spesso o sempre. Ma il fenomeno non si ferma qui. Passando al disturbo depressivo, il 20% circa ha dichiarato di essere stato spesso, o sempre, depresso. Le principali fonti di stress per un terzo o più degli adulti sono da ricercare nelle finanze personali e gli eventi attuali. Relazioni personali e lavoro, invece, le principali fonti di stress per un adulto su quattro.
Molti adulti non si sentono a proprio agio a parlarne di salute mentale con i propri cari
Secondo la nuova indagine, circa un adulto su cinque ha ricevuto servizi di salute mentale nell’ultimo anno. E a supporto di questi numeri, parlano chiaro i dati pubblicati dal CDC (Centers for Disease Control and Prevention). Il trattamento della salute mentale è diventato più comune durante la pandemia: quasi il 22% degli adulti ha ricevuto un trattamento di salute mentale nel 2021, rispetto a circa il 19% nel 2019. Un gran numero di adulti che descrivono il loro livello di salute mentale “discreto” o “scarso” non si sentono a proprio agio a parlarne con i propri cari. Alcuni vogliono mantenere la privacy. Altri, invece, non vogliono parlarne per “vergogna” e “stigma” legati ai problemi di salute mentale. Tuttavia, i gruppi più propensi a dire di aver bisogno di supporto sono i meno propensi a dire che possono ottenerla. Quasi sei adulti su dieci che hanno dichiarato di avere un livello di salute mentale “discreto” o “scarso”, affermano di non essere stati in grado di ottenere le cure necessarie. Troppo occupati, incapacità di assentarsi dal lavoro o di permettersi il costo e paura o imbarazzo di cercare assistenza sono le ragioni più comuni di coloro che sono rimasti senza aiuto.
Le statistiche elaborate dai centri di ricerca americani rivelano numeri inquietanti e in crescita nella fascia d’età universitaria. Le previsioni per il futuro non sembrano essere positive. Un dato è certo: la migliore strada percorribile è quella del dialogo e del sostegno psicologico.