Il 2 marzo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto PNRR approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 26 febbraio. Una parte importante di questo provvedimento è costituita da misure dedicate all’ambito salute, ed in particolare al rafforzamento del ruolo di Agenas nell’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Come sta evolvendo il Fascicolo Sanitario Elettronico
Questo nuovo decreto rappresenta un ulteriore passo nella definizione del nuovo FSE. Il Fascicolo Sanitario Elettronico è considerato il primo pilastro della trasformazione digitale della sanità italiana e il suo completamento è necessario per far sì che la sua alimentazione e il suo impiego da parte del singolo cittadino e degli operatori sanitari siano diffusi ed uniformi sul territorio nazionale. Proprio per queste sue caratteristiche il FSE dovrà rappresentare il punto unico di accesso ai servizi sanitari online.
Partendo da questi presupposti, Agenas, in qualità di Agenzia Nazionale per la Sanità Digitale, dovrà avviare le attività di raccolta e gestione dei dati utili, anche pseudonimizzati. In tal modo si potrà procedere con il monitoraggio dell’erogazione dei servizi di telemedicina necessario per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano, e garantire una più tempestiva attuazione dell’intervento denominato “COT-Progetto pilota di intelligenza artificiale”.
Si tratta di un passaggio necessario per poter proseguire nel processo di potenziamento e adeguamento dei percorsi di telemedicina, nella presa in carico da parte delle cure territoriali e nella deospedalizzazione e potenziare e migliorare la qualità delle cure di prossimità. In pratica, attraverso la telemedicina si vuole bilanciare l’assistenza territoriale rispetto a quella ospedaliera, con percorsi strettamente connessi con le singole aziende e con le Regioni. Tuttavia sono processi che devono essere governati e monitorati a livello nazionale, in modo da garantire uniformità e una corretta interoperabilità dei dati con il FSE.
La Piattaforma Nazionale di Telemedicina
Per rendere realizzabile questo percorso, il PNRR prevede la creazione di una piattaforma abilitante a livello centrale: la Piattaforma Nazionale di Telemedicina. Questa soluzione è oggi già implementata e in fase di interfacciamento con le piattaforme regionali. Come descritto nel White Paper “Una visione di futuro per la Sanità digitale” pubblicato da Anitec-Assinform, essa consentirà l’aggregazione di tutte le informazioni necessarie per analizzare la diffusione e le caratteristiche del telemonitoraggio e della teleassistenza.
Similmente al Fascicolo Sanitario Elettronico, l’alimentazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina avverrà attraverso i dati resi disponibili dalle soluzioni aziendali e regionali di telemedicina. Anche in questo caso si dovrà ricorrere all’adozione di standard comuni e all’interoperabilità dei dati tra diversi sistemi, e ciò permetterà un maggiore capacità di analisi a livello nazionale dell’estensione e dell’efficacia dei processi di telemedicina adottati a livello locale. In tal modo si potranno effettuare interventi con livelli di servizio tendenzialmente omogenei in tutto il paese.
Le buone pratiche cliniche e organizzative raccolte a livello nazionale permetteranno di confrontare le varie procedure locali di telemedicina e di indirizzarle verso modelli più appropriati. Tali valutazioni saranno gli strumenti che ne permetteranno il sempre maggior ricorso nella pratica, clinica, diagnostica e assistenziale. In pratica, la Piattaforma Nazionale di Telemedicina, grazie all’interoperabilità dei dati e alla gestione delle buone pratiche, diventerà quindi un riferimento per le soluzione applicative di telemedicina adottate dai singoli SSR.
L’interoperabilità fra FSE e PNT
Le due piattaforme, il Fascicolo Sanitario Elettronico e la Piattaforma Nazionale di Telemedicina, sono mutuamente connesse. Esse concorrono in modo sistematico alla realizzazione dei processi clinici, di governo, di raccolta dati e di messa a disposizione di servizi verso i cittadini e verso i professionisti sanitari, facendo leva su strutture cloud e logiche a microservizi. Con questa impostazione tecnologica è possibile riutilizzare i servizi e le funzioni comuni alle due piattaforme e, in modo più efficace e operativo, riusare nuovi servizi che potranno aggiungersi a quelli essenziali indicati nelle linee guida di attuazione.
In prospettiva, l’evoluzione delle due piattaforme, dopo l’attuazione del PNRR, tende verso la loro integrazione in un’unica architettura tecnologica. In questo modo si garantirà la massima inclusione degli attori del mercato. In particolare, la piattaforma FSE sarà abilitante per la raccolta dei dati e documenti e per l’erogazione di servizi non incardinati in workflow di presa in carico specifici verso cittadini e professionisti sanitari, mentre la piattaforma di telemedicina realizzerà tutti i servizi, identificati e futuri, di presa in carico territoriale e domiciliare.