L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha recentemente pubblicato un documento dal titolo “AI in Health. Huge potential, huge risks”, in cui menziona che l’IA ha il potenziale di ridurre significativamente gli errori medici, una causa importante di mortalità. In Europa, si stima che solo nel 2023 circa 163.000 persone siano morte a causa di errori medici. Secondo l’OMS, la metà di tutti i danni prevenibili nella cura medica è legata a medicinali e terapie. Questi errori evidenziano le complessità inerenti alla gestione dei farmaci e sono legati a diversi fattori, non ultima la condizione di stress, sempre più marcata, dei medici.
Fuori dall’Europa, un modello che mira a ridurre gli errori nella prescrizione di farmaci e a migliorare l’aderenza dei pazienti alle istruzioni mediche è già stato sviluppato: l’Università di Oxford ha recentemente lanciato DrugGPT, uno strumento di Intelligenza Artificiale per supportare i clinici e dare raccomandazioni su prescrizione e uso di medicinali, identificando le reazioni avverse. Lo strumento è stato accolto con favore dai medici; in Inghilterra si stima che si verifichino annualmente 237 milioni di errori di medicazione, risultando in costi significativi e perdita di vite.
Come funziona DrugGPT
DrugGPT funge da rete di sicurezza essenziale per i clinici, offrendo una seconda opinione per i medici quando prescrivono farmaci, e preziose indicazioni nella loro selezione: inserendo semplicemente le condizioni di un paziente nel chatbot, i fornitori di assistenza sanitaria possono accedere ad un elenco curato di farmaci raccomandati, accompagnati da spiegazioni dettagliate sugli effetti avversi potenziali e le interazioni farmacologiche. Il Prof. David Clifton, che guida il progetto presso il laboratorio AI for Healthcare di Oxford, sottolinea che DrugGPT va oltre le semplici raccomandazioni, offrendo ai clinici una comprensione più profonda della logica alla base di ogni suggerimento.
Un chatbot di estrema affidabilità, ma non lasciamolo da solo
A differenza dei chatbot IA mainstream, DrugGPT si distingue per la sua precisione e affidabilità senza pari. Mentre sono state sollevate preoccupazioni riguardo alla precisione delle informazioni mediche fornite da altre piattaforme IA, DrugGPT infatti vanta livelli di performance competitivi paragonabili ad esperti umani negli esami per la licenza medica negli Stati Uniti. Questo successo è attribuito all’approccio basato sull’evidenza di DrugGPT, che attinge a ricerche approfondite, flussogrammi e riferimenti per fornire raccomandazioni informate.
Tuttavia, è fondamentale mantenere un equilibrio tra assistenza basata sull’Intelligenza Artificiale e competenza umana. Il Prof. Clifton sottolinea l’importanza di DrugGPT come strumento supplementare piuttosto che sostitutivo del giudizio umano. La supervisione umana rimane fondamentale, garantendo che i clinici mantengano il controllo e la responsabilità nel processo di prescrizione.
DrugGPT non solo per gli errori medici, ma anche per l’aderenza dei pazienti alle terapie
Anche i pazienti giocano un ruolo fondamentale nella sicurezza dei farmaci: DrugGPT affronta questo problema, dando la possibilità ai pazienti di avere una migliore comprensione dei loro farmaci, promuovendo discussioni informate con i fornitori di assistenza sanitaria e, in ultima analisi, migliorando i tassi di aderenza.
L’OMS: dimezzare i danni gravi ai pazienti dovuti a errori medici entro il 2027, anche con IA
Il tema è quanto mai attuale e da più fronti si sta chiedendo di intervenire. Il documento “Medication without harm” pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2023, sottolinea che gli errori medici legati all’uso dei farmaci sono una delle principali cause di danno evitabile e di disabilità nei sistemi sanitari globali. Globalmente, uno su 20 pazienti subisce danni legati ai farmaci che potrebbero essere prevenuti, e circa un quarto di questi danni è considerato grave o potenzialmente letale. Si stima che prevenire gli errori medici legati ai farmaci potrebbe far risparmiare annualmente 42 miliardi di dollari USA, pari allo 0.7% della spesa sanitaria globale. Gli errori possono verificarsi in vari stadi dell’uso del medicinale, dalla prescrizione alla somministrazione.
Per affrontare questa sfida, l’OMS ha avviato la terza Global Patient Safety Challenge, con l’obiettivo di ridurre del 50% i danni gravi ai pazienti dovuti a errori medici entro il 2027. La strategia comprende aree di azione principali come situazioni ad alto rischio e poli-farmacoterapia. Questo approccio mira a migliorare la sicurezza dei farmaci attraverso l’implementazione di piani d’azione nazionali e raccomanda l’istituzione di comitati per la sicurezza dei farmaci, la nomina di ufficiali per la sicurezza dei pazienti e l’adozione di tecnologie per ridurre gli errori di medicazione. In questo contesto, l’OMS ha ribadito che l’IA ha il potenziale di elevare la qualità dell’assistenza sanitaria, ma è altrettanto fondamentale la tutela della privacy dei dati e la gestione dei rischi associati.