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Tecnologie digitali in sanità: apprezzate ma non utilizzate

Perché ne stiamo parlando
Il rapporto “Sustainable Health” dell’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale mette in luce come una grande maggioranza di italiani dichiari di apprezzare gli strumenti digitali oggi disponibili in sanità, ma poi solo una limitata percentuale di essi li utilizza effettivamente

Tecnologie digitali in sanità: apprezzate ma non utilizzate
Businessman on blurred background using digital medical interface 3D rendering

Le tecnologie digitali per la sanità sono accolte positivamente da più dei tre quarti della popolazione italiana, anche se di fatto vengono utilizzate solamente da un terzo dei cittadini. È questa la principale evidenza che emerge dal rapporto “Sustainable Health” presentato nei giorni scorsi dall’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. Una ricerca che è stata realizzata per comprendere quali siano le percezioni, i punti di vista e i comportamenti degli italiani rispetto al cambiamento in corso nel settore della salute e quanto la trasformazione digitale possa essere la chiave per la sanità del futuro.

Tecnologie digitali in sanità apprezzate ma non usate

Per il 77% dei cittadini l’avvento delle tecnologie digitali nel settore sanitario ha migliorato il servizio e l’esperienza dell’utente. Tuttavia, questo apprezzamento non è correlato alla propensione all’utilizzo di (alcune) applicazioni che sono state sviluppate fino ad oggi. 

Fascicolo Sanitario Elettronico e referti online

Ad esempio, l’80% degli intervistati è consapevole dei benefici derivanti dall’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico e dalla consultazione dei referti online. Nonostante ciò, entrambi questi strumenti non sono ancora conosciuti da un quinto della popolazione, e solo poco più di un cittadino su tre li utilizza raramente o con regolarità. Questi servizi risultano maggiormente utilizzati dai cittadini delle aree metropolitane appartenenti alle fasce d’età centrali della popolazione, in particolare in quella che va dai 31 ai 44 anni. L’utilizzo diminuisce, invece, al decrescere del livello di istruzione dichiarato e le percentuali d’uso aumentano in modo significativo tra gli utenti in possesso di competenze digitali.

Ricetta elettronica

Al contrario, la ricetta elettronica rappresenta un caso nel quale all’alto apprezzamento per questa innovazione, considerata comoda dall’84% degli italiani, corrisponde un altrettanto elevato impiego da parte della popolazione. Fra i cittadini digitalizzati, perlopiù residenti nelle aree metropolitane, il tasso di utilizzo della ricetta elettronica è dell’86%. Inoltre, è molto usata da coloro che posseggono un’elevata scolarizzazione e dalle fasce d’età più avanzate della popolazione.

Telemedicina

Ancora più contraddittorie sono le opinioni espresse sulla telemedicina, molto probabilmente influenzate dalla scarsa diffusione di questa tipologia di servizi in ambito ambulatoriale. Infatti, mentre il 79% del campione ha sottolineato che la pandemia ha reso evidenti i suoi vantaggi, soprattutto quello della velocità di accesso alle cure, oltre il 70% degli italiani sostiene che i servizi di telemedicina dovrebbero essere abbandonati. 

Fra i più favorevoli alla telemedicina, con l’86% emerge il segmento degli utenti più digitalizzati e attenti alla sostenibilità. Di contro, fra i maggiori sostenitori dell’abbandono al ricorso della telemedicina, emergono i giovani tra i 16 e i 17 anni: ben l’82% di essi sono favorevoli a questa posizione. Occorre però segnalare che l’80% di tutti gli intervistati riconosce alla telemedicina una funzione sociale importante di aiuto alle persone più fragili, agli anziani e ai disabili.

Visite mediche online

La posizione della popolazione giovane sulla telemedicina pare essere in contraddizione con l’opinione espressa sulle visite mediche online. L’84% di coloro che rientrano nella fascia d’età tra i 16 e i 17 anni, infatti, sostiene che le applicazioni per lo svolgimento di visite online consentono di avere un consulto medico più veloce ed efficace. Si tratta di una media moderatamente superiore rispetto al 73% riscontrato fra tutti gli italiani, ma anche al 75% del segmento tra i 18 e i 24 e al 76% dei cittadini tra i 25 e i 30 anni.

Privacy e accessibilità ai dati

Ancora più contraddittorie sono le posizioni espresse in relazione alla privacy. Il 66% del campione intervistato ritiene che la tutela della riservatezza dei dati personali e sensibili sia un fattore molto importante. Tuttavia, di fronte a una necessità legata alla salute, il 76% degli intervistati afferma che la necessità della tutela dei dati debba essere messa in secondo piano rispetto all’utilità dei servizi online disponibili. 

Le opinioni che presentano le maggiore contraddizioni sono quelle espresse dai giovani. Infatti, l’81% di essi ritiene la privacy prioritaria, ma l’87% di coloro che rientrano in questo segmento, allo stesso tempo, è pronto a sacrificarla di fronte all’utilità delle tecnologie digitali.

In un momento storico nel quale il mercato dei presidi sanitari digitali, indossabili o impiantabili, è in piena espansione, è prevedibile che il dibattito sulla riservatezza dei dati sanitari raccolti dai device digitali diventerà ancora più articolato. È molto probabile però che con l’aumentare del numero di dispositivi sul mercato aumenteranno anche le resistenze di alcuni pazienti ad impiegarli proprio per i timori legati alla privacy.

Digitale in sanità: consenso ampio ma non totalitario

Nelle conclusioni della ricerca gli stessi autori sottolineano che, poiché i servizi sanitari digitali presi in considerazione nell’indagine sono tutti rivolti alla semplificazione e alla velocizzazione degli aspetti amministrativi o organizzativi della sanità, era abbastanza scontato attendersi un’accoglienza favorevole. Tuttavia, questo ampio consenso per le tecnologie digitali non è generalizzato, poiché come già indicato in precedenza poco meno di un quarto del campione intervistato non concorda sul fatto che la digitalizzazione abbia migliorato i servizi in sanità.

In questo contesto le competenze digitali sono un fattore molto rilevante per la conoscenza e l’uso dei singoli servizi sanitari digitali, ma nella percezione dei vantaggi digitali della medicina del futuro, e in particolare della telemedicina,è il livello di sostenibilità ad essere il fattore preso maggiormente in considerazione.

Keypoints

  • L’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha presentato il rapporto “Sustainable Health”, ricerca tesa a comprendere l’opinione degli italiani sulla trasformazione digitale della sanità
  • Il 77% dei cittadini si dichiara favorevole alla diffusione delle tecnologie digitali nel settore sanitario, ma solo una quota limitata di essi è propenso ad utilizzarle
  • L’80% degli italiani afferma di apprezzare il Fascicolo Sanitario Elettronico e la consultazione dei referti online, ma solo poco più di un cittadino su tre li utilizza raramente o con regolarità
  • La ricetta elettronica è considerata comoda dall’84% degli italiani ed è molto utilizzata della popolazione
  • Il 79% del cittadini ritiene che la telemedicina abbia molti vantaggi, ma oltre il 70% essi sostiene che tali servizi dovrebbero essere abbandonati
  • Il 66% dei cittadini è dell’opinione che la tutela della riservatezza dei dati sia molto importante. Tuttavia, in caso di una necessità legata alla salute, il 76% degli intervistati afferma che essa debba essere accantonata in favore dell’utilità dei servizi online disponibili.

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