Viaggio tra gli EDIH Italiani: nel sud il CETMA-DIHSME punta al Digital Twin (e non solo)

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Michela Moretti

Perché ne stiamo parlando
L’Europa e l’Italia stanno investendo negli European Digital Innovation Hub utili a potenziare l’innovazione di imprese locali e PA. Vogliamo raccontarvi come si stanno muovendo queste realtà nel nostro paese. Qui ne parliamo con Luigi Barone, uno dei direttori del CETMA.

Nel sud Italia è partito l’Hub europeo CETMA-DIHSME per l’innovazione digitale. Si useranno tecnologie come il Digital Twin per diventare competitivi con altre regioni italiane e supportare la trasformazione digitale italiana ed europea. L’EDIH intende promuovere la collaborazione tra enti di ricerca, università e aziende tecnologiche, nonché attrarre investimenti e talenti nel settore dell’innovazione digitale. Entro il 2025 offrirà circa 1500 gratuiti – che hanno un valore tra i 1000 e i 45000 euro ciascuno – per aiutare le PMI a innovarsi.

EDIH in sud Italia: la forza sta nella competenza locale

Imprese e Pubblica Amministrazione in Puglia e Basilicata operanti nel settore life science potranno contare su un polo di innovazione digitale europeo, con molteplici servizi a disposizione sul territorio, gestiti da professionisti che conoscono bene la realtà locale e i suoi bisogni. A Brindisi è infatti partito l’European Digital Innovation Hub CETMA-DIHSME, promosso dall’Organizzazione di Ricerca e Tecnologia CETMA, una no profit nata 20 anni per iniziativa di ENEA, l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, al fine di accrescere il potenziale di innovazione delle Piccole e Medie Imprese (PMI) e Pubblica Amministrazione (PA). Le attività, cofinanziate parimenti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dalla Commissione Europea, partiranno già nell’ultimo trimestre del 2023.

Il segreto per portare innovazione: consulenza tecnologica e finanziaria

L’EDIH CETMA-DIHSME avrà il ruolo di supportare le PMI e la PA nell’applicazione di tecnologie digitali avanzate, con particolare riguardo all’intelligenza artificiale (IA), la cybersecurity e il supercalcolo.

Si focalizza sulle due regioni e coinvolge diversi partner, da università ad enti di ricerca, ad aziende che offrono servizi e tecnologie digitali: CETMA sarà affiancato, tra gli altri, da ENEA, dalla società consortile Tecnopolis (il parco scientifico e tecnologico di Bari che offre assistenza tecnica per la gestione di progetti innovativi e bandi di cooperazione internazionale) dall’Università del Salento, da Telecom Italia Spa (partner associato).

Coordinatore del progetto è Luigi Barone, uno dei fondatori e direttori di CETMA, oggi a capo del Comitato Tecnico Scientifico dell’organizzazione.

“CETMA con la sua attività quasi trentennale ha maturato competenze nel trattare l’innovazione per le PMI e questo penso possa essere utile a consolidare il ruolo di CETMA-DIHSME”, sostiene Barone.

“La nostra esperienza, corroborata dalle analisi di studiosi delle politiche di innovazione, ci dice che se ad una PMI si offre, oltre alla sola consulenza tecnologica, anche assistenza per trovare finanziamenti, per fare valutazioni ed analisi di mercato e per l’individuazione dei business partner, essa sarà più propensa ad investire in innovazione.”

Nel Life Science si punta su simulazioni, genomica e impiego di AI

Nel settore Life Science il polo europeo di innovazione digitale offrirà le proprie competenze alle aziende che vogliono sviluppare prodotti nel campo delle applicazioni mediche, utilizzando la simulazione avanzata e l’intelligenza artificiale nelle fasi di design, di prototipazione virtuale e di ottimizzazione dei nuovi prodotti e servizi sviluppati. “Puntiamo ad offrire servizi contando su CETMA per lo sviluppo di un prodotto, integrati con quelli degli altri partner riguardanti il settore (INNOVAAL), l’automazione (STAM) e la Cybersecurity (Securenetwork)”.

Per avere un’idea di come può avvenire la collaborazione, Barone ricorda l’esperienza di CETMA con Tecnopolis per la proposizione sul mercato di un innovativo sistema di scansione 3D dell’arto inferiore. “In questo caso la nostra consulenza ha riguardato l’intera attività di sviluppo del prodotto che è stato anche brevettato. CETMA si è occupato anche di sviluppare un software personalizzato che consente la gestione praticamente real-time di 4 sensori di scansione 3D che ricostruiscono la morfologia dell’arto e ne determina dimensioni e volume”.

“Ora con l’Hub europeo”, spiega Barone, “vogliamo valorizzare il Laboratorio Virtuale di Genomica di ENEA che mette a disposizione degli utenti un’ampia gamma di dati sperimentali, strumenti e codici bioinformatici dedicati, il supporto tecnico su come eseguirli e l’infrastruttura computazionale High Performing Computer (CRESCO) dell’ente”.

Per la PA l’innovazione riguarderà l’ingegneria clinica e il Digital Twin

Che cosa offrirà l’Hub alla PA? “Per la PA”, afferma il coordinatore del progetto, “puntiamo a soprattutto ad utilizzare le tecnologie di IA e simulazione per ottimizzare i processi di ingegneria clinica”.

L’Hub punterà a diffondere l’utilizzo di Digital Twin per la gestione di Ospedali o Reparti ospedalieri.

La tecnologia del digital twin si riferisce alla creazione di un modello virtuale di un sistema fisico e viene alimentato con i dati provenienti da questo.

“Disporre del Digital Twin di un ospedale consente di condurre esperimenti virtuali di funzionamento in diverse circostanze e in diverse configurazioni. I dati raccolti con gli esperimenti virtuali permettono di ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane e strumentali, di individuare il miglior percorso terapeutico per i pazienti, provare le migliori configurazioni per gestire le situazioni di stress, aumentare l’efficienza di gestione, applicare tecniche di manutenzione predittiva, cioè sostituire componenti di apparecchiature prima che si guastino bloccando il servizio”. Le competenze che tutti i partner che costituiscono l’Hub metteranno a disposizione saranno quindi volte a migliorare, attraverso le tecnologie digitali, i processi e le tecniche ora utilizzati, diminuire le tempistiche, fornire servizi migliori agli utenti.

“Per fare qualche esempio, con ITEL Telecomunicazioni di Ruvo di Puglia da qualche anno stiamo lavorando per realizzare il primo centro di protonterapia, un tipo di trattamento per il cancro che utilizza particelle di protoni ad alta energia, qui nel sud Italia. Le simulazioni per la pianificazione dei trattamenti di radioterapia e particle therapy (è una forma avanzata di radioterapia, più precisa e con minori effetti collaterali rispetto ad altre tecniche di trattamento) sono fondamentali e poter disporre di potenti computer o dispositivi che possono lavorare molto velocemente per risolvere problemi complessi o gestire grandi quantità di informazioni, consentirebbe di avere trattamenti più precisi ed efficaci.”

Con il giusto supporto, le pmi possono innovare meglio della grandi imprese

Con il centro di Radioterapia dell’ospedale Perrino di Brindisi si sta valutando di utilizzare gli algoritmi di Machine Learning per attività di riconoscimento di immagini e diagnostica preventiva. “In un altro progetto di ricerca, insieme a partner calabresi di Rehalife e l’Università di Catanzaro, abbiamo invece condotto ricerche che hanno mostrato come applicazioni di analisi di immagini basate su IA possano favorire la diagnostica precoce di rischi di insorgenza del Parkinson e dell’Alzheimer“. E nel campo di apparecchiature innovative per la riabilitazione, l’Intelligenza Artificiale, analizzando i dati raccolti durante le sessioni terapeutiche, può aiutare ad ottimizzare e personalizzare gli esercizi.

L’Hub ha pianificato fino al 2025 una vasta campagna di circa 1500 servizi di vario tipo con valori che spaziano da meno di 1.000 euro a circa 45.000 euro offerti gratuitamente per dimostrare alle PMI la potenzialità delle tecnologie digitali avanzate e il supporto che possono ricevere in questo territorio.” L’intento è quello di diventare un punto di riferimento stabile per queste aziende.

I coordinatori del progetto sono convinti che quando le piccole imprese, anche quelle micro, ricevono un supporto adeguato alle loro caratteristiche,  aumenta la loro propensione all’innovazione in misura proporzionalmente superiore a quella delle grandi. “Lo testimoniano le esperienze fatte fino ad oggi”, sostiene Luigi Barone.

Ora c’è da vedere quanto questo Hub, che, come detto, riunisce sotto un unico cappello molteplici competenze e servizi, potrà accelerare l’innovazione digitale tanto attesa nel settore life science nel sud Italia.

Keypoints

  • È stato lanciato l’European Digital Innovation Hub CETMA-DIHSME a Brindisi per supportare Imprese e Pubblica Amministrazione nel settore life science.
  • Il focus è sulle regioni Puglia e Basilicata, coinvolgendo partner come università, enti di ricerca e aziende digitali.
  • Obiettivi del progetto: applicazione di tecnologie digitali avanzate come l’intelligenza artificiale, la cybersecurity e il supercalcolo.
  • L’Hub offre servizi per lo sviluppo di prodotti nel settore Life Science utilizzando la simulazione avanzata e l’intelligenza artificiale.
  • Verrà utilizzato il Digital Twin per ottimizzare la gestione ospedaliera e migliorare i processi di ingegneria clinica nella Pubblica Amministrazione

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