La salute non è per la Grande Distribuzione Organizzata. L’esperienza di Walmart è fallita. “Non esiste un modello di business sostenibile per poter continuare”. Con queste parole la società con sede a Bentoville, in Arkansas, ha fatto sapere che chiuderà 51 centri sanitari lanciati nel 2019 e il servizio di assistenza virtuale. Negli States aumenta la carenza di medici di base. Secondo ricercatori e analisti sanitari, costruire una rete di cliniche di base può rappresentare una sfida anche per le aziende già affermate. Ma non è andata bene alla multinazionale fondata da Sam e Bud Walton. Ricevere assistenza in un negozio o punto vendita al dettaglio, con l’obiettivo di aiutare i cittadini e le cittadine a risparmiare denaro sulle loro esigenze sanitarie, è stata l’idea lanciata cinque anni fa dai fratelli nati a Kingfisher. Ma non è piaciuta.
GDO e salute: esperienza fallita
“La decisione di chiudere tutti i 51 centri sanitari in cinque stati e interrompere l’offerta di cure virtuali non è stata facile. Comprendiamo che questo cambiamento influenzerà le vite – i pazienti che ricevono cure, gli associati e i fornitori che erogano le cure e le comunità che ci hanno supportato lungo il cammino”, commentano dall’azienda. “È una decisione difficile e, come altre, l’ambiente di rimborso sfidante e i crescenti costi operativi creano una mancanza di redditività che rende insostenibile per noi l’attività di cura in questo momento,” hanno specificato in una nota.
La chiusura pianificata dei centri sanitari targati Walmart arriva dopo che la società ha annunciato nel marzo 2023 di voler aggiungere quest’anno più di due dozzine di centri sanitari ad alcuni dei suoi negozi. Un obiettivo chiaro e deciso. Nei mesi scorsi l’intenzione della società era quello di aprire nel 2024 ventotto centri, principalmente a Dallas e Houston. Non solo. L’azienda voleva espandersi anche nelle aree del Phoenix e del Kansas City, in Missouri.
Pillon (AiSDeT): «Affrontare il settore della digital health con le giuste competenze e i giusti strumenti»
«Non è tutto oro quello che luccica nella telemedicina e nella sanità digitale, soprattutto se misurato con indicatori economici – commenta Sergio Pillon, Vice Presidente AiSDeT (Associazione italiana di Sanità Digitale e Telemedicina) – Walmart chiude tutti i 51 luoghi di assistenza e virtual care aperti nei propri market. Il medico sottolinea quanto la sanità digitale e la telemedicina siano un ecosistema complesso, da affrontare con le giuste competenze ed i giusti strumenti. «Anche in AiSDeT ci sono critiche al sistema della medicina generale ma pensare di sostituire il MMG (Medico di medicina generale) con un sistema privato di “virtual care” sarebbe un grosso errore anche in Italia. La telemedicina non si usa “al posto di” ma “integrata con…”», conclude.
Tempi bui anche per il corporate
L’azienda non ha comunicato i giorni in cui chiuderanno definitivamente i suoi centri sanitari. Un dato è certo: i dipendenti saranno trasferiti in un’altra sede. Walmart gestisce ancora negli Stati Uniti quasi 4.600 farmacie e più di 3.000 centri oculistici. Nel frattempo, la società con sede a Bentoville, sta tagliando centinaia di posti di lavoro nel settore corporate, chiedendo poi alla maggior parte dei lavoratori da remoto di tornare in ufficio. Inoltre, ai lavoratori dei piccoli uffici di Dallas, Atlanta e Toronto è stato chiesto di trasferirsi in altri uffici centrali, come la sede centrale di Walmart a Bentonville, in Arkansas, o a Hoboken, New Jersey, o nella California meridionale.
Da punto di vista del fatturato, invece, giungono notizie positive. Il quarto trimestre dell’anno fiscale 2024 della più grande catena al mondo nel canale della grande distribuzione organizzata, si è chiuso con un giro d’affari consolidato di 173,4 miliardi di dollari, in crescita del 5,7% e un tasso di margine lordo consolidato in aumento di 39 punti base grazie al miglioramento di Walmart US. I servizi sanitari fanno sempre più gola alla GDO. La strategia introdotta dalla società americana di offrire al consumatore l’opportunità di fare la spesa e prenotare una visita è fallita, ma ancora fa gola a molti big.