C’è un elemento importante che emerge dall’ultimo report sul Global Gender Gap pubblicato nei giorni scorsi dal World Economic Forum (scarica il documento qui), che vede l’Italia scivolare all’87mo posto su 146 in tema di parità di genere (mentre, al contrario, l’Europa si conferma come il continente più all’avanguardia con ben 7 stati a occupare le prime 10 posizioni): è il ruolo dei network professionali. Ce lo fa notare Alessandra Lomonaco, fondatrice di RestartHer Academia (www.restartheracademia.it), una community dedicata a imprenditrici e professioniste che vogliono realizzare un progetto di business o che cercano sinergie e contatti con altre donne imprenditrici. «I dati mostrano che in quasi tutte le 146 economie gli uomini hanno reti più ampie e più forti rispetto alle donne. E le reti più forti sono associate a una maggiore probabilità di avanzamento di carriera, crescita professionale e indipendenza economica».
Alessandra all’importanza del networking crede davvero. Ma anche al give back, il restituire alla comunità quello che si è ricevuto. Nel 2013, dopo aver lavorato per più di 20 anni nel settore finanziario di grandi aziende, ha deciso di mollare tutto alla ricerca di uno scopo più grande. «La svolta me l’ha data un executive MBA, che ho frequentato al Mib Trieste School of Management: mi ha aperto a una prospettiva diversa». Dopo il master, comincia a fare consulenza e mentoring a startup, e rimane qualche anno a collaborare con la business school. Nel 2020 mette nero su bianco il suo progetto fondando Huky, società che offre consulenza strategica e finanziaria ad aspiranti imprenditori (dalla redazione del business plan alla finanza agevolata fino alla comunicazione sui social). «Huky è una società benefit, nello statuto cioè oltre all’obiettivo del profitto individua un beneficio comune, in questo caso l’empowerment femminile e il supporto all’imprenditoria» spiega. Ed ecco che a gennaio 2023 nasce RestartHer Academia, con l’idea di mettere in pratica “l’anima benefit” di Huky.
Networking e formazione: le due direttrici su cui lavorare
«RestartHer Academia non è un’associazione, ma un network di professioniste» continua Lomonaco. «L’obiettivo è creare connessioni di valore, opportunità di scambio e occasioni di business, e lo facciamo attraverso tante iniziative, di networking e di formazione». Eventi dal vivo («l’ultimo che abbiamo organizzato a Roma ha visto la partecipazione di 22 donne che hanno avuto l’opportunità di conoscersi e raccontarsi»), meetup online mensili, da cui possono nascere collaborazioni e sinergie. Sul lato formazione, workshop online gratuiti, corsi di formazione, videopillole formative gratuite, come i “tech tips” realizzati da Chiara Mancarella, una studentessa di ingegneria della Generazione Z, che spiega come usare l’Intelligenza Artificiale per il lavoro. «Infine, il nostro RestartHer Caffè, un’intervista live a una delle nostre imprenditrici che va in onda ogni lunedì pomeriggio sulla nostra pagina LinkedIn. E qui è importante lo storytelling: ripercorro con lei il suo percorso professionale, le difficoltà che ha incontrato, i momenti di svolta e quelli di cambiamento». Alla base di tutte queste attività, una piattaforma tecnologica dove è possibile non solo connettersi ma anche recuperare i contenuti formativi, sempre a disposizione per la community. «Le tecnologie stanno creando nuove opportunità per diversificare i network professionali» spiega Alessandra. «Noi utilizziamo The Circle, che fornisce sia spazi organizzati sia modalità di comunicazione, permette di consultare il calendario di eventi e una directory sulla quale trovare i contatti delle nostre iscritte».
«Le donne hanno percorsi molto simili»
Alla fine emerge che le donne hanno percorsi molto simili. C’è spesso nella loro vita, in genere intorno ai 40 anni, un momento in cui nasce una spinta al cambiamento. «Hai lavorato tanti anni in un’azienda, hai dato il massimo ma non ti ritrovi più in quei valori. Magari hai i figli piccoli. Nasce un’esigenza di ripartenza, di “restart”, appunto». Della community fanno parte a oggi 50 donne in tutta Italia (la membership costa 49 euro all’anno, con 14 giorni di prova gratuita). C’è chi dopo aver lavorato per 20 anni in un importante gruppo del settore energia ha deciso di dedicarsi ad attività di coaching e formazione. Chi dopo aver ricoperto ruoli di alto livello nell’information technology diventa consulente in gestione del cambiamento e sviluppo del personale. O chi è stata CEO in grandi aziende, ha viaggiato in tutto il mondo e decide di tornare in Italia per aprire un’attività imprenditoriale. «Le donne hanno imparato ad “alzare la testa dalla scrivania” e a dare importanza al networking. Stiamo migliorando, anche grazie al lavoro di tante associazioni e reti femminili» spiega Lomonaco.
«È il momento di agire: non possiamo permettere che il nostro futuro sia limitato da barriere di genere».
RestartHer Academia fa parte di Inclusione Donna, la rete di associazioni femminili che ha il duplice obiettivo di aumentare l’occupazione femminile e la rappresentanza nelle organizzazioni pubbliche e private. Alessandra è dal 2018 una delle Unstoppable Women, la lista di donne che stanno cambiando l’Italia elaborata da Startupitalia, fa parte della Carica delle 101 ed è membro del comitato scientifico di ANGI (Associazione Nazionale Giovani Innovatori). «È il momento di agire» conclude. «Non possiamo permettere che il nostro futuro sia limitato da barriere di genere. Vogliamo vedere un miglioramento nel Global Gender Gap Report del prossimo anno».