A Bergamo gli ospedali credono davvero nella possibilità di ridurre del 100% le emissioni di CO₂ – ossia giungere alla neutralità climatica entro il 2050 come stabilito dagli Accordi internazionali di Parigi. Tanto che un insieme di aziende ospedaliere ha messo a disposizione un manuale operativo per ridurre l’impronta climatica degli ospedali e delle strutture sanitarie, «perché i sistemi sanitari hanno un’importante impronta sulle emissioni, circa il 5,2% del totale», spiega il chimico farmaceutico Gianluca Selvestrel dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, uno degli autori.
Più nel dettaglio, «i farmaci sono responsabili del 24% delle emissioni totali del settore sanitario, i trasporti del 14%; del 10% la gestione degli edifici; mentre i gas anestetici coprono il 5% delle emissioni, i rifiuti e alimentazione il 5% e il 6%, rispettivamente», ricorda. Il manuale è il primo prodotto realizzato nell’ambito del protocollo firmato, oltre che dal Mario Negri, da Asst Papa Giovanni XXIII, Asst Bergamo Est, Asst Bergamo Ovest, Ats Bergamo, Università degli Studi di Bergamo, e Comune di Bergamo, coordinato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri.
Ogni area del manuale è stata pensata per offrire soluzioni pratiche e attuabili a ospedali, cliniche e centri sanitari per ridurre le loro emissioni e a diventare più sostenibili, anche nei contesti con risorse limitate. Spiega Selvestrel: «Non si tratta solo di grandi interventi strutturali, ma di piccole azioni quotidiane che, sommate, possono fare la differenza. Le proposte vanno dall’ottimizzazione dell’uso di farmaci e l’impiego di alternative a minore impatto ambientale, alla promozione del riciclo e della riduzione dei rifiuti, all’implementazione della telemedicina, alla riduzione del consumo di energia».
Gianluca Selvestrel è a capo della nuova struttura che il Mario Negri ha voluto creare ad hoc per affrontare le sfide ambientali, l’Unità di Sostenibilità Ambientale per i Sistemi Industriali e Sanitari. Già questo un passo significativo per affrontare responsabilmente e concretamente la questione. E il chimico farmaceutico non porta solo parole, ma presenta azioni che sono già state intraprese nell’Istituto.
Farmaci e fornitori sostenibili
«Nel nostro Istituto abbiamo avviato un progetto pilota, che prevede la sostituzione di solventi tossici nei laboratori con alternative eco-compatibili», spiega Selvestrel. Per quanto riguarda gli approvvigionamenti, bisogna porsi le domande: «Chi è il fornitore, come lavora, quali sono i processi di sintesi che utilizza e come smaltisce il farmaco? Domande che mettono in luce la necessità di una filiera responsabile e trasparente, che consideri l’intero ciclo di vita dei prodotti farmaceutici». E che impone cambiamenti su vari fronti da parte di vari attori: «Ma sono indispensabili e si possono fare!», sottolinea, sostenendo che anche i fornitori devono integrare velocemente la sostenibilità nei loro processi produttivi.
Grandi e piccoli interventi in tema di trasporti in sanità
Tra le azioni più efficaci per ridurre le emissioni dovute agli spostamenti durante le attività quotidiane delle strutture sanitarie rientrano l’adozione di auto elettriche da parte delle direzioni aziendali, o la creazione di percorsi ciclo-pedonali. «Il Mario Negri ha firmato una convenzione con le ferrovie, che prevede sconti per il personale che utilizza il treno per andare al lavoro. Questo tipo di incentivo non solo riduce le emissioni legate ai trasporti, ma promuove anche comportamenti virtuosi tra i dipendenti».
Il capo dell’Unità di Sostenibilità richiama anche l’attenzione sull’importanza della digitalizzazione. La telemedicina, i teleconsulti e le cartelle cliniche elettroniche rappresentano strumenti potenti per ridurre gli spostamenti fisici di pazienti e operatori, limitando così le emissioni legate ai trasporti. «Da noi sono già state implementate cartelle cliniche elettroniche nei reparti di terapia intensiva, dimostrando che l’innovazione tecnologica può andare di pari passo con la sostenibilità».
Cambiamento culturale e network collaborativi
È evidente la necessità di un cambiamento culturale che coinvolga quindi tutti gli attori: aziende, ospedali, fornitori e cittadini. Un esempio concreto è la collaborazione in corso al Mario Negri con una catena di ristorazione per sviluppare menù sostenibili, che potrebbero includere più proteine vegetali e ridurre il consumo di carne, noto per il suo elevato impatto ambientale.
Sfide economiche e politiche
Interventi che secondo gli autori del manuale sono fondamentali, ma al contempo richiedono riorganizzazione e soprattutto finanziamenti. Selvestrel riconosce infatti il ruolo cruciale del contesto economico e politico: regolamenti più stringenti, incentivi economici e un accesso facilitato ai fondi per la sostenibilità possono accelerare la transizione ecologica delle strutture sanitarie. «Ci sono ormai diversi bandi regionali ed europei per accedere ai fondi destinati alla sostenibilità; naturalmente bisogna avere progetti ben strutturati e competitivi», ricorda. «La creazione di una cultura della sostenibilità è essenziale: per questo stiamo già lavorando a campagne di sensibilizzazione e a percorsi formativi per il personale sanitario».
Il manuale non è solo un punto di partenza, ma una chiamata all’azione per tutti gli attori del sistema sanitario. La sua adozione su larga scala potrebbe rappresentare un passo verso la riduzione delle emissioni del settore: «La nostra ambizione è che l’intera iniziativa diventi un modello di riferimento non solo per Bergamo, ma per l’intero Paese».