ESG

“Società benefit, un vantaggio competitivo per le PMI” – L’analisi del prof. Carlo Bellavite Pellegrini

Perché ne stiamo parlando
Sempre più aziende decidono di trasformarsi in società benefit, dando quindi un forte segnale su come il mercato stia dando sempre più valore ai temi della sostenibilità ambientale e inclusività sociale. E i benefici ci sono per tutti, anche e soprattutto per le pmi.

"Società benefit, un vantaggio competitivo per le PMI" - L'analisi del prof. Carlo Bellavite Pellegrini

In occasione della presentazione del suo ultimo libro “Società Benefit. Profili giuridici ed economico-aziendali”, abbiamo intervistato il prof. Carlo Bellavite Pellegrini, docente di Finanza Aziendale all’Università Cattolica di Milano, per fare il punto sul tema delle società benefit e delle imprese sostenibili.

Negli ultimi tempi ne sentiamo sempre più parlare di società benefit e ESG, perché a suo avviso questo tema sta assumendo importanza crescente per il mondo delle imprese?

Diventare società benefit è uno dei non molti segnali per una PMI non quotata può dare nell’ambito della sostenibilità che, come dico sempre anche durante le mie lezioni, si scrive sostenibilità e si legge rischio. È un segnale forte per una PMI e credo che durerà…

Quali sono gli aspetti più importanti affrontati nel suo libro?

Il libro fornisce uno sguardo complessivo – sia teorico sia empirico – sul fronte economico ee giuridico, in particolare il tema più rilevante è che la trasformazione in una società benefit abbassa il costo del capitale: una società benefit con un beneficio ben definito, comunica di essere sostenibile, comunica di saper gestire meglio i rischi, è meno rischiosa, un investitore quindi chiede un rendimento più basso e, a parità di flussi, con un rendimento più basso, il valore dell’impresa cresce. Quindi un imprenditore brillante con un’anima corporate dovrebbe cogliere questa opportunità al volo.

Crede ci siano ancora criticità nella disciplina ESG o nella sua applicazione concreta?

Nell’applicazione della società benefit  la difficoltà è saper individuare in modo preciso il beneficio comune e quindi non scriverne troppi o troppo generici che non hanno valore aggiunto: e qui va capito i rischi e le opportunità di perseguire questi benefici. Oltre a questo, ci vuole una capacità di rendicontazione con KPI ben pensati e mirati verso gli obiettivi da raggiungere, occorre saper redigere efficaci relazioni di impatto e scegliere un benefit officer che sa quello che fa.

Come il greenwashing, potremmo assistere anche a un ESG washing, con le società comunicano di essere sostenibili ma nei fatti non lo sono?

Io lo chiamo Benefit washing. In teoria sì, potrebbe esserci, ma basta già vedere come le aziende descrivono i benefici che vogliono raggiungere per rendersi conto se sono obiettivi seri o generiche ricerche della felicità. In secondo luogo, credo che il mercato e i vari stakeholder stiano diventando sempre più consapevoli e sappiano leggere tra le righe per capire le differenze.

Crede sia un fenomeno del momento o qualcosa destinato a restare e a cambiare il modo con cui le aziende producono e si sostengono?

A mio giudizio c’è già stato un punto di svolta: io temevo che l’alzarsi repentino dei tassi avrebbe in qualche modo frenato l’interesse per la sostenibilità perché, alzandosi i tassi, le priorità per le aziende sarebbero state altre. Ma non è successo. Non è una moda passeggera e non è legata ai tassi a zero o sotto zero, è un fenomeno di lungo periodo e ci saranno evoluzioni rispetto a un mercato che saprà leggere meglio tra le righe. Il punto importante però è capire se è un tema solo di compliance, e quindi chi la fa la fa solo per dovere, senza produrre valore, o se invece si persegue il beneficio  indipendentemente da un obbligo di compliance, e allora sì che si produce valore.

Fino a qualche anno fa erano le grandi imprese con anni di mercato alle spalle a decidere di diventare benefit, mentre negli ultimi tempi assistiamo al fenomeno inverso: già molte startup decidono di diventare subito benefit e questo non potrà che essere un vantaggio per loro.

Keypoints

  • Le società benefit sono un segnale importante di sostenibilità per le PMI, un tema che va letto in chiave di gestione del rischio
  • Diventare società benefit comporta benefici economici: abbassa il costo del capitale e aumenta il valore d’impresa
  • La sfida è saper individuare benefici concreti e misurabili, con buone pratiche di rendicontazione
  • Si rischia un “benefit washing”, ma gli stakeholder sono più consapevoli nel distinguere realtà e apparenza
  • Non è una moda passeggera: le società benefit sono un trend di lungo periodo che porta valore se perseguito con convinzione

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