ESG

Donne imprenditrici, “si può fare”: Corricelli racconta la call per startup Women in Action

Perché ne stiamo parlando
Scade il 14 febbraio il termine per presentare la candidatura per Women in Action, il programma di accelerazione di LifeGate Way che seleziona nove realtà sostenibili a guida femminile. «Salute, prevenzione e cura sono i campi su cui verte la maggior parte delle idee imprenditoriali delle donne».

Elga Corricelli, Advisor, LifeGate Way

«Cerchiamo startup create da donne (o con un team a maggioranza femminile), aspiranti imprenditrici con un’idea di business, e – cosa che ci distingue da altri programmi – studentesse che abbiano anche solo un progetto per una startup nativa sostenibile». Se qualcuna di voi si riconosce in questa descrizione, è il momento di inviare la propria candidatura al programma di accelerazione Women in Action, promosso da LifeGate Way, l’hub di innovazione e investimenti di Life Gate.

Arrivato alla sua seconda edizione, è stato ideato da Elga Corricelli, advisor di LifeGate Way, e Layla Pavone, a capo del board Innovazione tecnologica e trasformazione digitale del Comune di Milano. Il termine per candidarsi (compilando il modulo presente qui) è il 14 febbraio 2025.

Tre mesi di accelerazione gratuita ed equity free

«Il programma durerà tre mesi, da marzo a giugno, e sarà articolato in 150 ore di formazione, mentorship e coaching erogate in modalità ibrida (in parte in presenza e in parte online). È completamente gratuito ed equity free» spiega Corricelli, un passato da manager e imprenditrice. «Tre mesi intensissimi in cui alterneremo lezioni online e frontali, workshop e momenti di incontro con i docenti e le aziende partner. Aspetto importante: ogni imprenditrice o aspirante tale oltre a mettersi in gioco dovrà offrire feedback alle altre».

«È dal confronto che nasce l’innovazione»

Women in Action si basa infatti sul concetto di contaminazione. «Cosa c’è di meglio che far lavorare insieme persone con diversi background, professioni ed età, affinché possano quotidianamente confrontarsi e migliorarsi?» continua Corricelli. «È dal confronto che nasce l’innovazione». Innovazione che non deve necessariamente essere tecnologica, può essere anche di processo. «Per noi significa “fare qualcosa che non è mai stato fatto prima”. Lo stesso concetto di sostenibilità può essere declinato in tanti modi diversi: per noi è sostenibilità ambientale, sociale e umana (per esempio nel campo delle risorse umane)». Alla fine del percorso la startup dovrà presentarsi con un pitch davanti a una platea di giornalisti, investitori e aziende».

Le idee imprenditoriali femminili vertono principalmente su salute, prevenzione e cura

Nella scorsa edizione le candidature ricevute erano state 120, dalle quali erano state selezionate sette realtà. Come Sode (www.so-de.it), il delivery sostenibile con i driver che si muovono su cargo bike; Iadomus, piattaforma che semplifica il processo della ristrutturazione grazie all’AI, Empethy (www.empethy.it), motore di ricerca per l’adozione di cani e gatti.

Ma anche AmicoWC, una seduta microbiologicamente pura senza l’uso di acqua, per paraplegici; Geen (https://geenapp.it/), piattaforma che mette in connessione le ginecologhe con le pazienti, con l’idea di lavorare non solo sulla salute ma anche sulla sessualità; Diamante (www.diamante.tech), che sviluppa soluzioni terapeutiche per le malattie autoimmuni basandosi sull’utilizzo di nanotecnologie e biotecnologie vegetali; e GreenEats (www.greeneatslab.it), che fa scoprire, tramite app, i cibi vegetali e i loro benefici. «Un’altissima percentuale delle idee di impresa femminili ha come oggetto la salute, la prevenzione o la cura» sottolinea Corricelli. «Si tratta di tematiche molto sentite dalle donne: il carico di cura di figli, genitori e pazienti fragili, soprattutto in Europa, grava nella maggior parte dei casi su di loro».

Solo il 13,6% delle startup e il 22% delle imprese in Italia è a guida femminile

Secondo le ideatrici del programma, le donne hanno un modo diverso di fare impresa: più generativo, sostenibile e inclusivo.  Inoltre (e questo forse lo sanno in pochi) le startup co-fondate da donne generano il doppio dei ritorni sugli investimenti rispetto a quelle fondate da soli uomini.

Nonostante ciò, in Italia è a guida femminile solo il 13,6% delle startup e il 22% delle imprese (dati Osservatorio sull’imprenditorialità femminile di Unioncamere 2022): perché ancora così poche? «È un problema culturale» conclude Corricelli. «È la cultura – aggiunge – che induce molte donne a pensare che accettare una posizione di top management comporti il non riuscire a occuparsi di figli e genitori, inoltre nel nostro paese non ci sono politiche a sostegno delle donne lavoratrici. Invece dobbiamo diffondere il concetto che “si può fare”. Dobbiamo cambiare il mindset, il modo di pensare, e per farlo occorre far crescere questo numero, ancora troppo piccolo, di donne che ce l’hanno fatta».

Keypoints

  • Scade il 14 febbraio il termine per presentare la candidatura per la seconda edizione di Women in Action, il programma di accelerazione di startup native sostenibili a guida femminile
  • Fondato da Elga Corricelli e Layla Pavone, completamente gratuito ed equity free, Women in Action è rivolto non solo a fondatrici di startup già costituite, ma anche a chi ha solo un’idea di business o un progetto per una startup nel campo della sostenibilità: ambientale, sociale o umana
  • Il periodo di accelerazione dura da marzo a giugno 2025, ed è articolato in 150 ore di formazione, mentorship e coaching erogate in modalità ibrida. Alla fine del percorso la startup dovrà presentarsi con un pitch davanti a una platea di giornalisti, investitori e aziende
  • Women in Action si basa sul concetto di contaminazione: l’idea è che l’innovazione nasca dal confronto (in questo caso tra donne di diverse età ed esperienza)
  • In Italia è a guida femminile solo il 13,6% delle startup e il 22% delle imprese. Secondo le fondatrici del programma, occorre cambiare il mindset e diffondere l’idea che in Italia la conciliazione tra lavoro e cura sia possibile

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