News

ADHD: allo studio la stimolazione cerebrale per aiutare i bambini con questa condizione

Stimolare il cervello usando gli elettrodi potrebbe aiutare ad alleviare i sintomi del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) nei bambini. Queste sono le conclusioni di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università del Surrey e dell’Università Ebraica di Gerusalemme e pubblicato sulla rivista Translational Psychiatry. Gli scienziati hanno testato l’utilizzo della stimolazione del rumore causale transcranico (tRNS), una metodica che consiste nell’invio di una leggera corrente elettrica al cervello attraverso due elettrodi posti sul cuoio capelluto, in combinazione con il training cognitivo come trattamento per l’ADHD. La sperimentazione clinica ha incluso 23 bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni con nuova diagnosi e non precedentemente trattati. I ricercatori del laboratorio di neuroterapia computerizzata dell’Università Ebraica di Gerusalemme hanno somministrato ai bambini la tRNS durante il training cognitivo ogni giorno per un periodo di due settimane. Dopo il periodo di studio, i genitori del 55% dei bambini hanno riferito di aver riscontrato un “miglioramento clinico significativo” nei sintomi dell’ADHD, rispetto al 17% del gruppo di controllo a cui è stata somministrato un placebo. Secondo Cohen Kadosh, capo della School of Psychology e professore di neuroscienze cognitive presso l’Università del Surrey, il trattamento “ha il potenziale per trasformare la vita dei bambini e delle loro famiglie”. L’ADHD è un disturbo dello sviluppo neurologico e i sintomi includono iperattività, difficoltà o di concentrazione e impulsività. Secondo il National Institute for Health and Care Excellence (Nizza), è presente in circa il 5% dei bambini a livello globale. I ricercatori si stanno ora preparando ad avviare una sperimentazione clinica più ampia utilizzando la tRNS e il training cognitivo. “In caso di successo, questo approccio sarà approvato come dispositivo medico per l’ADHD dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti”, conclude Kadosh.

Share

News

Raccolte

Articoli correlati