Dal rapporto Aifa sul consumo degli antibiotici nel 2023 emergono segnali chiari: la battaglia contro la pandemia silente della resistenza batterica è ancora lunga.
Nel 2023, il consumo totale di antibiotici per uso sistemico, sia nel settore pubblico che privato, ha raggiunto le 22,4 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti, segnando un incremento del 5,4% rispetto al 2022. L’aumento è stato ancora piĂą marcato considerando esclusivamente gli antibiotici dispensati a livello territoriale (+6,3%). Anche il consumo di antibiotici per uso locale (non sistemico) ha mostrato un incremento, attestandosi a 28 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti, con una crescita del 4,3% rispetto all’anno precedente.
«Secondo le ultime stime dell’Ecdc, l’antibiotico-resistenza non solo provoca 12mila morti l’anno nel nostro Paese, ma genera anche danni economici, che solo sul nostro Ssn, secondo le stime della stessa Agenzia europea, impatta per 2,4 miliardi di costo annuo, con 2,7 milioni di posti letto occupati a causa di queste infezioni», ha sottolineato il presidente di Aifa, Robert Nisticò.
L’ambito ospedaliero
Particolare attenzione è dedicata al monitoraggio dell’uso di antibiotici in ambito ospedaliero, dove si registra un aumento delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria causate da germi multiresistenti. Nel 2023, le dosi somministrate ogni 100 giornate di degenza sono state 84, con un incremento dell’1,3% rispetto all’anno precedente. Questo aumento si inserisce in un trend complessivamente in crescita: tra il 2019 e il 2023, il consumo nazionale è aumentato dell’8,8%, in controtendenza rispetto all’obiettivo del Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza, che prevede una riduzione del 5% entro il 2025 rispetto ai livelli del 2022.
Attenzione all’uso eccessivo degli antiacidi
Il Direttore tecnico-scientifico di Aifa, Pierluigi Russo, è stato chiaro anche sull’utilizzo dei medicinali antiacidi, sottolineando che «se utilizzati in eccesso possono alterare la flora microbica intestinale, favorendo la selezione di germi multiresistenti, come il clostridium difficile. Per questo occorre contrastare l’uso fai da te o comunque inappropriato di questa categoria di farmaci». Non a caso, «l’Italia è il primo Paese europeo nella classifica dei consumi degli inibitori della pompa protonica, utilizzati soprattutto contro il reflusso esofageo».