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Sanofi acquista Blueprint: focus sulle malattie immunologiche rare

Le biotech si confermano sempre più terreno di conquista per i grandi gruppi farmaceutici internazionali. L’ultima mossa arriva da Sanofi, che ha annunciato l’acquisizione della statunitense Blueprint Medicines per un valore complessivo di 9,1 miliardi di dollari. L’operazione si inserisce nella strategia del gruppo francese di rafforzare il proprio portafoglio nel campo delle malattie immunologiche rare, un’area sempre più prioritaria per l’azienda.

I dettagli dell’accordo e le prospettive future

L’intesa prevede un pagamento in contanti di 129 dollari per azione e include anche un “contingent value right” (CVR) non negoziabile, che potrebbe aggiungere fino a 4 dollari per azione in base al raggiungimento di specifici traguardi clinici e regolatori relativi al farmaco sperimentale BLU-808, rivolto a disturbi delle mastocellule come l’orticaria cronica.

Considerando i potenziali pagamenti legati ai CVR, il valore complessivo dell’operazione sale a circa 9,5 miliardi di dollari. Sanofi prevede di concludere l’acquisizione entro il terzo trimestre del 2025 e ha dichiarato che l’impatto finanziario sul 2025 sarà trascurabile.

Questa acquisizione si inserisce nella più ampia ambizione di Sanofi di affermarsi come leader nell’immunologia. All’inizio dell’anno il gruppo aveva già acquisito Dren Bio per 1,9 miliardi di dollari, puntando a un farmaco contro le malattie autoimmuni. L’acquisizione di Blueprint porta con sé una pipeline avanzata, una rete di relazioni consolidata con gli specialisti del settore e un posizionamento strategico nei trattamenti per patologie rare.

Secondo l’amministratore delegato Paul Hudson, Sanofi dispone ancora di una “capacità significativa” per nuove operazioni di M&A, lasciando intendere che il piano di espansione continuerà.

Il profilo di Blueprint: focus sulle malattie rare

Blueprint Medicines, attiva dal 2015, è oggi focalizzata sulle malattie immunologiche dopo la chiusura della collaborazione con Roche e il ritiro dal mercato di un farmaco oncologico. Attualmente commercializza Ayvakit (Ayvakyt in Europa), approvato per il trattamento della mastocitosi sistemica, una rara malattia causata da un accumulo anomalo di mastociti che può generare sintomi gravi come orticaria, dolori addominali e anemia. L’azienda prevede che Ayvakit genererà ricavi tra 700 e 720 milioni di dollari nel 2025.

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