Anche i livelli di alcuni inquinanti, considerati sicuri dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente (EPA), possono alterare lo sviluppo, a lungo termine, della funzione cerebrale, negli adolescenti. Lo dimostra una ricerca della Keck School of Medicine della University of Southern California, pubblicata sulla rivista Environment International e finanziata dal National Institutes of Health e dall’EPA. È noto che l’inquinamento atmosferico contribuisce all’insorgere di malattie, motivo per cui le autorità di regolamentazione hanno fissato dei limiti alle emissioni. Ma prove sempre più evidenti suggeriscono che anche i valori di inquinamento ritenuti a lungo sicuri possono aumentare il rischio di problemi di salute, anche a livello cerebrale. I ricercatori hanno utilizzato i dati delle scansioni cerebrali di oltre 9.000 partecipanti allo studio Adolescent Brain Cognitive Development (ABCD), il più grande studio nazionale sulla salute cerebrale dei giovani. I bambini esposti a un maggior numero di inquinanti hanno mostrato cambiamenti nella connettività tra varie regioni cerebrali. “Una deviazione in qualsiasi direzione dalla normale traiettoria di sviluppo del cervello, sia che le reti cerebrali siano troppo connesse o non lo siano abbastanza, potrebbe essere dannoso in futuro”, commenta Devyn L. Cotter, primo autore dello studio.