La Commissione Europea ha approvato pirtobrutinib, un inibitore non covalente (reversibile) della tirosin-chinasi di Bruton (BTK), per il trattamento della leucemia linfatica cronica (CLL) recidivante o refrattaria negli adulti precedentemente trattati con un inibitore di BTK.
Già autorizzato per il linfoma a cellule del mantello (MCL), pirtobrutinib – comunica l’azienda farmaceutica Lilly – rappresenta una nuova opzione terapeutica capace di offrire un controllo efficace della malattia.
«L’approvazione europea rappresenta un traguardo importante per i pazienti con CLL – ha sottolineato Paolo Ghia, direttore del Programma di ricerca strategica sulla leucemia linfatica cronica all’IRCCS Ospedale San Raffaele e professore di Oncologia Medica all’Università Vita-Salute San Raffaele – La CLL è la forma più comune di leucemia negli adulti, con circa 2.750 nuovi casi stimati in Italia nel 2024. È una malattia clinicamente eterogenea, che può restare a lungo asintomatica. Tuttavia, quando progredisce, possono manifestarsi sintomi importanti come anemia, linfadenopatia, piastrinopenia e splenomegalia, rendendo essenziale l’intervento terapeutico».
I dati clinici alla base dell’approvazione
Il via libera dell’Ue si basa sui risultati dello studio di Fase 3 BRUIN CLL-321, il primo trial randomizzato in questa popolazione di pazienti trattati in precedenza con un inibitore di BTK.
L’endpoint primario, la sopravvivenza libera da progressione (PFS), è stato raggiunto nell’analisi primaria del 29 agosto 2023: pirtobrutinib ha dimostrato una superiorità significativa rispetto alle terapie scelte dall’investigatore (idelalisib + rituximab o bendamustina + rituximab).
All’analisi aggiornata del 29 agosto 2024, il farmaco ha ridotto il rischio di progressione o morte del 46% rispetto al braccio di controllo (PFS mediana: 14 mesi contro 8,7). I benefici si sono confermati anche nei sottogruppi con caratteristiche prognostiche sfavorevoli, tra cui mutazione di TP53, delezione 17p, stato IGHV non mutato e cariotipo complesso, oltre che nei pazienti già trattati con venetoclax.
«Questa nuova indicazione – afferma Elias Khalil, General Manager di Lilly Italy Hub – colma un importante bisogno terapeutico non soddisfatto nei pazienti con CLL in progressione dopo trattamento con un inibitore covalente di BTK. Lilly continuerà a impegnarsi nello sviluppo di pirtobrutinib e di nuove terapie per le neoplasie ematologiche».