Con la pubblicazione della determina AIFA (GU Serie Generale n.114 del 19 maggio 2025), elranatamab (nome commerciale ELREXFIO®) è ufficialmente disponibile in Italia in regime di rimborsabilità. Il farmaco è indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato e refrattario, che abbiano già ricevuto almeno tre linee di trattamento – tra cui un agente immunomodulante, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38 – e presentino progressione della malattia.
Una malattia complessa e ancora sfidante
Il mieloma multiplo (MM) è una forma di neoplasia ematologica caratterizzata da una proliferazione incontrollata di plasmacellule nel midollo osseo e colpisce progressivamente la funzionalità immunitaria del paziente. In Italia, il mieloma multiplo colpisce circa 28.000 persone, con circa 5.700-5.800 nuovi casi diagnosticati ogni anno. Le terapie attuali si basano su tre classi principali di farmaci: agenti immunomodulanti (IMiDs), inibitori del proteasoma (PIs) e anticorpi monoclonali anti-CD38. Sebbene queste opzioni abbiano migliorato significativamente la sopravvivenza, molti pazienti vanno incontro a recidive o sviluppano resistenza a tutte e tre le classi.
L’uso precoce di combinazioni terapeutiche ha portato molti pazienti a essere “triplo esposti” già nelle fasi iniziali del trattamento. Questo status rappresenta oggi una sfida clinica importante: i pazienti che hanno esaurito le tre principali classi terapeutiche affrontano remissioni brevi, rapide ricadute e scarse opzioni terapeutiche residue.
Anticorpi bispecifici: la nuova frontiera dell’immunoterapia
La ricerca ha recentemente puntato su nuove classi di farmaci, tra cui gli anticorpi bispecifici, capaci di colpire due bersagli simultaneamente e di riattivare il sistema immunitario. In questo scenario, elranatamab è un anticorpo monoclonale bispecifico umanizzato che si lega contemporaneamente al BCMA (presente sulle cellule di mieloma) e al CD3 (sulle cellule T). Il BCMA è un target ideale: è espresso in modo selettivo sulle plasmacellule e in maniera accentuata su quelle neoplastiche. Questo consente al farmaco di attivare le cellule T e promuovere la distruzione delle cellule tumorali in modo mirato, formando una “sinapsi immunologica”. Inoltre, essendo un farmaco off-the-shelf, elranatamab supera alcune delle criticità degli approcci immunoterapici personalizzati.
«I bispecifici – ha commentato in una nota Benedetto Bruno, Direttore di Ematologia Universitaria presso l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino – rappresentano una delle più promettenti frontiere dell’immunoterapia nel mieloma multiplo […] La vera sfida è ora rendere queste innovazioni accessibili nella pratica quotidiana».
Risultati incoraggianti dallo studio MagnetisMM-3
La rimborsabilità del trattamento si basa sui dati dello studio registrativo MagnetisMM-3 (NCT04649359), uno studio multicentrico di fase 2 che ha valutato elranatamab in pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario. A 33,9 mesi di follow-up, il farmaco ha mostrato un tasso di risposta globale del 61%, con una durata mediana della risposta non ancora raggiunta, la più lunga finora osservata in questa classe di farmaci.
Elranatamab si somministra per via sottocutanea e offre una grande flessibilità posologica. Dopo una fase iniziale settimanale, i pazienti che rispondono possono passare a una somministrazione bisettimanale dopo 24 settimane e, in seguito, mensile dalla 49ª settimana. Questo approccio riduce il carico ospedaliero e migliora la qualità di vita dei pazienti.
«Grazie a meccanismi d’azione innovativi come quello di elranatamab, oggi possiamo osservare risposte clinicamente rilevanti anche in pazienti con mieloma multiplo triplo-refrattario […] con la possibilità di gestione in regime ambulatoriale fin dalle prime fasi», ha commentato nel comunicato Elena Zamagni, dell’IRCCS AOU S. Orsola-Malpighi di Bologna,
AIL (Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma) affianca i clinici con un approccio centrato sulla persona. La vicepresidente Rosalba Barbieri ha sottolineato: «È fondamentale prendersi cura della persona nel suo insieme […] includendo anche supporto psicologico e consulenza nutrizionale».
Infine, Barbara Capaccetti, Direttore Medico di Pfizer in Italia, ribadisce l’impegno dell’azienda: «In oncoematologia, innovare significa sviluppare soluzioni terapeutiche mirate, ma anche garantire accessibilità e sostenibilità per tutti i pazienti».