Un nuovo vaccino che mira alle cellule infiammate del cervello associate alla malattia di Alzheimer potrebbe rappresentare la chiave per prevenire o modificare il corso della patologia. Ad annunciarlo è stato un gruppo di ricercatori dell’Università di Medicina della Juntendo a Tokyo in una ricerca presentata al congresso dell’American Heart Association 2023 in corso a Boston fino al 3 agosto. In studi precedenti, i ricercatori giapponesi avevano sviluppato un vaccino per eliminare le cellule senescenti che esprimono la glicoproteina associata alla senescenza (SAGP). Il vaccino “senolitico” aveva migliorato diverse patologie legate all’invecchiamento, tra cui l’aterosclerosi e il diabete di tipo 2 nei topi. Un altro studio aveva anche rilevato che le SAGP sono altamente espresse nelle cellule gliali delle persone affette da Alzheimer. Sulla base di questi risultati, i ricercatori hanno testato lo stesso vaccino nei topi con lo scopo di colpire le cellule che sovraesprimono SAGP e trattare così la malattia di Alzheimer. I risultati hanno dimostrato che il vaccino ha ridotto significativamente i depositi di beta-amiloide nei tessuti cerebrali, notoriamente associati alla malattia neurodegenerativa. Inoltre, è stata dimostrata una riduzione delle dimensioni delle cellule astrocitarie (il tipo di cellula gliale più abbondante nel cervello e una specifica molecola infiammatoria) nei topi che hanno ricevuto il vaccino. È stata osservata anche una riduzione di altre biomolecole infiammatorie, il che implica un miglioramento dell’infiammazione cerebrale in risposta al vaccino SAGP. “Attualmente la malattia di Alzheimer rappresenta il 50% – 70% dei casi di demenza nel mondo”, spiegano i ricercatori. “Il test del nostro vaccino innovativo su topi offre una potenziale via per prevenire o modificare la malattia. La sfida futura sarà ottenere risultati simili negli esseri umani. Se il vaccino si dimostrasse efficace negli esseri umani – concludono – rappresenterebbe un grande passo avanti per ritardare la progressione della malattia o persino prevenirne l’insorgenza”.
- 31 Luglio 2023