Impossibile parlare di tecnologia e di innovazione senza parlare di Medicina e Salute.
È quanto è successo a Brunello Cucinelli, ospite all’evento TechEmotion, summit internazionale che si è tenuto il 28 e 29 maggio in Triennale a Milano. L’imprenditore ha innanzitutto espresso grande ammirazione per l’intelligenza artificiale e per la tecnologia in generale, considerata come «dono del creato», ma la sua attenzione ha virato subito sulla necessità di «continuare a guardare il cielo e le stelle» e «trovare l’equilibrio con la tecnologia per curare il mal dell’anima»; «Non credo si possano costruire robot che alzando gli occhi al cielo si emozionino, quindi noi mettiamo la mente umana in aiuto all’intelligenza umana».
Nelle parole di Cucinelli emerge una grande ammirazione per il periodo d’oro che la medicina sta attraversando: «La medicina vive un momento che hanno vissuto le arti e la cultura nel Rinascimento, perché ha fatto 20-30 anni di grande innovazione». «Siamo solo all’inizio. Dobbiamo collaborare insieme, la mente umana e l’Intelligenza Artificiale. Sono convinto che tra 500 anni si ricorderanno di questo periodo come noi ci siamo ricordati del Rinascimento, di Atene e di Alessandro Magno».
La lettura degli eventi passati porta Brunello Cucinelli ad un’ulteriore riflessione: «La tecnologia cambierà l’umanità, nettamente in meglio. Un esempio pratico è quello che ha fatto la medicina. Ai tempi di Pericle sono morti la metà degli ateniesi, nel 1348 la peste nera ha fatto 32milioni di morti. Noi ora dobbiamo lavorare insieme, senza preoccupazione; avranno una grande valore la parte geniale e la parte umana e questo sarà un grandissimo vantaggio per la nostra cultura italiana».