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Giovanni Tamburi: bene tecnologie e AI, ma al centro resta l’uomo

Giovanni Tamburi ha partecipato ieri all’evento TechEmotion, summit internazionale che ha riunito imprenditori, startup e investitori per raccontare storie di successo e riflettere sui legami tra tecnologia ed emozioni. Un’occasione per lui di tornare a riflettere sull’importanza delle tecnologie e contemporaneamente sulla centralità che la Persona riveste.

Fiducia nelle tecnologie, ma anche praticità e disillusione: «Ci siamo dentro tra 20-30 anni, credo sia qualcosa che si sta evolvendo nel tempo e ci accompagnerà, perché la tecnologia è la vera svolta degli ultimi anni, ma degli ultimi 20-30 non degli ultimi 4. Ricordiamoci il metaverso: sembrava che se tutti non avessimo fatto qualcosa su metaverso saremmo stati tutti degli idioti, in realtà non è che poi è successo davvero così».

L’uomo continua ad avere importanza primaria per Tamburi che dichiara per le sue scelte di investimenti: «Guardo molto negli occhi le persone, cerco di capire dalle persone dove può esserci del valore più che i business plan»; «se hai creduto di capire dagli occhi dell’imprenditore che quell’impresa può funzionare, hai già fatto un bel pezzo di strada».

La conclusione per unire umano e tecnologia? Essere attenti a quello che può succedere e sfruttare quello che avviene «in maniera intelligente e graduale» e continuare ad avere grande fiducia nell’Italia e nella sua capacità di saper incrociare tecnologia, savoir faire, creatività e dinamismo «come nessun’altro».

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