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Se anche la riabilitazione si fa telematica

Mantenersi in forma non è solo una questione di benessere quotidiano ma anche di preparazione a interventi chirurgici importanti, come quelli per la protesi d’anca o di ginocchio. A confermarlo è uno studio condotto dal dottor Luca Marin, coordinatore dell’area riabilitativa presso l’Istituto di Cura Città di Pavia (Gruppo San Donato), che ha evidenziato l’importanza dell’attività fisica nella preparazione a tali interventi. Lo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Medicine, ha visto l’intera gestione delle attività e delle valutazioni finali svolgersi in modalità remota.

La preabilitazione può rappresentare una soluzione che include una serie di interventi per migliorare le capacità psico-fisiche e il benessere dei pazienti prima dell’intervento chirurgico. Tra questi, sia l’esercizio fisico sia l’elettrostimolazione si sono rivelati efficaci nell’aumentare la forza muscolare e nel ridurre i giorni di ricovero. Tuttavia, la maggior parte dei pazienti non riesce ad accedere ai servizi in presenza per questo la tele-preabilitazione potrebbe risultare utile.

Lo studio

Lo studio ha coinvolto trenta pazienti di età compresa tra i 55 e gli 80 anni, tutti candidati per interventi di artroplastica di anca o ginocchio. Sono stati esclusi i partecipanti con patologie che potessero influire sull’equilibrio o sulla deambulazione. I pazienti sono stati suddivisi casualmente in due gruppi: Elettrostimolazione (Es) e Esercizi Supervisionati (Sv). Cinque settimane prima dell’intervento, sono stati contattati per i test iniziali e per l’addestramento al programma assegnato.

Entrambi i gruppi hanno seguito un programma di quattro settimane, con tre sessioni settimanali da 30 minuti ciascuna. Il gruppo ES ha ricevuto un elettrostimolatore da usare autonomamente a casa, mentre il gruppo SV ha eseguito gli esercizi online, sotto la supervisione di un fisioterapista. I risultati finali hanno mostrato miglioramenti in entrambi i gruppi, con performance paragonabili a quelle della preabilitazione svolta in presenza.

«L’utilità della teleriabilitazione post-chirurgica ha visto una grande diffusione in epoca Covid e si è dimostrata una valida alternativa ai trattamenti in presenza – ha commentato il dottor Marin – Occorre ora concentrare le energie e le risorse in percorsi preoperatori che permettano al paziente di approcciare l’intervento con una migliore condizione fisica, che si traduce in molteplici vantaggi: diminuzione dei tempi di degenza e rapida ripresa della vita attiva, riduzione del dolore. Inoltre, la teleriabilitazione permette di raggiungere anche quei pazienti che vivono lontano dall’ospedale e che quindi possono avere le stesse possibilità di coloro che invece abitano nel nostro territorio. La modalità da remoto, inoltre, è personalizzabile e modulabile in base alle esigenze del singolo».

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