Francesco Rubino e Lorenzo Guglielmetti sono gli unici due italiani inseriti nella lista Time100 Health 2025, pubblicata dalla rivista Time per celebrare le personalità più influenti nel campo della salute e della sanità a livello globale.
Francesco Rubino: ridefinire l’obesità per curarla meglio
Nella categoria “Leader”, è stato riconosciuto il lavoro di Francesco Rubino, professore e responsabile della chirurgia metabolica e bariatrica al King’s College di Londra. Rubino ha guidato, nel 2024, una commissione di 50 esperti internazionali incaricata dalla rivista The Lancet di ridefinire l’obesità non solo come condizione, ma come vera e propria malattia.
L’obiettivo è stato quello di promuovere un cambiamento radicale nell’approccio clinico, migliorando la diagnosi e i trattamenti disponibili, troppo spesso ancora inadeguati o stigmatizzanti. Il suo impegno si inserisce in un percorso ventennale che ha posto la chirurgia metabolica al centro della cura dell’obesità e del diabete di tipo 2, influenzando politiche sanitarie in diversi Paesi.
Lorenzo Guglielmetti: una vita contro la tubercolosi
Nella categoria “Catalysts” (Catalizzatori), spicca invece il nome di Lorenzo Guglielmetti, medico specializzato in epidemiologia e salute globale. Co-ricercatore principale del progetto internazionale End TB, Guglielmetti ha recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine uno studio su tre nuove terapie orali per il trattamento della tubercolosi resistente alla rifampicina. I risultati hanno mostrato un netto miglioramento in termini di efficacia, tempi di trattamento più brevi e minori effetti collaterali.
Dopo anni trascorsi sul campo con Medici Senza Frontiere e in collaborazione con ONG come Partners In Health e Interactive Research and Development, Guglielmetti rientrerà in Italia a giugno per proseguire le sue ricerche all’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, centro specializzato in malattie tropicali. «Tornare in Italia per me è una sfida, ma anche un’opportunità per portare avanti una ricerca indipendente, non legata a logiche commerciali, e che possa avere un impatto concreto nei paesi del Sud globale», ha dichiarato.
Il medico veronese sottolinea inoltre come la tubercolosi resti oggi la prima causa infettiva di morte al mondo, con oltre 1,3 milioni di vittime ogni anno, e lamenta un preoccupante calo di attenzione e di fondi internazionali verso le cosiddette «malattie dimenticate».