Agenas, presentato il Pne: ecco gli ospedali con le migliori performance

Agenas, presentato il Pne: ecco gli ospedali con le migliori performance

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Mario Catalano

Perché ne stiamo parlando
Sotto la lente sono finite oltre 1300 strutture sanitarie pubbliche e private. Nel 2023 registrate otto milioni di ospedalizzazioni (+312mila rispetto al 2022), in linea con i valori attesi sulla base del trend prepandemico.

Riallineamento e frammentazione: queste le parole che meglio descrivono l’Edizione 2024 del Pne, Programma Nazionale Esiti (leggilo qui) presentato dagli analisti di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari, a Roma al Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro). Un Pne che, in linea con il trend degli ultimi anni, si perfeziona sempre di più e stringe le maglie per valutare con accuratezza gli out come degli ospedali pubblici e privati. I dati ricordano quelli prepandemici. Nel 2023 il sistema ospedaliero italiano ha registrato un aumento delle ospedalizzazioni: quasi otto milioni, registrando un +312mila rispetto al 2022. Il recupero, rispetto al 2019, riguarda soprattutto i ricoveri programmati (-3%) e diurni (-4%). Invariato, invece, il gap sui ricoveri urgenti, per i quali si conferma una riduzione del 12%.

Strutture private accreditate: l’attività programmata scende al 29%

La curva era in salita tra il 2019 (44%) e il 2021 (47%). L’anno scorso, dopo lo shock pandemico, la percentuale si è ridotta al 45%. Un andamento analogo si è registrato anche a carico dei ricoveri diurni, in cui la quota a carico del settore privato è cresciuta dal 28% nel periodo prepandemico al 31% del 2021, per poi scendere al 29% nel 2022 e nel 2023.

PTCA migliorata nel 2023

Prima della pandemia, l’ospedalizzazione per IMA, l’infarto miocardico acuto, era leggermente diminuita (da 132.896 nel 2015 a 123.336 nel 2019). Dopo la drastica riduzione del 2020, si è registrata una ripresa che è continuata anche nel 2023, seppur con valori lievemente inferiori a quelli del 2022 (circa 900 ricoveri in meno) e comunque al di sotto del trend prepandemico (-5,1%, pari a 5.700 ricoveri in meno). La proporzione di PTCA, angioplastica coronarica percutanea transluminale, effettuata entro i novanta minuti è rimasta costante nel triennio 2020-2022 ed è migliorata nel 2023 (da un valore mediano del 57% nel 2022 al 63% nel 2023). Le strutture ad alto volume che hanno garantito un tempestivo accesso alla PTCA a più dell’85% dei pazienti STEMI sono: il Presidio Ospedaliero “Barone Romeo” di Patti, l’Ospedale di Treviso e l’Ospedale del cuore “G. Pasquinucci”.

BAC isolati: numeri riallineati al pre-pandemia

Per quanto riguarda i ricoveri di bypass aorto-coronarici (BAC) isolati, dopo la contrazione registrata nel 2020 e il parziale recupero nel biennio successivo, sono ulteriormente cresciuti nel 2023, con riallineamento pressoché totale al trend prepandemico (-2,0%). «Nel 2023 diciotto strutture hanno registrato volumi sopra la soglia del DM70. Una cifra aumentata rispetto al 2022 – sottolinea Giovanni Baglio, direttore UOC di Agenas – il dato positivo è che queste strutture si trovano in diverse regioni sparse dal nord al sud del Paese». I primi tre posti sono occupati da: Policlinico Universitario “Gemelli” di Roma, A.O. OR. “S.Giovanni Di Dio” e “Ruggi d’Aragona” di Salerno e lo Stabilimento “Umberto I – G.M. Lancisi” di Ancona.

Ictus ischemico e frattura di femore

Per quanto riguarda la mortalità a 30 giorni dal ricovero per ictus ischemico, si è registrata nel 2023 un’ulteriore riduzione rispetto all’anno precedente, con un valore di 9,4% (era 10,7% nel 2022). Nello stesso anno si evidenzia un ulteriore aumento dei ricoveri chirurgici per frattura di femore (95.808 in totale). Sul piano della concentrazione della casistica, lieve miglioramento rispetto al 2022, con 420 strutture che hanno raggiunto la soglia dei 75 interventi per annuo.

2023: solo 136 strutture hanno registrato mille parti per anno

Il numero di parti continua a diminuire nel post-pandemia, seppur in misura minore rispetto al trend prepandemico: 381.766 parti nel 2023, 11.700 meno del 2022. Per quanto riguarda la concentrazione dei parti, nel 2023 il quadro si è presentato in leggero peggioramento rispetto agli anni precedenti, con una progressiva riduzione del numero di strutture che hanno raggiunto la soglia dei mille parti per anno (136 nel 2023, pari al 62%), e un aumento di quelle al di sotto dei 500 parti per anno (137 punti nascita nel 2023, in cui si concentra il 7,8% della casistica nazionale). Il ricorso al Taglio cesareo (Tc) primario ha subito negli anni una progressiva riduzione: da una media del 25% nel 2015 al 22% nel 2021.

Tumore al pancreas: 4 strutture su 10 non superano la soglia dei 50 interventi per anno

Gli interventi per carcinoma mammario, in ripresa dopo il crollo del 2020, hanno fatto registrare un ulteriore incremento nel 2023: 66.532 ricoveri chirurgici, 2.500 in più rispetto al 2022, e un incremento del 3,4% (circa 2.200 ricoveri in più) del valore atteso in base al trend prepandemico. Nonostante il quadro positivo, persiste ancora nel 2023 un numero consistente di strutture (201 in totale) con casistiche pari o inferiori a 50 interventi per anno, meritevoli di approfondimento nell’ambito di attività di audit. Una criticità riguarda il tumore al pancreas: il 42% delle strutture non superano la soglia dei 50 interventi per anno. Solo dieci superato la percentuale. «Queste strutture si trovano al centro-nord. Da questo punto di vista non c’è la stessa omogeneità registrata per il bypass», commenta Giovanni Baglio.

Treemap come strumento per le attività di Audit

Il treemap rappresenta uno strumento per identificare aree critiche alle quali avviare un percorso di audit sulla qualità dei dati e sul percorso clinico organizzativo. Rispetto alle strutture segnalate lo scorso anno per l’audit, si evidenzia che nell’Edizione 2024 62 hanno superato le criticità precedentemente evidenziate. In particolare, sette strutture sono passate da un livello molto basso di aderenza a standard di qualità a un livello alto o molto alto.

Lanzarin (Agenas): «Rimaniamo a supporto di tutte le strutture sanitarie»

«Il lavoro svolto dall’Agenzia ha dato la possibilità di far emergere in maniera ancor più chiara la ripresa delle attività degli ospedali italiani, dopo la battuta d’arresto del COVID-19, frutto di lavoro compiuto ai diversi livelli istituzionali e in particolare dagli operatori impegnati sul campo. C’è sicuramente ancora del lavoro da svolgere e proprio per questo Agenas rimane a supporto di tutte le strutture sanitarie che vorranno intraprendere un lavoro di confronto al fine di potenziare i propri servizi da rendere ai cittadini/pazienti».

Orazio Schillaci: «Servizio sanitario italiano tra i migliori al mondo»

Il titolare del dicastero che ha sede su Lungotevere Ripa esprime soddisfazione: «Emerge una sanità in recupero rispetto ai volumi prepandemici per quanto riguarda i ricoveri urgenti, programmati e diurni e si segnala anche una maggiore omogeneità fra le regioni e questo non può che farmi molto piacere – ha sottolineato il ministro – Il nostro servizio sanitario è ancora tra i migliori al mondo».

L’obiettivo del Pne è far emergere le difficoltà incontrate dai servizi nel garantire adeguati livelli di performance. Un lavoro che deve avere come scopo due fattori fondamentali: favorire e sostenere le azioni concrete di miglioramento e rendere evidenza pubblica dell’impegno profuso e dei traguardi raggiunti.

Keypoints

  • Il Pne ha realizzato il monitoraggio delle performance assistenziali di 1.363 ospedali italiani, pubblici e privati
  • Le ospedalizzazioni registrate in Italia sono state otto milioni
  • BAC isolato: nel 2023 si è attenuato il gap rispetto al periodo pre-pandemico
  • Tumore maligno alla mammella: 77% gli interventi effettuati in strutture oltre la soglia del DM 70/2015
  • Frattura del collo del femore: migliora la proporzione di pazienti di età superiore ai 65 anni operati entro le 48 ore
  • Il treemap identifica aree critiche rispetto alle quali avviare un percorso di audit sulla qualità di dati e percorso clinico organizzativo

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