Hanno preso il via, con la prima riunione della scorsa settimana, i lavori del Tavolo di lavoro per l’internazionalizzazione del settore delle biotecnologie. La finalità primaria è l’analisi del panorama biotech nazionale, attraverso l’esplorazione delle potenzialità del settore, individuando le leve competitive essenziali su cui costruire un robusto piano strategico volto all’internazionalizzazione. Da un lato, si mira a promuovere la crescita e lo sviluppo interni, dall’altro, si intende salvaguardare gli asset nazionali in un contesto globale sempre più competitivo; per questo il Tavolo intende unire le forze del pubblico e del privato, con un occhio di riguardo verso l’attrazione di investimenti esteri e la promozione dell’innovazione.
Nel corso della costituzione del Tavolo, il Ministro Tajani ha evidenziato l’importanza cruciale del settore biotech per l’economia e la scienza italiane. Con più di 800 imprese, 14mila addetti, e un fatturato che supera i 13 miliardi di euro, il settore rappresenta un pilastro fondamentale per la crescita futura del Paese, sottolineando l’importanza di una strategia mirata all’internazionalizzazione.
Il Tavolo trova le sue radici nella conferenza “Italia-Stati Uniti: Cooperazione internazionale sulle Biotecnologie emergenti e le Scienze della vita” che si è tenuta alla Farnesina il 14 novembre scorso.
Diversi Ministeri al lavoro in maniera sinergica
La struttura del Tavolo riflette l’approccio multidisciplinare necessario per affrontare sfide di tale complessità. La Direzione Generale per il Sistema Paese del Ministero degli Esteri sta svolgendo il ruolo di coordinatore, fungendo da ponte tra le varie entità governative coinvolte, quali Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ministero dell’Università e della Ricerca e l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Questa collaborazione interministeriale assicura che tutte le dimensioni rilevanti del settore biotech – dalla ricerca e sviluppo fino all’export e l’attrazione di investimenti esteri – siano prese in considerazione nel formulare strategie efficaci.
Gli attori coinvolti: dal Ministero degli Affari Esteri, a imprenditori biotech, accademici, CNR, CDP Venture Capital, ENEA Tech, e tanti altri
Oltre ai rappresentanti governativi, il Tavolo include una varietà di esperti e stakeholders del settore: rappresentanti di centri di ricerca, del mondo imprenditoriale, delle associazioni di categoria e del settore finanziario. La diversità dei partecipanti garantisce una visione olistica e comprensiva delle sfide e delle opportunità che il settore biotech italiano affronta. Eccoli di seguito:
- Mauro Battocchi, Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese, e Massimo Carnelos, Capo Ufficio Innovazione Tecnologica e Startup, entrambi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: fungono da pilastri per le strategie di internazionalizzazione, sfruttando le loro competenze per favorire l’espansione globale delle biotecnologie italiane;
- Pierluigi Paracchi, CEO e Co-Founder di Genenta Science e membro del Comitato Esecutivo di Federchimica-Assobiotec, ricopre il ruolo di moderatore, facilitando il dialogo e la collaborazione tra i vari membri del Tavolo.
Come esperti e rappresentanti del settore contribuiscono al Tavolo:
- Sergio Abrignani, Professore di Immunologia e Immunopatologia all’Università di Milano e Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare (INGM) di Milano, che apporta una profonda conoscenza scientifica e di ricerca;
- Giovanni Caforio, Presidente Esecutivo di Bristol Myers Squibb, con la sua esperienza internazionale, contribuisce a delineare strategie efficaci per posizionare l’Italia nel mercato globale del biotech;
- Luca de Angelis, Direttore Generale per le nuove tecnologie abilitanti, presso il Dipartimento per il Digitale, la Connettività e le nuove Tecnologie del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, integra la dimensione tecnologica e digitale cruciale per l’innovazione nel settore;
- Fabio Fava, Professore di Biotecnologie industriali e ambientali all’Università di Bologna e Presidente del Tavolo di Coordinamento della Bioeconomia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, enfatizza l’importanza delle biotecnologie verdi e sostenibili.
Al Tavolo si sono seduti anche:
- Maurizio Forte, Direttore Centrale per i Settori dell’Export presso ITA – Agenzia, che gioca un ruolo chiave nel supportare le imprese biotech italiane nel loro percorso di internazionalizzazione;
- Giuseppe Gigli, Direttore dell’Istituto di Nanotecnologia CNR-Nanotec, che porta all’attenzione le sinergie tra biotecnologie e nanotecnologie, settori di punta per l’avanzamento scientifico;
- Anna Lambiase, Presidente di CDP Venture Capital, che offre preziose competenze in ambito finanziario e di investimento, fondamentali per il sostegno delle start-up e delle imprese innovative.
Presenti anche Pierluigi Petrone, Vicepresidente di Farmindustria, che rappresenta il legame con l’industria farmaceutica, settore cruciale per le biotecnologie; Maria Cristina Porta, Direttore Generale della Fondazione Enea Tech e Biomedical, che contribuisce con la sua esperienza nella ricerca applicata e nello sviluppo tecnologico nel campo biomedicale; Rino Rappuoli, Direttore Scientifico della Fondazione Biotecnopolo di Siena, con una visione strategica sulla ricerca e l’innovazione; e Gianmario Verona, Presidente di Human Technopole, che arricchisce il dibattito con la sua prospettiva sul futuro della ricerca e dell’innovazione nel campo delle scienze della vita in Italia.
Azioni e Prospettive Future
Il Tavolo si impegna dunque a formulare un’analisi dettagliata e ad identificare le tendenze globali per poter tracciare una strategia di internazionalizzazione efficace.
L’impegno a fondo del Tavolo per raggiungere questi obiettivi si tradurrà in un rapporto ad interim previsto per luglio 2024, seguito da un rapporto conclusivo entro la fine dell’anno. Questi documenti offriranno una fotografia dettagliata del lavoro svolto e delle strategie proposte per posizionare l’Italia come leader nell’innovazione biotecnologica a livello internazionale.
La realizzazione di questa visione dipenderà dalla capacità di attuare efficacemente le strategie delineate, dalla collaborazione tra i vari attori coinvolti e dall’abilità di adattarsi dinamicamente alle sfide e alle opportunità che emergono nel contesto globale.