Le eccellenze italiane sono il bigliettino da visita dell’innovazione dell’Italia verso il mondo e, per questo, vanno tutelate, valorizzate e promosse. È questo l’ambizioso obiettivo che ha portato alla nascita del primo Intergruppo parlamentare per il Made in Italy e per l’Innovazione, su iniziativa del senatore Bartolomeo Amidei, membro della IX Commissione del Senato (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare), sostenuto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e al quale hanno già aderito oltre 35 tra senatori e onorevoli. L’Intergruppo si propone come laboratorio di dialogo e confronto per dare impulso e concretezza, attraverso gli strumenti normativi a disposizione, alle istanze dei soggetti operanti nel mondo della moda, dell’agroalimentare, della salute e degli altri settori del Made in Italy, fiore all’occhiello del sistema produttivo e manifatturiero italiano. Per il settore salute era presente un’eccellenza nell’innovazione oncologica, AdAcAp (Advanced Accelerator Applications, conosciuta anche come AAA), nata dall’intuizione del fisico italiano Stefano Buono, che ha sviluppato una terapia oncologica di precisione nel campo della medicina nucleare, i radioligandi.
L’obiettivo è quello di coniugare l’innovazione con la tradizione
“Il Made in Italy ha un immenso valore, non solo storico-culturale, ma anche per la crescita dell’economia nazionale”, dichiara il senatore Bartolomeo Amidei, promotore dell’iniziativa. “Si esprime in settori altamente eterogenei, dove tuttavia è possibile identificare componenti trasversali prima fra tutte la necessità di trovare una giusta sintesi fra radici culturali, tradizione e innovazione tecnologica – continua – che anima il progresso di tutte le società e permette di stare al passo con i tempi per vincere la sfida continua della competizione internazionale”. Lo scopo dell’Intergruppo è quello di ragionare sul presente del Made in Italy, declinato in tutte le sue componenti. Si vuole dunque “raccogliere input funzionali a formulare proposte concrete che sappiano coniugare l’imperativo categorico di innovare nel mondo contemporaneo con i saperi dei nostri produttori”, sottolinea Amidei ricordando che nel 2022 il Made in Italy ha fatto un balzo del 20%, con l’export tricolore che ha raggiunto il dato storico di 625 miliardi di euro (i 600 miliardi non erano mai stati superati). “Numeri che hanno permesso la tenuta della nostra manifattura nonostante i conflitti internazionali, la corsa di riduzione e di tassi di interesse, l’aumento dei costi dell’energia”, aggiunge il senatore.
AdAcAp l’eccellenza italiana nell’innovazione oncologica
Tra le voci più rappresentative del Made in Italy nel settore life science, in particolare quello della salute, c’è AdAcAp (Advanced Accelerator Applications), protagonista del primo incontro del nuovo Intergruppo parlamentare. Si tratta una startup nata dall’intuizione del fisico italiano del CERN Stefano Buono, allievo del Premio Nobel Carlo Rubbia, che ha sviluppato un approccio innovativo per il trattamento di varie forme tumorali. Acquisita nel 2018, è diventata rapidamente una multinazionale, focalizzando la sua ricerca nello sviluppo di una terapia oncologica di precisione nel campo della medicina nucleare, nota come radioligandi, oggi esportata in tutto il mondo. Si tratta di una tecnica innovativa che sta cambiando il modo di trattare il cancro a partire dai tumori neuroendocrini, ma che in futuro potrà arricchire il ventaglio terapeutico di numerose tipologie di tumori come il cancro alla prostata metastatico, il tumore al polmone e il tumore al seno. “Reinventare la medicina di precisione e cambiare la prospettiva di cura del cancro per prolungare e migliorare la qualità di vita delle persone”, dichiara Fabrizio Celia, Radiopharmaceuticals Country Operation Head di AdAcAp. “È la sfida che stiamo affrontando grazie alla terapia con radioligandi, capace di riaccendere la speranza di migliaia di pazienti oncologici nel mondo, a cui abbiamo offerto una nuova cura, sicura ed efficace”, aggiunge.
Una terapia target di ultra-precisione e personalizzata
La terapia con radioligandi è a tutti gli effetti la nuova frontiera della medicina di precisione in ambito medico-nucleare perché prevede l’uso di radiofarmaci, che emettono radiazioni a scopo terapeutico e agisce grazie a un vettore chiamato “ligando” che riconosce e si lega solo alle cellule malate, per poi colpirle dall’interno, distinguendole selettivamente da quelle sane, senza danneggiarle. “Tutto questo si traduce in un beneficio importantissimo per i pazienti che guadagnano mesi, se non anni di vita, soprattutto nei tumori in fase metastatica, resistenti o che si trovano in aree difficili da trattare, inoperabili o non aggredibili con opzioni terapeutiche standard”, spiega Celia. “Si tratta dunque di una terapia target di ultra-precisione, che unisce ad un’elevata efficacia una minima tossicità, e personalizzata perché ogni paziente riceve un farmaco preparato appositamente attivando una catena organizzativa che ne garantisce la somministrazione al paziente non oltre le 120 ore dalla produzione”, aggiunge.
AdAcAp è presente in 12 paesi, ma il cuore produttivo rimane in Italia
Blockbuster di vendite in Italia con un fatturato nel 2022 di 170 milioni di cui l’export rappresenta il 75% con un incremento atteso al 90%, AdAcAp è la storia del successo globale di un’eccellenza italiana cresciuta fino a diventare in pochi anni una multinazionale. Presente in 12 paesi con più di 1.100 dipendenti, ma con il cuore produttivo in Italia dove sono localizzati ben 4 dei 14 siti produttivi presenti in Europa: Ivrea (Torino) e Saluggia (Vercelli), in Piemonte; Meldola (Forlì-Cesena), in Emilia Romagna; Venafro (Isernia) in Molise. “In particolare Ivrea, fiore all’occhiello dell’innovazione in ambito oncologico con radioligandi, è tra i 3 principali poli produttivi a livello mondiale e rifornisce Europa, Stati Uniti e Asia – afferma Celia -. Nella cittadina piemontese è stato sviluppato il primo radiofarmaco a base di lutezio 177, oggi in uso nella cura dei tumori neuroendocrini e questo è, attualmente, l’unico sito a produrre il nuovo radiofarmaco per il tumore alla prostata metastatico per i pazienti d’oltreoceano, che nel suo primo anno di commercializzazione negli Stati Uniti ha generato un valore di 1 miliardo di euro”, puntualizza Celia.
Zaffini: “La creazione dell’Intergruppo per il Made in Italy arriva al momento giusto”
“In questo momento in Europa si stanno ridisegnando le regole della produzione, della distribuzione, della ricerca e della tutela del brevetto del farmaco”, dichiara il presidente della X Commissione al Senato, Francesco Zaffini. “Siamo in fase ascendente, cioè in quella fase complessa in cui dalla volontà politica si deve passare all’attuazione. In questo contesto il nuovo Intergruppo parlamentare per il Made in Italy arriva al momento giusto. In questa fase – continua – la normativa europea, infatti, penalizza la nostra industria del farmaco. Il nostro governo ha tempestivamente prodotto un position paper molto netto e Farmindustria si sta muovendo opportunamente in sede europea. Qui c’è in ballo un pezzo importante del nostro PIL e del prestigio della nostra industria. Ben venga quindi questo ulteriore strumento di tutela del Made in Italy”.
La creazione del primo Intergruppo parlamentare per il Made in Italy e per l’Innovazione esprime la volontà politica di voler valorizzare e tutelare l’eccellenza italiana, di cui fa parte il settore della salute. In che modo questa volontà si tradurrà in azioni concrete ce lo dirà il tempo. Continueremo a seguire i lavori e i progressi di questa nuova iniziativa.