“Avviare una fase di responsabilizzazione complessiva”: nelle parole del Ministro per gli affari europei Raffaele Fitto è racchiuso l’obiettivo principale dello schema del Decreto-legge sul PNRR 2024 (qui il testo della bozza), recante “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”. Dalla stretta per le amministrazioni che non raggiungono i target definiti, passando per le assunzioni di nuovi commissari straordinari fino al rafforzamento del monitoraggio e delle ispezioni. Il nuovo decreto sul PNNR voluto dal governo ha l’obiettivo da un lato di rafforzare la governance del Piano attraverso un coordinamento più efficace dei progetti, dall’altro di accelerare l’attuazione del PNRR durante la fase di messa a terra delle opere. Seguendo questi due obiettivi, sono state introdotte alcune novità che riguardano anche la Missione Salute, soprattutto per quanto riguarda il ruolo di AGE.NA.S e la possibilità di utilizzare i dati del Fascicolo Sanitario Elettronico a fini di studio e ricerca. Un primo passo verso un utilizzo consapevole e strategico dei dati sanitari?
Che cosa prevede il decreto: le principali disposizioni
Il decreto PNRR del 2024 nelle intenzioni del governo ha l’obiettivo di imprimere una svolta all’attuazione del PNRR attraverso il rafforzamento della governance, un maggiore controllo sullo stato dei lavori e la semplificazione delle procedure. Innanzitutto, Palazzo Chigi ha previsto nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione, sia nella dotazione organica sia per quanto riguarda figure dirigenziali, sia inoltre con la nomina di tre nuovi commissari straordinari rispettivamente al Ministero dell’Università e della Ricerca, al Ministero degli Interni e al Ministero dell’Agricoltura. Gli obiettivi di queste nuove figure sono mirati: il primo si occuperà della realizzazione di 60mila nuovi alloggi per studenti, il secondo della gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata e il terzo dovrà garantire il target del superamento degli insediamenti abusivi per combattere il caporalato.
La Struttura di missione, le ispezioni e la clausola di responsabilità
Il decreto stabilisce, inoltre, la confluenza nella task force PNRR di Palazzo Chigi dei componenti dell’attuale Unità di missione del Dipartimento per le politiche di coesione e il Sud. La Struttura di missione è autorizzata a «procedere all’effettuazione di ispezioni e controlli a campione, sia presso le amministrazioni centrali titolari delle misure sia presso i soggetti attuatori». I soggetti attuatori, tra cui anche i Ministeri stessi, dovranno aggiornare il cronoprogramma delle opere e, in caso disallineamenti, la Struttura di missione potrà far scattare i poteri sostitutivi. In caso, poi, la Commissione europea dovesse accertare il mancato raggiungimento dei target, l’amministrazione centrale titolare dell’intervento dovrà restituire gli importi percepiti, attivando le corrispondenti azioni di recupero nei confronti dei soggetti attuatori. E’ questa la clausola di responsabilità annunciata dal Ministro Fitto, con la formula del “chi ritarda paga” più volte ripetuta ai Comuni.
Le altre misure previste dal decreto: nasce l’IT Wallet
Oltre alle diverse misure che riguardano nuove assunzioni nella scuola, concorsi per la Pubblica Amministrazione e stabilizzazione del personale, il decreto sul PNRR 2024 definisce la copertura finanziaria di quei progetti che erano usciti dal Piano in seguito alla rimodulazione concordata con la Commissione Europea a ottobre, alla quale partecipano il Fondo di sviluppo e coesione (con 4,9 mld) e il Piano nazionale complementare (3,8 mld). Inoltre, sono introdotte nuove misure nell’ambito della sicurezza sul lavoro, con l’introduzione della patente a punti per le imprese, e per quanto riguarda la semplificazione delle procedure della PA. Infine, da segnalare la nascita del Sistema di portafoglio digitale italiano (Sistema IT-Wallet): l’app che sostituirà SPID e CIE permetterà ai cittadini di conservare in un’unica applicazione la versione digitale dei propri documenti come carta d’identità, tessera sanitaria, tessera della disabilità e – più avanti nel tempo – anche patente di guida e tessera elettorale.
Le misure per la Sanità: un primo passo per la gestione strategica dei dati sanitari
Alcune importanti misure del decreto PNRR 2024 sono dedicate alla sanità e possono prefigurare una vera e propria svolta nella gestione e utilizzo dei dati sanitari, sui quali esiste ancora una forte limitazione a causa delle politiche in materia di privacy. Il decreto, in primo luogo, prevede l’assunzione di una posizione di dirigente nell’ambito dell’ufficio di gabinetto del Ministero della Salute, ma soprattutto introduce direttive sull’utilizzo dei dati. Ad AGE.NA.S, nell’ottica dell’implementazione dei servizi di telemedicina, sarà consentito avviare attività di raccolta e gestione dei dati utili pseudonimizzati, garantendo che gli interessati non siano direttamente identificabili. Inoltre, per far fronte ad eventuali emergenze sanitarie e soprattutto per il rilascio di certificazioni sanitarie, sarà utilizzata la Piattaforma digitale già in uso per il Green Pass.
Interoperabilità dei dati: la prima tappa di un percorso necessario
Infine, viene introdotto il concetto tanto atteso di “interoperabilità dei dati”, con la possibilità da parte del Ministero della salute, dell’Istituto superiore di sanità (ISS), dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGE.NA.S), dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA), e delle regioni e province autonome, di gestire i dati nel rispetto delle finalità istituzionali di ciascuno anche in modalità di interconnessione. Spetterà al Ministero della Salute, attraverso successivi decreti, stabilire le finalità dell’utilizzo in questione e le modalità di protezione dei dati stessi.
Si tratta di un provvedimento atteso, che può segnare davvero una svolta nell’utilizzo dei dati sanitari, e che sicuramente si pone come prima tappa di un percorso assolutamente necessario che apre a diverse strade, come commentato dal Prof. Vincenzo Salvatore, Professore ordinario di Diritto dell’Unione europea e già Direttore del servizio giuridico dell’Agenzia Europea per i medicinali (EMA):
“Questo era un provvedimento quasi dovuto, in coerenza con la realizzazione degli obiettivi del PNRR, che però consentirà inoltre una gestione consapevole di dati che oggi vengono solo raccolti, ma non vengono elaborati e non sono destinati ad un uso secondario. Dunque, è un segnale molto importante, da accogliere con favore, perché è un primo passo verso la possibilità di condividere informazioni per molte finalità, sia per la ricerca, sia per interventi di medicina predittiva sia per promuovere la prevenzione e la medicina personalizzata. Il tema è sempre duplice: da un lato tutelare e proteggere i dati sensibili di ogni cittadino, per evitare un accesso indiscriminato a informazioni che hanno un valore non solo per la ricerca sanitaria ma anche a livello economico. Dall’altro metterli a disposizione per accelerare la ricerca su dati che derivano dal mondo reale e che quindi sono estremamente più preziosi per ampiezza, consistenza e affidabilità rispetto a un set di dati più ristretto che deriva dalle attività di sperimentazione clinica. È un importante primo passo che ci avvicina sempre di più ad un approccio di medicina personalizzata”.