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PNRR e investimenti nella Ricerca: quali progetti sono stati finanziati ad oggi

Perché ne stiamo parlando
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è il più importante piano d’investimenti della storia recente italiana, finanziato da Next Generation EU. L’articolo approfondisce lo stato delle spese sostenute fino ad ora in ambito Ricerca, a cui sono assegnati dal PNRR più di 12 miliardi di euro complessivi.

PNRR e investimenti nella Ricerca: quali progetti sono stati finanziati ad oggi
Immagine generata utilizzando l'intelligenza artificiale

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono previsti circa 12,7 miliardi di euro destinati agli investimenti nella ricerca: di questi, 11,44 miliardi riguardano la Missione 4 (Istruzione e Ricerca), i restanti 1,26 miliardi sono invece stanziati dalla Missione 6 (Salute). Le due Amministrazioni titolate all’implementazione dei progetti sono il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero della Salute che però, fino ad ora, hanno speso rispettivamente solo 189 milioni e 79 milioni di euro. In un precedente articolo abbiamo provato a fornire una visione generale delle spese che l’Italia ha sostenuto fino ad ora per il PNRR, approfondendo i motivi dei ritardi legati anche all’erogazione delle diverse rate da parte della Commissione Europea. Scendendo più nel dettaglio degli investimenti, si scopre che, per la Ricerca, in questi primi due anni di PNRR l’Italia ha speso poco meno di 200 milioni. Le risorse, però, sono state assegnate tramite diversi bandi e finanziamenti sia dal Ministero dell’Università e della Ricerca sia dal Ministero della Salute.

Il PNRR e gli investimenti nella Ricerca

Missione 4 e Missione 6: quanto conta la Ricerca nel PNRR?

Come anticipato, le Missioni del PNRR che contengono investimenti dedicati alla Ricerca sono la 4 (Istruzione e Ricerca) e la 6 (Salute). Dei 30,88 miliardi assegnati alla Missione 4, 11,44 sono dedicati alla Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa”, che mira a mira a sostenere gli investimenti in R&S, a promuovere l’innovazione e la diffusione delle tecnologie, a rafforzare le competenze, favorendo la transizione verso una economia basata sulla conoscenza. A questi 11,44 miliardi vanno aggiunti inoltre 430 milioni dedicati all’investimento che punta a rafforzare e ad estendere i dottorati di ricerca.

Si può dunque affermare che il fulcro degli investimenti in Ricerca del PNRR sia rappresentato dalla Componente 2 della Missione 4, che è suddivisa in tre linee d’intervento:

  1. Rafforzamento della Ricerca e diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata condotta in sinergia tra università e imprese;
  2. Sostegno ai processi d’innovazione e trasferimento tecnologico;
  3. Potenziamento delle condizioni di supporto alla ricerca e all’innovazione.

 

Quadro delle misure e risorse (miliardi di euro) - PNRR, Investimenti e Ricerca
Il Dettaglio della Componente 2 “Dalla Ricerca all’impresa”, Missione 4; valori espressi in miliardi di euro.
Fonte: Testo ufficiale del PNRR.

 

Per quanto riguarda la Missione 6 Salute, la Componente alla quale sono assegnati gli investimenti in ambito di ricerca è la 2 “Innovazione, Ricerca e Digitalizzazione del SSN”, in particolare all’interno dell’Investimento 2 (Formazione, ricerca scientifica e trasferimento tecnologico). Dei 15,63 miliardi riservati alla Salute, 8,63 riguardano la Componente 2, ma solo 1,26 miliardi sono dedicati alla ricerca in ambito medico e sanitario. La Missione 6, infatti, è in gran parte dedicata da un lato al rafforzamento dell’assistenza territoriale con i progetti delle Case della Comunità e della telemedicina, dall’altro all’ammodernamento tecnologico degli ospedali.

È importante inoltre sottolineare che, nell’ambito della ricerca sanitaria, il PNRR prevedeva anche la Riforma di riorganizzazione della rete degli IRCCS, obiettivo raggiunto dal governo italiano con il Decreto legislativo del 23 dicembre 2022.

 

 

Quadro delle misure e risorse (miliardi di euro) - PNRR, Investimenti e Ricerca
Il Dettaglio della Componente 2 “Innovazione, Ricerca e Digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale” Missione 6; valori espressi in miliardi di euro. Fonte: Testo ufficiale del PNRR.

 

Come ben evidenziato dalla tabella che prende in esame la suddivisione di risorse della Componente 2 Missione 6, poco più di 500 milioni sono assegnati al sostegno di progetti di ricerca in campo biomedico, quasi 750 milioni invece sono dedicati alla formazione e allo sviluppo delle competenze del personale del sistema sanitario. Questo aspetto non è da trascurare, in quanto di fronte ai continui progressi della ricerca in campo medico, è fondamentale che il personale sanitario sia aggiornato rispetto a cure e terapie dall’alto valore innovativo, che necessitano di procedure ben più complesse di quelle standard. Si pensi, ad esempio, alle terapie avanzate, terapie geniche o CAR T, che hanno un impatto organizzativo e di gestione sulle strutture dedicate che richiede una preparazione specifica per il personale.

Chi spende i soldi del PNRR in Ricerca e in quali progetti

Gli investimenti nei progetti di ricerca definiti dalle Missioni 4 e 6 sono stati attribuiti al Ministero dell’Università e della Ricerca e al Ministero della Salute. Dalla relazione del governo sullo stato di attuazione del PNRR presentato al Parlamento a giugno, si evince che le due Amministrazioni titolate hanno speso, alla data del 28 febbraio 2023, rispettivamente 188 milioni e 640 mila euro e 78 milioni e 950 mila euro.

Ministero dell’Università e della Ricerca

Dei quasi 189 milioni di euro spesi fino ad ora (appena il 2% del totale delle risorse destinate), la maggior parte delle risorse fino ad ora stanziate riguarda il finanziamento del Fondo per il Programma Nazionale Ricerca (PNR) e Progetti di Ricerca di significativo Interesse Nazionale (PRIN), con un totale di 163,22 milioni di euro.

Il PNR, previsto dal D.Lgs. 204/1998, è il documento che orienta le politiche della ricerca in Italia: il PNR 2021-2027 è articolato in priorità di sistema che rispecchiano i sei cluster di Horizon Europe – il programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione 2021-2027 – che sono Salute, Cultura Umanistica, Sicurezza per i Sistemi, Digitale, Clima e Prodotti alimentari. Il PRIN è invece destinato al finanziamento di progetti di ricerca pubblica, allo scopo di favorire il rafforzamento delle basi scientifiche nazionali.

Rispetto ai restanti 26 milioni spesi dal Ministero dell’Università e della Ricerca non sono disponibili dati aggregati sulle spese sostenute fino ad ora, ma è possibile verificare quali degli obiettivi sono stati fin qui raggiunti:

  • Assunzione di 300 nuovi giovani ricercatori, di cui 55 per il programma MSCA, 157 che hanno ottenuto il Seal of Excellence dalla Commissione Europea, 3 vincitori di bandi ERC, 37 tramite i bandi Rita Levi Montalcini; tali progetti, aggiuntivi rispetto alla baseline di 50 ricercatori, hanno consentito quindi di raggiungere il target al 31 dicembre 2022. Rispetto a questo investimento, sono attese assunzioni fino ad un massimo di 2100 giovani ricercatori entro il 2026;
  • Aggiudicazione di appalti per progetti riguardanti campioni nazionali di R&S sulle key enabling technologies. Grazie a questo Investimento sono stati approvati i finanziamenti per 5 Centri Nazionali, per un valore complessivo di risorse pari a 1,59 miliardi di euro, che afferiscono alle seguenti tematiche: simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni; tecnologie dell’agricoltura (Agritech); sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA; mobilità sostenibile; biodiversità;
  • Aggiudicazione di appalti per progetti riguardanti gli ecosistemi dell’innovazione: approvati i finanziamenti per 11 ecosistemi dell’innovazione, l’investimento totale sarà di 1,3 miliardi;
  • Aggiudicazione degli appalti per i progetti del sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione: complessivamente, allo stato attuale, risultano finanziate 33 Infrastrutture di Ricerca e 24 Infrastrutture Tecnologiche e di Innovazione.

Al netto, dunque, delle scadenze raggiunte per quanto riguarda l’aggiudicazione degli appalti, ad oggi i 189 milioni di euro effettivamente spesi dal Ministero dell’Università e della Ricerca sono stati destinati al Fondo per il PNR e il PRIN e alle assunzioni dei primi 300 nuovi giovani ricercatori.

Ministero della Salute

Tra le diverse Amministrazioni, il Ministero guidato da Orazio Schillaci è quello che ha raggiunto uno degli importi di spesa minori fino ad ora, con 78 milioni e 950 mila euro spesi. Come però sottolineato dal Ministro, le scadenze per la stipula dei contratti e l’aggiudicazione degli appalti sono state rispettate e la maggior parte delle risorse verrà impiegata nel biennio 2024-2025. Inoltre, come anticipato, dei quasi 16 miliardi assegnati alla Missione 6 Salute, solo 1,26 sono destinati alla Ricerca e, di questi, 740 milioni verranno impiegati nello sviluppo delle competenze del personale sanitario. I restanti 520 milioni, invece, sono riservati alla valorizzazione e al potenziamento della ricerca biomedica nel SSN.

I target raggiunti in merito alla Componente 2 (Innovazione, Ricerca e Digitalizzazione del SSN) della Missione 6 (Salute) risultano due allo stato attuale:

  • realizzazione di 45 Software Development Kit (SDK) da mettere a disposizione di enti esterni per facilitare l’interoperabilità con il Ministero della Salute;
  • assegnazione di 900 borse di studio per la formazione specifica in medicina generale.

Per quanto riguarda l’Investimento per il potenziamento della ricerca biomedica nel SSN, il Comitato tecnico sanitario aveva approvato nel 2021 le tematiche prioritarie da porre alla base dei bandi di ricerca previsti:

  • malattie rare (50 milioni di euro);
  • malattie croniche non trasmissibili, ad alto impatto sui sistemi sanitari e socio-assistenziali (162 milioni di euro con le tematiche dei fattori di rischio e prevenzione, dell’eziopatogenesi e dei meccanismi di malattia, e altri 162 milioni di euro con le tematiche dell’innovazione in campo diagnostico e dell’innovazione in campo terapeutico);
  • tumori rari (50 milioni di euro),
  • Proof of Concept (100 milioni di euro).

Rispetto a queste tematiche, nel 2022 sono state assegnate le risorse bandite su 300 progetti di cui 49 progetti in ambito Proof of Concept (PoC), 70 progetti in ambito malattie rare, 181 progetti in ambito malattie ad alto impatto sulla salute. Ad aprile 2023, inoltre, è stato pubblicato il secondo avviso pubblico PNRR per l’assegnazione del residuo finanziario pari a quasi 49 milioni di euro.

I bandi sono stati assegnati, ora è necessario spendere le risorse

Se la maggior parte della spesa realizzata fin qui dal Ministero dell’Università e della Ricerca riguarda il finanziamento del Fondo per il PNR e per il PRIN, anche per quanto riguarda il Ministero della Salute sono stati completati i primi bandi per diversi progetti di ricerca e sono state assegnate le risorse: per la spesa, però, bisognerà attendere l’avanzamento dei lavori e i tempi fisiologici della messa a terra dei progetti.

Keypoints

  • All’interno del PNRR sono destinati12,7 miliardi di euro al potenziamento dei progetti di ricerca; di questi 11,44 sono previsti dalla Missione 4 (Istruzione e Ricerca) e assegnati al Ministero dell’Università e della Ricerca
  • I restanti 1,26 miliardi sono contenuti nella Missione 6 (Salute) e gestiti dal Ministero della Salute:500 milioni per progetti di ricerca in campo biomedico, quasi 750 milioni per la formazione e lo sviluppo delle competenze del personale del SSN
  • I progetti hanno l’obiettivo di rafforzare illegame tra Università e Imprese in funzione di una migliore diffusione delle tecnologie e un potenziamento delle competenze: con questi propositi sono stati approvati i finanziamenti per 5 Centri Nazionali e 11 ecosistemi dell’Innovazione
  • Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha speso fino ad ora in totale189 milioni di euro, di cui 163,22 destinati al finanziamento del Fondo per il PNR e per il PRIN
  • Il Ministero della Salute ha spesosolo 79 milioni, ma la maggior parte delle spese della Missione 6 Salute è prevista per il biennio 2024-25
  • Ad oggi risultano approvati i finanziamenti e le Riforme in programma (come quella degli IRCCS),ma ancora i soldi non sono stati effettivamente spesi

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