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PNRR, nella rimodulazione nessuna revisione al ribasso: aumentati gli investimenti su telemedicina e assistenza domiciliare

Perché ne stiamo parlando
Il PNRR cambia di nuovo. Quali effetti ci saranno per la missione salute? Per alcuni saranno peggiorativi, per altri no. Per vederci chiaro, ne abbiamo parlato in una corposa intervista divisa in due parti con il Direttore generale per la Missione 6 del PNRR Alessio Nardini, che ha riassunto i risultati ottenuti dal nostro Paese e gli obiettivi da raggiungere nel 2024.

PNRR, nella rimodulazione nessuna revisione al ribasso: aumentati gli investimenti su telemedicina e assistenza domiciliare
Alessio Nardini, Direttore Generale Unità di missione per l’attuazione degli interventi del PNRR, Ministero della Salute

La rimodulazione del PNRR per la Missione 6 (Salute) non avrà una revisione al ribasso degli obiettivi. A confermarlo – e a spegnere le polemiche sorte in questi giorni –  è direttamente Alessio Nardini, Direttore generale dell’Unità di missione per l’attuazione degli interventi del PNRR presso il Ministero della Salute. In questa prima parte di intervista, il Direttore Nardini spiega come la rimodulazione riguardi solo i target che saranno oggetto di rendicontazione da parte della Commissione europea e non il numero delle strutture finanziate, che rimane lo stesso. Sono stati invece rivisti al rialzo gli obiettivi che riguardano il numero target di pazienti da assistere in telemedicina e tramite assistenza domiciliare, che sale rispettivamente a 300.000 e 842.00 persone. Numerosi anche gli interventi già in atto per quanto riguarda la formazione del personale che dovrà rendere operativa la “rivoluzione” progettata dal PNRR per il nostro Servizio Sanitario Nazionale.

Direttore Nardini, partiamo dalla rimodulazione del Piano in merito alla Missione 6: si polemizza che sia un revisione al ribasso, come risponde?

Voglio dire chiaramente che non c’è stata nessuna revisione al ribasso nel numero di case e ospedali di comunità, COT e posti letto in terapia intensiva. La rimodulazione ha riguardato il target finale di verifica da parte della Commissione europea. A causa dell’aumento generale dei costi per la realizzazione delle strutture, abbiamo ottenuto una maggiore flessibilità nella valutazione finale, ma rimangono fermi tutti gli obiettivi che erano stati concordati inizialmente con i soggetti attuatori, cioè le Regioni, che continueranno a realizzare le strutture previste quando sono stati stipulati i contratti. Semplicemente ci siamo garantiti una tutela maggiore, abbiamo messo in sicurezza il Piano rispetto a eventuali difficoltà che potrebbero sorgere a causa dei costi più alti. Quando poi faremo la rendicontazione con la Commissione, questa avverrà su un numero più basso di strutture. In questo modo, se al termine del periodo fosse realizzata anche solo una casa di comunità in meno, la Commissione non decurterà l’intero importo finanziato, perché farà una verifica su un numero più basso. Siamo riusciti a mettere al sicuro un investimento di 2 miliardi di euro, non abbiamo ridotto le strutture.

Sono aumentati invece gli obiettivi che riguardano telemedicina e assistenza domiciliare.

Noi avevamo a disposizione circa un miliardo dal PNRR per progetti che le Regioni però avevano già realizzato, come ad esempio interventi di ammodernamento degli ospedali e azioni di prevenzione anti-sismica. Abbiamo chiesto – e ottenuto – di spostare una parte di queste risorse ( 750 milioni) alla telemedicina e all’assistenza domiciliare: ora gli obiettivi target di questi due interventi sono stati innalzati a 300.000 assistiti in telemedicina e 842.000 in assistenza domiciliare. Credo sia un grande risultato, perché dà una risposta concreta a fabbisogni concreti, soprattutto alla luce della Legge delega 33 per gli anziani. La rimodulazione, dunque, non rivede al ribasso gli obiettivi, semmai li alza.

Quali sono stati i risultati raggiunti durante il 2023?

In primo luogo, abbiamo raggiunto il target delle borse per i medici di medicina generale, un traguardo molto importante che ci permette di essere in linea con gli obiettivi temporali della Missione 6. Durante il 2023 inoltre abbiamo raggiunto il target italiano che riguarda la sottoscrizione dei contratti per la realizzazione delle opere. Anche su questo siamo a buon punto, ci avviciniamo al 100%. In molti casi, infatti, anche laddove sono sorti degli ostacoli a causa dell’aumento dei costi, sono state trovate soluzioni alternative: o le Regioni hanno utilizzato in parallelo altre forme di finanziamento, oppure hanno trovato soluzioni tecniche di riorganizzazione della spesa all’interno del quadro economico di riferimento. Un altro target raggiunto in anticipo – lo stiamo già rendicontando – è quello che riguarda il riparto delle risorse per i progetti di telemedicina in ogni Regione, l’unico target europeo di fine anno, raggiunto in collaborazione con AGE.NA.S che è il soggetto attuatore di questo progetto.

E per il 2024 quali sono gli obiettivi previsti per la Missione 6?

Nel 2024 sono previsti due Target Europei, tenuto conto che all’esito della rimodulazione del PNRR oggetto di valutazione positiva da parte della Commissione Europea, in attesa dell’approvazione da parte del Consiglio dell’Unione Europea, il Target comunitario che prevede la sostituzione di almeno 3100 grandi apparecchiature è stato spostato dal quarto trimestre 2024 al secondo trimestre 2026. Per il 2024, invece, sarà raggiunto il target di 900 ulteriori borse di studio per corsi specifici di medicina generale, per un totale di 2700 borse aggiuntive finanziate dal PNRR in tre cicli formativi (scadenza al secondo trimestre 2024). Inoltre, abbiamo il target europeo di almeno 480 Centrali operative territoriali funzionanti (scadenza al quarto trimestre 2024). Su questo è necessario segnalare che la numerosità del Target e la scadenza sono stati oggetto di rimodulazione, rispetto alla iniziale programmazione. In particolare, la rimodulazione ha previsto la riduzione prudenziale del target minimo EU da raggiungere a livello nazionale a fronte del generale aumento dei costi.

Assistenza domiciliare e digitalizzazione: è previsto un piano per l’assunzione e la formazione del personale?

All’interno della Missione 6 ci siamo attivati sul piano della formazione, in quanto non è possibile sostenere spese correnti con le risorse del PNRR. Abbiamo già parlato delle borse per la formazione in medicina generale, che a regime nel 2026 saranno 2700, ed è importante sottolineare il valore formativo di questo intervento. Questi medici, infatti, saranno formati con una precisa missione, cioè quella di operare all’interno del nuovo modello organizzativo promosso dal PNRR: dunque con l’istituzione delle case di comunità hub&spoke, con il lavoro in équipe, con l’assistenza domiciliare. Vogliamo formare personale che abbia già questa forma mentis, questo approccio al nuovo SSN. Formeremo poi 4500 tra top e middle manager delle ASL che saranno chiamati a gestire il modello di sanità territoriale previsto dal DM77. Su questo AGE.NA.S ha già fatto partire un corso di formazione sperimentale, ultimato il quale sarà possibile per tutte le Regioni formare una nuova classe dirigente pronta ad amministrare il SSN con un approccio innovativo e in linea con le novità del PNRR. Infine, nelle Regioni stanno già iniziando i corsi di formazione e aggiornamento per gli infermieri di comunità e infermieri di famiglia, che continueranno anche nei prossimi mesi. C’è dunque un grande sforzo da parte di tutti affinché il personale sia pronto a rendere operative le grandi riforme previste dal PNRR.

Investimenti in telemedicina, assistenza domiciliare e sanità territoriale, per un SSN che punta ad essere sempre più vicino al cittadino. Questi sono gli obiettivi principali del PNRR in ambito Salute, che potranno essere conseguiti grazie al rispetto delle scadenze da parte dei soggetti attuatori (Regioni) e a un personale formato a questo nuovo approccio. Dopo la definizione dei contratti, ora di passa alla parte più operativa del Piano, con i primi effetti che si potranno vedere già dal 2025: a questo link la seconda parte dell’intervista con il Direttore generale Alessio Nardini, sul tema della governance, dell’innovazione e del cambio culturale che il PNRR introdurrà nel nostro Paese.

Keypoints

  • La rimodulazione del PNRR per l’ambito Salute non prevede una riduzione del numero delle strutture, che rimangono quelle fissate per contratto con le Regioni
  • Cambiano invece i target che saranno oggetto di rendicontazione della Commissione europea, più bassi a causa dell’aumento dei costi
  • Il numero target di assistiti in telemedicina sale a 300.000, quelli in assistenza domiciliare a 842.000
  • Nel 2023 sono stati raggiunti gli obiettivi in merito a borse di studio in medicina generale, contratti con i soggetti attuatori e risorse per la telemedicina
  • Nel 2024 saranno finanziate altre 900 borse di studio in medicina generale ed entreranno in funzione le Centrali operative territoriali (COT)
  • Sono già in atto diversi interventi sul territorio per la formazione e aggiornamento di medici, infermieri e manager del SSN

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