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Business Angel in grande crescita in Italia: chi sono e in quali settori investono

Perché ne stiamo parlando
Settembre è il mese dei Business Angel: il 27 settembre verrà eletto dal Club degli Investitori il BA italiano dell’anno e a inizio mese Sifted ha pubblicato la classifica dei network di BA più attivi in Europa. Una panoramica su un mondo in grande sviluppo, tra settori di riferimento, normativa, sostenibilità e network

Business Angel in grande crescita in Italia: chi sono e in quali settori investono
Immagine generata utilizzando l'intelligenza artificiale

Secondo la più recente survey IBAN presentata a maggio 2023, i Business Angel italiani nel 2022 hanno partecipato ad operazioni d’investimento per un totale di 1,62 miliardi di euro, con una crescita davvero notevole rispetto al 2021, che si attesta al +77%. Se si considera che nel 2020 l’investimento totale era stato di 402,5 milioni di euro, il valore si è quadruplicato nel giro di due anni. Un segnale evidente di come questo tipo di investimenti sia in grande crescita nel nostro Paese e rappresenti una linfa notevole per la crescita delle start-up innovative. Se a questo aggiungiamo il fatto che ormai il 70% degli Angel Investor dichiara di considerare come decisivi i criteri ESG per la scelta delle aziende nelle quali investire, non si può che apprezzare il rapido sviluppo di questo mercato, che può essere di grande beneficio non solo per l’economia italiana ma anche per la sua sostenibilità. Ma che cosa vuol dire essere un Business Angel e, soprattutto, chi sono i Business Angel italiani e in quali settori preferiscono investire?

Che cosa significa essere Business Angel

Secondo l’Enciclopedia Treccani, il Business Angel, o Angel Investor, “è un individuo che, a titolo personale o come parte di una rete professionale, investe denaro in progetti imprenditoriali ad alto rischio ma ad alto rendimento atteso, e spesso anche a elevata componente d’innovazione tecnologica. Oltre al capitale di rischio, il BA offre una collaborazione di tipo consulenziale e manageriale, che si traduce in consigli gestionali e in conoscenze tecnico-operative, e una consolidata rete di relazioni nel mondo degli affari”..

I BA operano dunque a stretto contatto, soprattutto nelle fasi iniziali, con l’imprenditore, consigliandolo e indirizzando le sue scelte al fine di facilitarne l’inserimento in un determinato ambito economico. Solitamente, infatti, i Business Angel sono persone già esperte all’interno del settore in cui operano, come manager o imprenditori in pensione, e accompagnano l’azienda nella sua crescita. Per questo si distinguono dagli investitori formali, come ad esempio  i fondi di Venture Capital, perché non si limitano solo a fornire capitale. È evidente però come questo tipo di investimento, essendo su società innovative con modelli di business non consolidati, sia considerato ad alto rischio, ma allo stesso tempo consente di poter realizzare una plusvalenza nel medio periodo attraverso la vendita totale o parziale della partecipazione iniziale, in quanto la crescita di valore della società investita può essere esponenziale e non lineare.

Le differenze tra Business Angel e Venture Capitalist

Nonostante sia i Business Angel (BA) sia i Venture Capitalist (VC) investano in società dall’alto potenziale innovativo, i due attori non vanno confusi. Innanzitutto, come anticipato, il BA finanzia progetti e imprese a favore dei quali mette a disposizione le sue competenze e conoscenze, svolgendo il ruolo di mentore nella crescita dell’azienda: la maggior parte delle volte, infatti, il BA sceglie start-up innovative ancora nelle fasi seed ed early stage, cioè le fasi iniziali della vita di un’impresa. II fondi di VC, invece, come specificato dal Glossario della Borsa italiana, è un investitore istituzionale che finanzia la crescita dell’azienda,  in cambio di una partecipazione nel capitale di rischio a medio-lungo periodo: il VC, infatti, spesso colloca un membro da lui scelto all’interno del CdA della società, innescando dunque anche una revisione della governance interna della nuova partecipata.

Investimenti in syndication

Business Angel e Venture Capital, cioè l’apporto di capitale di rischio da parte di un fondo di investimento (e non di un individuo privato come nel caso dei Business Angel), condividono però spesso gli ambiti di interesse, cioè quelli relativi ai settori di riferimento in favore dei quali allocare capitali. Per questo motivo molto spesso vengono realizzati investimenti in syndication, grazie ai quali i BA decidono di investire in collaborazione a fondi di VC. Nel 2022, infatti, degli 1,62 miliardi di euro totali investiti dai BA in Italia, più di 1,5 miliardi provengono da investimenti in syndication tra BA e VC.

La normativa italiana

Grazie alla Legge di Bilancio per l’anno 2019, Legge 28 dicembre 2018, n.145, il termine Business Angel è comparso per la prima volta nell’ordinamento italiano, nonostante fosse un modello d’investimento già diffuso in Italia. I Business Angel sono però definiti dalla Legge in modo piuttosto ampio e poco specifico, attraverso il seguente capoverso:

“Business Angel: gli investitori a supporto dell’innovazione che hanno investito in maniera diretta o indiretta una somma pari ad almeno euro 40.000 nell’ultimo triennio”.

La delimitazione prevista dalla legge è dunque di tipo economico-finanziaria e utilizza come unico criterio quello della quantità dei fondi investiti. In realtà la definizione è stata inserita nella Legge di stabilità del 2019 insieme a una serie di agevolazioni fiscali dedicate agli investimenti in innovazione e start-up: a luglio 2023 è stata approvata inoltre una nuova legge (Legge Centemero) a favore della promozione e dello sviluppo delle start-up innovative.

Il Decreto Rilancio, inoltre, ha riconosciuto i Business Angel come investitori qualificati, in quanto parte dell’ecosistema dell’innovazione italiano quali soggetti in grado di contribuire allo sviluppo delle aziende innovative italiane, grazie alle loro grandi competenze e conoscenze professionali nel mondo dello sviluppo economico. Lo stesso decreto ha inoltre previsto l’istituzione presso la Banca d’Italia di un registro di tutti i Business Angel del nostro Paese.

Chi sono i Business Angel in Italia e in quali settori investono

Grazie alla Survey pubblicata ogni anno da IBAN (Italian Business Angel Network), Associazione – nata nel 1999 a seguito del Progetto “DG Impresa” promosso dalla Commissione europea – che coordina e sviluppa l’attività di investimento da parte degli investitori informali nel capitale di rischio di piccole imprese e start-up,è possibile analizzare a fondo le caratteristiche del mondo dei Business Angel. La Survey 2022 indica che, rispetto all’anno precedente, gli investimenti di questo tipo sono in continua crescita: +77% rispetto al 2021, per un totale di 1,62 miliardi di euro, quattro volte tanto rispetto ai 402 milioni del 2020. Di questo totale, come detto, più di 1,5 miliardi proviene da investimenti in syndication con fondi di Venture Capital; calano invece gli investimenti totali portati a termine da BA singolarmente: diminuiscono le operazioni ma aumentano gli importi medi investiti.

 

Gli angeli del business crescono (finalmente) anche in Italia
Fonte: Survey IBAN 2022

Per le operazioni svolte unicamente da Business Angels, non includendo le operazioni di equity crowdfunding, le società target oggetto d’investimento nel corso del 2022 sono state 72 (100 nel 2021), per un totale di 75 deal e 83,1 milioni di euro investiti (91,3 milioni nel 2021).

Chi sono i BA italiani

All’interno del rapporto si legge come il tipico BA italiano è un uomo (73%), vive al Nord Italia (45%) ed è un ex dirigente (45%); la quasi totalità dei Business Angel è in possesso di una laurea magistrale e il 27% ha conseguito titoli post laurea. Nonostante le donne siano ancora in netta minoranza, la crescita del 2022 è stata buona: le donne Business Angel in Italia sono il 27% del totale nel 2022 rispetto al 14% del 2021, e senza dubbio il lavoro dei network e delle associazioni come A4W hanno il loro peso in questo dato positivo.

Gli angeli del business crescono (finalmente) anche in Italia
Fonte: Survey IBAN 2022

Business Angel e ESG

È importante sottolineare inoltre che il 70% dei Business Angels applica criteri di valutazione ESG e/o di impact investing nel valutare le opportunità di investimento (erano il 65% nel 2021). In aggiunta, il 40% dichiara di aver svolto in fase di due diligence approfondimenti ESG. Un investitore su due, infine, dichiara che i temi ESG hanno un’importanza cruciale nella decisione finale dell’investimento, a testimonianza di come la crescita dei BA in Italia vada di pari passo con una maggiore sensibilità ai temi della sostenibilità e dell’impatto sociale.

Distribuzione settoriale e regionale

Anche quest’anno il settore d’investimento maggiore per i Business Angel è quello ICT, che tocca il 47% del totale (nel 2021 era il 36%). Seguono gli investimenti nel settore dei Servizi (11%), tra cui Edutech e servizi di sviluppo dei profili professionali, e quello Healthcare (9%), che conferma il forte interesse nell’ultimo quinquennio da parte degli investitori verso le start up della sanità.

Gli angeli del business crescono (finalmente) anche in Italia
Fonte: Survey IBAN 2023

Il divario tra Nord e Sud rimane ampio e, anzi, aumenta rispetto al 2021: il 73% degli investimenti effettuati ha finanziato imprese con sede nelle regioni dell’Italia settentrionale (70% nel 2020). La Regione che attrae i maggiori investimenti è di gran lunga la Lombardia: quasi un investimento su due (48%) è dirottato in questo territorio, con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente. Seguono il Piemonte con il 9% e Lazio e Toscana (in calo) con il 5%.

Le Associazioni di riferimento in Italia

Oltre al Registro della Banca d’Italia, c’è anche un altro modo attraverso il quale un imprenditore può proporre la sua idea o il suo progetto a un potenziale Angel Investor: contattare le principali associazioni e i network di BA.

La classifica di Sifted

A inizio settembre Sifted, il brand multimediale sostenuto dal Financial Times dedicato alle start-up europee, ha pubblicato la classifica dei dieci network di Business Angel più attivi in Europa e tra questi figurano anche due Associazioni italiane. La prima è Il Club degli Investitori, associazione nata nel 2008 con sede a Torino e attiva in diversi settori, che conta 350 soci tra imprenditori, professionisti e manager che investono in start-up e PMI innovative e che, il 27 settembre, eleggerà il BA italiano dell’anno 2023. La seconda è Italian Angels For Growth, fondata nel 2007 a Milano, che coinvolge più di 300 soci attivi nell’investimento principalmente nei settori Life Science, Deep Tech, Digital e Fintech.

Secondo Startup Geeks, un altro importante network da segnalare oltre al già citato IBAN, è Angels For Impact, nato nel 2015 dalla fusione di Angel for Innovation e Impact Angels Italia, che conta più di 60 BA con investimenti focalizzati su start-up ad alto contenuto innovativo e focus sull’impact. Inoltre, Angels4Women, è dedicata al supporto e al coordinamento degli investimenti delle BA donne e ItalianAngelsForBiotech, invece, riunisce i principali investitori informali con focus nel mondo del Life Sciences.

Una crescita positiva

La crescita del totale degli investimenti da parte dei Business Angel non può che segnare un trend positivo per il nostro Paese. Ovviamente, in primo luogo, in termini di sviluppo economico: l’Italia ha bisogno che le idee imprenditoriali innovative possano realizzarsi, considerando che il basso livello di produttività italiano rispetto al resto dell’Europa e del mondo dipende in parte dagli scarsi investimenti che il nostro Paese destina alle nuove tecnologie, all’innovazione e al digitale. I BA, invece, prediligono proprio questi settori. In secondo luogo, la crescita dei BA è positiva anche per quanto riguarda l’impatto ambientale e sociale di una crescita economica che si conferma sensibile ai criteri ESG e ai sustainable development goals dell’Agenda 2030. Infine, dal punto di vista della percezione degli investitori, è importante notare come un aumento degli investimenti del proprio capitale – soprattutto questi, che sono potenzialmente ad alto rischio – siano la testimonianza di un clima di fiducia crescente e, anche questo fattore, non può che contribuire al trend positivo.

Keypoints

  • Il Business Angels, o Angel Investor, è un investitore informale che decide di destinare parte del suo capitale a favore di start-up innovative e in fase di sviluppo, fornendo non solo il sostegno economico necessario alla realizzazione dell’idea imprenditoriale, ma anche le conoscenze e la consulenza fondamentali per il successo dell’impresa
  • Nonostante gli investimenti in syndication con fondi di Venture Capital siano la maggior parte, il BA a differenza del VC sceglie start-up innovative ancora nella fase di early stage, cioè la fase iniziale della vita di un’impresa, e svolge spesso il ruolo di mentore nell’azienda
  • In Italia esistono diversi network che si dedicano al supporto e al coordinamento degli investimenti dei BA, come Il Club degli Investitori, IBAN, Italian Angels For Growth, Angels For Impact, Angels4Women e ItalianAngelsForBiotech
  • Nel 2022 il totale degli investimenti dei BA in Italia è stato di 1,62 miliardi, con una crescita del 77% rispetto al 2021. Di questi, 1,5 miliardi provengono da investimenti in syndication con fondi di VC
  • Il 70% dei BA dichiara di considerare i criteri ESG nella scelta delle società target. Il settore con maggiori investimenti è quello ICT, seguito dal settore Servizi e da quello Healtcare
  • La crescita degli investimenti dei BA segna un trend positivo per l’Italia: dal punto di vista dello sviluppo economico, per quanto riguarda la crescita sostenibile e anche per un generale clima di fiducia crescente in merito alla percezione degli investitori

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