Aumentano i casi di tumore al seno tra le donne sotto i 45 anni, una fascia d’età esclusa dagli screening di prevenzione garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale. Il progetto Care for Caring 2.0 colma questo vuoto, offrendo visite senologiche gratuite, controlli ecografici e attività di counseling alle allieve e al personale femminile della Polizia di Stato. Il programma, ideato e realizzato da Ladies First, con il patrocinio di AIOM, nella scorsa edizione ha già coinvolto oltre 1400 agenti, con un’adesione del 99%.
Visite gratuite e counseling nelle Scuole della Polizia
Il carcinoma mammario è ancora oggi il tumore più frequente tra le donne in Italia. Le campagne pubbliche di screening, basate su mammografia ed ecografia, si concentrano sulle donne dai 45 anni in su, escludendo le più giovani. ‘Care for Caring 2.0 – Ambasciatrici della Prevenzione’ lo scorso anno ha realizzato più di 600 visite senologiche e garantite 650 ore di counseling, con un’adesione tra le under 45 quasi totale.
L’edizione di quest’anno, partita a maggio, ha già coinvolto 8 Istituti e Scuole di Formazione della Polizia di Stato e offrirà , fino ottobre 2025, una visita senologica gratuita e un’ecografia mammaria (su indicazione del medico) alle donne impegnate in corsi di formazione. Gli screening avvengono direttamente all’interno degli Ambulatori delle Scuole e Istituti di Formazione e in collaborazione con i medici responsabili della Polizia di Stato.
Gli eventuali approfondimenti diagnostici vengono indirizzati verso ospedali e presidi territoriali. A poco più di un mese dall’avvio, sono già circa 400 le donne visitate. Sono state distribuite oltre 7.000 copie di materiale informativo da condividere con familiari, amici e colleghi. I risultati preliminari sono stati presentati ieri alla Camera dei Deputati nel corso di un evento promosso dall’On. Annarita Patriarca, con l’obiettivo di evidenziare l’importanza della diagnosi precoce anche nelle fasce più giovani.
«Diagnosticare un cancro a uno stadio precoce significa raggiungere livelli di sopravvivenza superiori al 95%», ha spiegato Giuseppe Curigliano, presidente della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) e vicedirettore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano, intervenendo da remoto. Sostenere progetti, come Care for Caring 2.0, è fondamentale per «promuovere una cultura della prevenzione, rafforzando tra le giovani donne la consapevolezza dell’importanza di sottoporsi annualmente a controlli ecografici specialistici».
Inoltre, l’abitudine a una regolare autopalpazione aiuta a identificare eventuali anomalie tempestivamente, affinché «non si perda tempo clinico prezioso per un eventuale intervento terapeutico» ha ricordato. «Il messaggio che è necessario trasmettere è che anche la prevenzione primaria, attraverso corretti stili di vita, controllo del peso grazie a una sana alimentazione e all’attività fisica, eliminazione di alcol e fumo, è elemento decisivo per salvare vite», ha aggiunto. «Importantissimo, inoltre, considerare la familiarità con il carcinoma mammario: chi ha parenti di primo grado che ne hanno sofferto corre più rischi e deve prestare ancora più attenzione alla prevenzione», ha concluso.
La prevenzione del tumore al seno in 8 tappe, da Nord a Sud
Nel 2025, Care for Caring 2.0 coinvolge 8 città italiane. La novità è l’attenzione specifica alle donne tra i 20 e i 44 anni, fascia non coperta dagli attuali programmi pubblici di screening (previsti tra i 45-49 anni ogni anno e tra i 50-74 ogni due anni). L’iniziativa è promossa dalla Polizia di Stato, con il supporto non condizionante di AstraZeneca (main sponsor), e dei partner tecnici GE HealthCare e Samsung Healthcare Italia. Hanno concesso il patrocinio l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e la Fondazione AIOM.
Mario Mazzotti, Dirigente Generale Medico e referente per la Polizia di Stato del progetto ha sottolineato che dall’analisi dei dati preliminari risulta che, «nonostante una su quattro delle colleghe presentasse familiarità per il tumore al seno, la maggior parte di loro non si era mai sottoposta ad una visita senologica o ecografica». Attraverso il progetto «abbiamo dimostrato quanto la cultura della prevenzione sia cruciale per evitare o circoscrivere situazioni di malattia oggi spesso evitabili. Consegniamo queste evidenze alle Istituzioni e alle Società Scientifiche affinché rendano questi programmi una realtà solida, accessibile e continuativa anche per le giovani donne».
Un modello replicabile secondo l’Onorevole Patriarca
Nel presentare i dati preliminari della della campagna ‘Care for Caring 2.0 – Ambasciatrici della prevenzione’, l’Onorevole Annarita Patriarca ha lodato l’iniziativa perché «ha saputo accendere l’attenzione sul tema della prevenzione, elemento primario per la salute individuale e collettiva. Un fattore decisivo soprattutto in ambito oncologico, dove il tempo è elemento chiave per una diagnosi precoce e l’accesso alle terapie più efficaci».
Inoltre ha sottolineato il ruolo attivo delle giovani agenti: «Numerose donne in forza alla Polizia potranno ora diventare esse stesse ‘ambasciatrici della prevenzione’, diffondendo i valori che sono stati loro trasmessi durante le visite e il counseling specialistico». Ha poi concluso: «Siamo di fronte a un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni, comunità scientifica e industria life science. Auspico possa costituire un modello per iniziative future di analoga portata».
Il contributo dell’industria farmaceutica
«Siamo felici di affiancare nuovamente la Polizia di Stato in una campagna che nel 2024 ha avuto grande successo con una partecipazione vicina al 100% nella fascia under 45, a conferma di quanto sia forte il desiderio di prendersi cura della propria salute», ha dichiarato Alessandra Dorigo, VP e Head of Oncology di AstraZeneca Italy.
«Prevenzione e diagnosi precoce restano al centro del nostro impegno contro tutte le forme di neoplasie, e specialmente per quella alla mammella. Rafforzare la cultura della prevenzione, ampliando la partecipazione agli screening anche tra le donne che oggi non rientrano nei programmi offerti dal SSN, è fondamentale per consentire percorsi di cura sempre più efficaci».