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Il punto sui biosimilari, tra rischi e sostenibilità del Ssn

Perché ne stiamo parlando
Se ne è discusso al Forum Sistema Salute 2024, dove è emersa la necessità di condivisione nella scelta del biosimilare, a differenza dei generici che possono essere sostituiti dal farmacista, e la responsabilità dei clinici.

Il punto sui biosimilari, tra rischi e sostenibilità dell'Ssn

Negli ultimi anni, i biosimilari sono diventati sempre più strategici nel mercato farmaceutico italiano e internazionale e contribuiscono a una significativa riduzione dei costi sanitari (l’Italia è prima per uso di questo tipo di farmaci, ha recentemente riportato l’Aifa).

Nonostante la loro importanza, Franco Vimercati, Past President della Fism (Federazione italiana delle società medico scientifiche) pone l’accento sulla necessità di condivisione nella scelta del biosimilare, a differenza dei generici che possono essere sostituiti dal farmacista. «La responsabilità della scelta deve rimanere sempre in capo al clinico, in quanto solo lui conosce a fondo il paziente e le sue patologie», commenta durante il convegno Innovazione Terapeutica e Sostenibilità del Sistema Sanitario svolto nell’ambito del Forum Sistema Salute a Firenze.

Vimercati evidenzia come la prescrizione del biosimilare non debba essere coercitiva, ma basata su una valutazione condivisa tra medico e paziente. E per garantire la sostenibilità del sistema sanitario avanza alcune proposte: introdurre meccanismi di appropriatezza prescrittiva; coinvolgere le società scientifiche nella definizione di linee guida e percorsi diagnostico-terapeutici.

Rischi e opportunità dei biosimilari

L’innovazione terapeutica e la sostenibilità diventano temi cruciali, soprattutto per quanto riguarda i biosimilari. Per fare un esempio, in Calabria è difficile garantire il diritto alla cura e la Regione è ultima a livello nazionale, con un alto tasso di rinuncia. In questo contesto, evidenzia Amalia Bruni, componente della Commissione Sanità della Regione, la ricerca sta aprendo la strada a una medicina personalizzata, con costi elevati che mettono in discussione la sostenibilità dei sistemi sanitari.

«I biosimilari, con un costo inferiore rispetto ai farmaci biologici, offrono la possibilità di ampliare l’accesso alle cure e ridurre la spesa farmaceutica», spiega. Tuttavia, Bruni sottolinea alcuni rischi, tra cui la possibile carenza di questi farmaci sul mercato e i vincoli burocratici che ne limitano la disponibilità.

Per affrontare le sfide la commissaria propone alcune strategie, tra cui razionalizzare gli studi di efficacia; implementare strategie di riduzione dei costi e abbreviazione dei tempi di sviluppo; allineare le linee guida normative per lo sviluppo e l’autorizzazione all’immissione in commercio.

La relazione con i nuovi farmaci ancora sotto brevetto

«Il biosimilare rappresenta un’opportunità per il sistema sanitario, ma è necessario formare i clinici e le direzioni sanitarie per promuovere l’utilizzo di questi farmaci», commenta Ida Fortino, dirigente dell’Unità Organizzativa Farmaceutica e Dispositivi Medici della Regione Lombardia.

Osserva che, come accaduto con i generici, l’introduzione dei biosimilari potrebbe portare a uno spostamento della prescrizione verso i nuovi farmaci ancora sotto brevetto. Secondo Fortino, per evitare questo fenomeno, si potrebbe creare una forte catena di responsabilità tra farmacisti ospedalieri, clinici e direzioni sanitarie; valutare correttamente l’efficacia e la sostenibilità delle terapie; promuovere l’utilizzo dei biosimilari attraverso gli acquisti diretti e rivedere il prontuario di Aifa, tenendo conto dei pazienti attualmente in trattamento.

Evitare sprechi e puntare sull’appropriatezza prescrittiva

L’innovazione terapeutica rappresenta un fattore fondamentale per garantire cure efficaci e preventive, migliorando la qualità di vita dei pazienti e la sostenibilità del sistema sanitario.

«Il ruolo dei biosimilari nel garantire l’appropriatezza prescrittiva è importante», ribadisce Donatella Spadi, vicepresidente e segretario della Commissione Sanità della Regione Toscana. «L’utilizzo di questi farmaci, con l’approvazione di Aifa, consente di ottenere gli stessi benefici dei farmaci originatori a un costo inferiore». In un contesto di riduzione dei finanziamenti alla sanità, Spadi sottolinea la necessità di evitare sprechi e di puntare sull’appropriatezza prescrittiva, con la classe medica che deve prescrivere i farmaci giusti per i pazienti giusti, tenendo conto anche della spesa.

L’accesso alle cure attraverso i biosimilari sarà un fattore cruciale per il futuro del SSN e i SSR. Grazie a trattamenti efficaci e costi ridotti, questi farmaci migliorano puntano a migliorare l’accessibilità alle cure per i pazienti contribuendo a creare un sistema sanitario economicamente più sostenibile.

Keypoints

  • I farmaci biosimilari sono medicinali “simili” per qualità, efficacia e sicurezza ai farmaci biologici di riferimento
  • Non soggetti a copertura brevettuale
  • I biosimilari offrono terapie efficaci a costi inferiori rispetto ai farmaci biologici originatori
  • Esistono ancora barriere normative e amministrative che limitano l’adozione dei biosimilari
  • L’appropriatezza prescrittiva è un altro aspetto cruciale per garantire l’uso efficace e sicuro dei biosimilari
  • La Regione Calabria ha un alto tasso di rinuncia alle cure: è ultima a livello nazionale

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